Dopodiché la mia decisione è stata quella di non
sposarmi più. Cominciare dall'inizio? Ma è difficile perfino trovare il
bandolo della matassa...
CHI E' MICHAEL
Conosco Michael dal 1985 quando, studente sbarbatello,
arrivai in Uganda.
Lui era un bambinetto di 9 anni e Brian, suo fratello, circa
due anni di meno. La mamma non si era mai curata ne di loro ne dei loro
fratelli e sorelle. Questi neanche si somigliano tra loro, nati, come
sono, da tanti mariti diversi.
Per fortuna Auntie (Zia) Margareth si e presa cura sia di
Michael che di Brian. La storia di Margareth e ugualmente pietosa. Giovane (e
bella, ai tempi) infermiera fu ben presto abbandonata dal marito perché
sterile.
Naturalmente qui in Africa la causa della sterilità e sempre
femminile ed è motivo sufficiente per ripudiare la tua sposa. Così Auntie
non ha mai avuto bambini propri ed è sempre stata abbastanza generosa da
adottarne molti altri.
Abitavano in uno slum (bidonville) chiamato Middle East,
Medio Oriente. Il nomignolo gli viene dal fatto che tra quelle casupole, viuzze
e sporcizia la violenza era di casa, proprio come in Medio Oriente.
Quando la conoscemmo, Margareth era una donna finita fallita e sempre
morente di asma (in una casa umidissima...); ma era proprio ciò che ci
serviva per iniziare una piccola scuoletta di educazione per adulti al
femminile.
Margareth accettò con riluttanza ma si rivelò ben presto
assai più preziosa del previsto. Sapendo che le donne erano più interessate in
una precaria sopravvivenza che nell'imparare l'ABC (che qui si dice A ,
BA, CIÀ), mentre insegnava loro i rudimenti della scrittura e dei numeri
insegnava pure a lavorare a maglia o intrecciare la rafia. I loro lavori
venivano poi venduti... A ME! Come infermiera insegnava pure i rudimenti di igiene per i
bambini; cosa fare con la diarrea, la tosse etc senza andare dallo
stregone.
La vita di Margareth cambiò radicalmente! In capo a due mesi
sembrava ringiovanita di 10 anni. Era adesso una donna che non
camminava più china e triste, ma una giovane donna (malaticcia) che camminava a
passo svelto e a testa eretta, con un sorriso. La Chiesa le aveva ridato
speranza.
Nel 1987 conobbi il babbo di Michael, Kadama. Un giovanottone
muscoloso nel fiore degli anni (30??) inebetito dalla meningite.
Probabilmente si trattava di uno dei primi casi mortali di AIDS, ma ancora non
ne sapevamo niente. Di li a poco morì. Michael aveva ormai solo una
mamma che non sapeva neanche della sua esistenza e, naturalmente, Auntie
Margareth.
Diventammo subito amici sia con Michael che con Brian e la
gente si stupiva che questi due piccoli mi corressero incontro e mi saltassero
al collo nonostante io fossi un Muzungu, un bianco.
Quando lasciai il paese nel 1988 Michael era ancora alle
elementari. Auntie riuscì a farlo studiare di salesiani, cosicché divenne un
muratore diplomato. Da quando son venuto a Kampala ho cercato di
aiutarlo a trovarsi un lavoro che non è assolutamente una cosa facile.
MICHAEL E JULIET
Nel frattempo Michael... ha conosciuto July (Giulietta) ed è
stato subito amore. Beh, non so, in realtà. Di fatto però sono andati a
stare assieme nella casa di Auntie. Dopo un pò di tempo è nata Felicita,
una bellissima bambina che non poteva vedermi senza scoppiare a piangere
disperata e che adesso mi adora. Ah, le donne...July ha iniziato a lavorare con noi part-time e l'abbiamo
conosciuta meglio. Veramente è piaciuta a tutti da subito: seria,
intelligente, lavoratrice...
Quando abbiamo visto che Michael & July potevano davvero
essere marito e moglie, abbiamo iniziato a fare qualche pressione su di loro,
con cautela.
I due hanno abboccato ed è iniziato il processo del
matrimonio. Il primo passo era quello di fare incontrare le famiglie, o meglio
Michael (che non ha famiglia) e la gente di July che è del nord.
Naturalmente i soldi sono un grosso problema perché iniziare
senza avere nessuna base economica, neppure dell'ordine di 20 Euro, per
dire, è assolutamente drammatico. Così abbiamo approfittato di uno
dei miei safari al nord per portare July e Felicita (che i nonni non avevano
mai visto) a casa, nel distretto di Apach. Anche Michael sarebbe venuto,
ma avevano il problema dei soldi per il ritorno ed io non avevo nessuna
intenzione di fare il babbo natale.
