Recuperiamo
la libertà è un progetto del GIM
(Giovani Impegno Missionario).
ARRICCHIMENTO
RECIPROCO
Ogni
anno il percorso GIM prevede un progetto da
sostenere: la spiritualità della
condivisione fraterna ci spinge a portare con noi
nel cammino anche comunità e persone solo
apparentemente lontane.
Non si tratta solo di beneficenza, pur positiva ma parziale: è profonda solidarietà,
che porta a conoscere meglio la gente, ad amarla e
ad amare di più la nostra stessa vita, nel dono.
E così impareremo a:
-
mantenere gli orizzonti aperti sull'intera umanità;
- sentirci
in comunione concreta con chi vive grandi difficoltà;
-
farci provocare alla ricerca di nuovi
stili di vita, decisamente più sobri;
-
non ammuffire, non fossilizzare la preghiera solo sulle nostre problematiche;
-
sporcarci le mani;
-
comprendere cos’è veramente importante nella
vita di un essere umano;
IL PROGETTO
Fraternità
Brasiliana di assistenza ai condannati
“Per
chi ama, niente finisce, tutto comincia”
Presentazione del contesto
Dopo
la Carovana
della Pace 2004, i gruppi Giovani Impegno
Missionario di Padova, Verona, Bologna, Cordenons e
Pesaro hanno deciso di prendersi a cuore il sogno di
uno dei testimoni incontrati: Valdeci
Ferreira, giovane avvocato brasiliano e
responsabile dei Laici Missionari Comboniani nel
mondo.
Dietro
Valdeci scorgiamo un grande numero di persone
detenute (ma lui le chiama ‘da recuperare’) e un
modello di carcere assolutamente alternativo.
Andiamo a scoprirlo!
APAC
è una sigla che ha due significati che si
completano. Associazione di Protezione e
Assistenza ai Condannati è la denominazione
ufficiale, nei termini del nuovo Codice Civile
Brasiliano. Ma APAC significa anche Amando il
Prigioniero, Amerai Cristo, il che dimostra come
si fondi sulla spiritualità cristiana e si realizzi
nel quotidiano di una pratica ecumenica.
APAC
è prima di tutto un metodo di trattamento
penitenziario pensato in particolare non per i
prigionieri provvisori, ma per quelli che sono già
stati condannati e cominciano a scontare una pena
che li priva della libertà. Il metodo ingloba i tre
regimi (chiuso, semi-aperto e aperto) e si adatta
perfettamente alla Legge di Esecuzioni Penali
Brasiliana.
L’APAC
nacque nel 1972, a S. José dos Campos, stato di
S.Paulo, Brasile, dalle idee di Mario Ottoboni,
avvocato, giornalista e scrittore e dalla pratica di
una quindicina di persone preoccupate del grave
problema delle prigioni di quella regione. Questo
gruppo iniziò i suoi lavori con circa cento
prigionieri di un vecchio carcere.
Il
metodo consiste basicamente nella valorizzazione
umana, “offrendo al condannato le condizioni
per pagare il suo debito con la giustizia e insieme
recuperare se stesso”.
Il
metodo possiede 12 elementi fondamentali: 1)
partecipazione della comunità; 2) aiuto reciproco
tra coloro che vogliono recuperarsi; 3) lavoro; 4)
la religione e l’importanza di fare esperienza di
Dio; 5) assistenza giuridica; 6) assistenza
sanitaria; 7) valorizzazione umana, base del metodo;
8) la famiglia; 9) il volontario e il corso per la
sua formazione; 10) il Centro di Reintegrazione
Sociale; 11) merito; 12) Giornata di Liberazione con
Cristo.
Il
modello si è diffuso: quasi cento unità nel
solo Brasile, più altre che stanno crescendo in
vari paesi del mondo. Esiste una rete di
coordinamento di tutte le APACs in Brasile,
denominata FBAC (Fraternità Brasiliana di
assistenza ai Condannati).
Il
progetto GIM intende finanziare questa fraternità.
L’efficacia
del modello APAC è evidente, soprattutto se
comparata con quello delle carceri tradizionali
brasiliane: l’indice
di recupero è del 93% (recidivi 7%), mentre la
media carceraria brasiliana vede l’85% di recidivi,
di poco superiore alla media italiana.
Il
progetto GIM
Il
progetto GIM “Recuperiamo la Libertà” sostiene
la Fraternità Brasiliana di Assistenza ai
Condannati finanziando la sede di questa rete
di coordinamento.
In questo modo il lavoro di ogni singola APAC sarà
coordinato e visibile, rispettato dalle istituioni e
potenzialmente proponibile ancora ad altre carceri,
in Brasile e all’estero.
Le
spese principali del progetto sono relative ad una
infrastruttura amministrativa di base (computer,
telefono, armadio, ecc.) più il salario di una
persona per due anni, tempo nel quale a poco a poco
la FBAC si potrà rendere indipendente.
Intendiamo
raggiungere il finanziamento di 5.000 euro.
Per informazioni:
p.
Dàrio e fr. Claudio – GIM Padova
tel.
049 – 8751506
gimpadova@giovaniemissione.it
Per contributi:
c.c.p.
149351
intestato a:
Collegio
Missioni Africane - Via S. Giovanni di Verdara 139 -
Padova
oppure
Conto
corrente bancario (Banca Etica)
C/C
3210
CAB 12101 ABI
5018 CIN
W
intestato
a:
Collegio
Missioni Africane – Via S.G.
di Verdara, 139 – 35137 Padova
causale:
Progetto GIM
04-05 - Brasile
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