Ciao a tutti, sono Linda, mi trovo nella parte nord del Kenya. Giulia, giovane animatrice del GIM di Verona, è appena arrivata dall'Italia, sarà con noi per due mesi ed è molto carica e propositiva. Volevo darvi qualche notizia di ciò che sto vivendo e sperimentando in prima persona.

Qui non ha piovuto abbastanza, il mais si è seccato, i fagioli pure, la gente ha fame. Gli studenti vengono rimandati a casa perché i genitori non hanno pagato. Perdono settimane intere di scuola prima di poter rientrare, e intanto i professori vanno avanti con quei quattro gatti rimasti. Sempre che i professori abbiano voglia di entrare in classe e fare lezione. Sto finalmente riuscendo a creare un rapporto coi ragazzi della primaria, e scopro cose ...

Tipo che su sei lezioni al giorno, ne hanno effettivamente solo due, se va bene, perché gli insegnanti non si presentano, pur essendo pagati. Ora il vicepreside e un altro insegnante, l'unico bravo, hanno chiesto il trasferimento perché il guardiano gli ha rubato delle cose. Ci sono ragazzi intelligenti, ma non viene data loro la possibilità di studiare.
Stasera abbiamo guardato un film, "Il ragazzo che catturò il vento" (the boy who harnessed the wind). È sembrato tutto così reale, perché dipinge esattamente quello che stiamo vivendo qui. Spero che lo possiate vedere, se non l'avete ancora visto.

L'acqua...

Nel 2023 ancora ci sono governi che non possono assicurare servizi essenziali come acqua ed educazione a tutti i loro cittadini.
Stiamo pensando a una modalità per sostenere le famiglie più in difficoltà, tramite le piccole comunità cristiane. Abbiamo almeno un ragazzo a cui forse potremmo provare a dare una borsa di studio (anche se, come al solito, aiutiamo lui perché l'abbiamo conosciuto meglio, ma chissà quanti come lui meriterebbero lo stesso aiuto!)

Intanto, dal Sudan giungono notizie orribili di rapimenti di cugine di amici miei, case saccheggiate, vandalizzate, amici e loro parenti intrappolati nel Paese perché tutti i Paesi vicini negano loro l'ingresso, e miei ex studenti e colleghi di cui non so se sono vivi o morti.

In questo momento sento il bisogno di condividere lo sdegno, il senso di impotenza, di colpa, e l'imbarazzo nell'aprire l'armadietto della mia cucina e avere addirittura la possibilità di scelta su cosa cucinare, nella mia casa specchiata con l'acqua corrente, al sicuro, quando là fuori c'è chi letteralmente riesce, se va bene, a mangiare un pasto al giorno.

Vi chiedo un pensiero e una preghiera.