Dopo qualche mese sono riusciti a raggranellare i soldi per
il ritorno di entrambi e così ho chiesto ad un comboniano che passava da
casa di July di portare entrambi. Era la prima volta che vedevo Michael
indossare una giacca, ma naturalmente doveva fare buona impressione sui
suoceri.
La visita fu un successo e le due parti si misero d'accordo
sulla dote da pagare; senza questo accordo sarebbe inutile parlare di
matrimonio. La doteche è una garanzia per la ragazza, qui da noi, è purtroppo
diventata un ostacolo al matrimonio. Molte volte i genitori sono così
egoisti da chiedere un prezzo spropositato alla famiglia del ragazzo e
così per anni non è possibile far niente.
La famiglia di July chiese solo 200,000 Scellini (circa 90
Euro) che è una cifra più che ragionevole. Naturalmente tirarla su è una
altro discorso e così vedevo che il tempo passava senza che succedesse
niente.Una volta ancora ho preso l'iniziativa ed ho incoraggiato M & J a
cominciare a risparmiare e portarmi i soldi. La proposta ha suscitato
entusiasmo e veramente i due si sono dati così da fare che in capo a sei
mesi la banca, come la chiamiamo noi ,aveva raggiunto la fatidica quota
200,000. Non mancava che tirare su un pò di soldi per il viaggio ed era
fatta. Questa volta l'entusiasmo era tale che a Giugno dell'anno scorso
abbiamo
organizzato un altro viaggio (per ora l'ultimo) per July che
è partita felice col malloppo.
LA PREPARAZIONE REMOTA AL MATRIMONIO
A questo punto si poteva davvero iniziare a parlare di
matrimonio. E qui...sono iniziate altre peripezie. Bisognava contattare il
parroco di Mbuya, la nostra parrocchia per iniziare a preparare i documenti e
frequentare il corso prematrimoniale. Parlando con July son venuto a sapere che era protestante, ma
questo non poneva nessun ostacolo, giacche qui i matrimoni misti
sono comunissimi.
Ma all'improvviso ecco il dubbio... non sarà mica protestante
anche Michael?
Ed infatti!
Se uno dei due era protestante non ci sarebbe stato nessun
impedimento, ma perché volevano sposarsi nella Chiesa cattolica se nessuno
dei due ne faceva parte? Ho fatto capire loro chiaramente che questo non
aveva nessun significato a meno che almeno uno dei due non diventasse
cattolico. Ma
tutti e due volevano diventarlo e in realtà nessuno dei due
aveva mai frequentato altra Chiesa che la cattolica.
Così, liberamente, entrambi hanno deciso di entrare a far
parte dei cattolici. Nel frattempo Michael ha portato il suo ticket di
battesimo, mentre July si è data da fare per far trovare il suo al
villaggio. Ed ecco un'altra sorpresa. July aveva si fatto parte della Chiesa
Anglicana ma non era mai stata in realtà battezzata. UFFA!
Adesso il problema era di accogliere Michael e di battezzare
July che, vista la sua età (22 anni) si vergognava di farlo in
pubblico. I due hanno iniziato il loro corso con grande entusiasmo e
fedeltà. Nel frattempo (quanti frattempi, vero?) la pancia di July
cresceva a vista d'occhio. Non per qualche patologia particolare, ma perché
c'era dentro un bambino che doveva nascere alla fine d'ottobre - inizio
Novembre. Il matrimonio era stato fissato per il 29 novembre e dunque
tutto sembrava andare per il meglio. È invece 'sto pargolo non aveva
nessunissima voglia di nascere!
A fine Ottobre July ha cominciato sa sentire qualche
doloretto e niente più. La settimana dopo ancora e poi... basta. A metà
novembre ci siamo cominciati a preoccupare. July che non è proprio
altissima ,anzi... cominciava a sembrare una palla. Dicevamo per scherzo che
avesse inghiottito un'anguria!
Da metà Novembre in poi giorno dopo giorno facevo una
visitina a casa per vedere se ci fossero novità. July era arcistufa e scomoda,
ma a quanto pare il bambino era invece comodissimo dov'era. Cominciavamo a
sudare freddo.
Passa il 16, il 17, il 20.... finalmente lunedì 24 (4 giorni
prima del matrimonio) arrivando a casa trovo il lucchetto sulla porta
ed immagino.... Cerco di scoprire dove si trovasse la clinica col mio povero
luganda e la trovo dopo qualche difficoltà. Ormai erano le 9.00 di
mattina e vedo
subito Michael serio e preoccupato che mi viene incontro.
Allora si lascia andare ad un sorriso e mi dice che il bambino era nato, ma che non
l'aveva ancora visto.
Districandomi tra i letti dove erano accolte una ventina di
partorienti, trovo July e vedo il tanto aspettato bambino. July ha
partorito da circa mezz'ora. Il parto è stato senza difficoltà alcuna, anche
se per il peso del bambino hanno dovuto darle di punti. Dopo poco si alza
(da sola) e con un pò di cotone va in bagno... Al suo ritorno mi chiede di
accompagnarla a casa; è stanca di stare all'ospedale. A fatica riusciamo a
convincerla di restare almeno fino al pomeriggio. Infatti verso le tre,
assieme a Michael andammo a prenderla e tornammo a casa col nostro prezioso 'fagotto'.
Tornata a casa July si mise a fare qualche piccolo lavoretto,
anche se fu Michael a cucinare e fare il bucato. Pensavo a come tutto è
tanto più difficile in Italia, dove non ci si sogna di certo di 'fare
un salto' un clinica e di continuare a fare tutti i lavori pesanti come se
niente fosse successo.
UNA SETTIMANA TREMENDA...
È chiaro che a quel punto dovevamo iniziare a programmare
una settimana densa di eventi. Lasciando almeno riposare July per un
giorno, decidemmo di battezzare July, la mamma, mercoledì. In quel giorno avremmo
anche accolto nella Chiesa e cresimato Michael. Assieme a due bravissime
donne che lavorano nella nostra cucina, Paolina & Goretti, nel
pomeriggio del mercoledì tornammo da loro per una celebrazione familiare ma
intensissima. La gioia dei due si poteva toccare con mano, assieme
all'imbarazzo di non aver fatto quel passo prima. Come sempre cercavi di spiegare
i passi del battesimo, della cresima e dell'accoglienza di Michael quanto
più potevo.
Alla fine facemmo una merenda con dei dolcetti che avevo
comperato e con un po' di te nero.
Restavano due giorni all'Ora X e ci rendevamo conto di quante
cose ci fossero ancora da fare. Il giorno dopo Michael venne da me a
prendere i soldi per comperarsi giacca e pantaloni e un paio di scarpe.
Per July si dovette aspettare al venerdì, l'ultimo giorno possibile per
comperare un vestito che non dovesse essere usato solo una volta in vita.
Nel frattempo assieme a Paolina e Goretti dovevamo darci da
fare per comperare il cibo, le bibite, la birra. Decisi anche che,
ormai che si era in ballo, dovessi anche comperare una torta. CHE CORSE!!! Ero
praticamente l'unico parente responsabile dei due e avevo un gran ruolo da
ricoprire.
Finalmente il sabato arrivo! Al mattino presto iniziai a
mettere a posto la sala che usiamo coi giovani, mentre le donne organizzavano
una cucina all'aperto.
Tutti erano emozionatissimi e gli sposi... bellissimi!
La Messa del Matrimonio fu una volta ancora una celebrazione
solenne e familiare assieme, durante la quale decidemmo anche di
battezzare il piccolo Gildo Irwa, col nome di uno dei due martiri ugandesi.
Dopo la Messa c'era del buon cibo, semplice ma abbondante per
tutti, e delle buone bibite. Sebbene si trattasse di un piccolo dolce,
la torta nuziale fu accompagnata da un entusiasmo inimmaginabile. Ci
fu poi qualche canto, qualche danza tipica della tribù di Micheal e...a
casa DISTRUTTI!
Tornati a casa e finiti gli auguri agli sposi iniziarono i
ringraziamenti nei miei confronti. Nessuno si sarebbe aspettato una festa
così bella. Anche se avevo speso un bel pò di soldi (circa 250 Euro per
un matrimonio!!!) ne valeva al pena e lo avevo fatto volentieri.
Anche se nessuno ne faceva parola son sicuro che a Michael pesasse che
la sua mamma non si fosse fatta vedere neanche quel giorno. Ma noi tutti
eravamo la sua famiglia.
A casa iniziarono a scartare I regali. Ne rimasero
sbigottiti, Bicchieri e piatti di vetro, alcune tazze. Finora avevano solo un
bicchiere di vetro che in genere toccava sempre a me...
In capo ad una settimana avevamo celebrato un matrimonio, due
battesimi, avevamo accolto Michael nella Chiesa, era nato un bambino,
avevamo organizzato una gran festa etc, etc. Da parte mia avevo avuto
la responsabilità di preparare e celebrare tutti questi
sacramenti e di organizzare la festa, come fossi un genitore.
Se adesso tornate alla prima riga di questo racconto, non vi
sembrerà più strano che abbia deciso di non sposarmi più!
Adesso questa piccola famiglia va avanti nella gioia e
serenità e conta anche sulla vostra preghiera per restare fedele.
Vostro,
p. Maurizio Mulengera, Ayiko
|
P.
Maurizio, missionario comboniano originario di Firenze, è stato ordinato nel
'90, dopo aver compiuto i suoi studi in Uganda. Dopo alcuni anni passati in Italia, si trova ora a Kampala, capitale dell'Uganda, dove svolge la sua missione come animatore missionario.
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Se
volete scrivere:
Fr. Maurizio Balducci
Comboni Missionaries
Ismael Road
P.O.Box 2522
KAMPALA (Uganda)
leadermag@utlonline.co.ug
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