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Don Gianni Fazzini

Spendere meno per vivere meglio

 

25 settembre 2008

Conferenza a cura di Don Gianni Fazzini, della commissione per i nuovi stili di vita della Diocesi di Venezia.


Aprire gli occhi ai ciechi, e annunciare la libertà ai prigionieri

Liberare la propria testa

Aiutare ad essere liberi, autonomi

Avere l'intelligenza per mettere in moto cose positive

 

 

“Aprire gli occhi ai ciechi, e annunciare la libertà ai prigionieri”

Io credo che non ci sia pastorale se non ci si rifà al messaggio di Gesù.
Il messaggio che Gesù porta è quello di dire "aprire gli occhi ai ciechi, e annunciare la libertà ai prigionieri".
Questa è la questione fondamentale che dobbiamo affrontare come Chiesa.
Siamo qua come carovana della pace, carovana di credenti.
Il problema grosso è: come può la chiesa annunciare di aprire gli occhi ai ciechi, e la libertà ai prigionieri in queste situazioni [interventi di Marco Bersani e Luca Martinelli].
Compito della Chiesa è portare il messaggio di Gesù in questa realtà, che è la realtà italiana delle nostre parrocchie.
Allora, aprire gli occhi e annunciare la liberazione dei prigionieri.
Indubbiamente questo non è così semplice, perché non sono solo le suore che prendono qualche soldino perché posano per far la pubblicità, magari fosse solo questo...
Ma sono tutte le nostre chiese, collegate col sistema bancario.
Quando le faranno le parrocchie disarmate?
Le banche danno mutui alle parrocchie a tassi irrisori, e se le tengono ben strette.
Purtroppo non c'è banca etica che tenga, perché alla banca etica se devi fare un mutuo lo devi pagare il 7%.
In tutte le altre banche, dalla Unicredit in avanti, alle parrocchie vengono dati i mutui al 2%.
Allora, cosa vuoi andar in cerca di pensare di fare le "parrocchie disarmate"? Questi preti dicono che: " eh, sai, devo mettere a posto il tetto della chiesa, il patronato, l'oratorio, ecc..".
Il problema grossissimo è questo, cosa vuol dire annunciare "aprire gli occhi, annunciare la liberazione", quando c'è un grosso collegamento con l'economia.
Il problema di fondo va qua, finché c'è una Chiesa che per annunciare il vangelo, pensa di aver bisogno di strumenti economici costosi, è chiaro che non sarà possibile fare nessun passo.
Qui sono presi in mezzo tutti, istituti missionari compresi.
Solo una Chiesa che si affida solo su mezzi poveri per l'evangelizzazione, è in grado di intraprendere questa missione.

"Liberare la propria testa"

Ora, mi sono trovato così, per sbaglio, a mettere in piedi questo ufficio degli stili di vita nella diocesi, nella curia del patriarcato di Venezia.
Mi ci sono trovato per sbaglio, perché in un convegno internazionale, un vescovo che mi aveva sentito a presentare i bilanci di giustizia era un po' colpito da questa cosa.
Sono 15 anni che lavoro così, con un migliaio di famiglie d'Italia e le aiuto a monitorare i loro consumi.
È una cosa interessante e un po' strana, non ha pubblicità, non punta a crescere, vive solo di quelli che pensano siano interessante per loro.
Noi comunque stiamo seguendo un migliaio di famiglie in tutta Italia che stanno rivedendo i propri consumi familiari, da 15 anni, con un buon turnover.
La cosa curiosa è che, queste famiglie aiutate a rivedere i propri consumi, hanno visto migliorare la qualità della vita.
Abbiamo un collegamento con l'istituto Wuppertal di Germania, precisamente con la sezione di nuovi indicatori di benessere, e Gerard Scherorn che dirige questa sezione ci ha aiutato a mettere a fuoco alcuni indicatori che ci permettono di poter dimostrare come il benessere di queste famiglie è aumentato.
Ad esempio un indicatore è il tempo per le cose che si ritengono importanti, aver tempo per le cose importanti.
È uno degli indicatori che usiamo per seguire la qualità della vita.
Queste famiglie hanno visto aumentare la qualità della loro vita, e hanno diminuito del 15% le loro spese (come indicato nel rapporto 2006 che abbiamo pubblicato nel sito).
Spendono meno, e vivono meglio.
Semplicemente perché hanno liberato la loro testa da quei congegni falsi che sono messi in giro.
Il tema è questo, aiutare le persone a liberare la propria testa.
Si torna quindi all'autoproduzione, capisci che autoprodurre in casa è un grosso guadagno in termini di qualità della vita, perché riunisci insieme tutta la famiglia, perché sai cosa mangi, perché liberi energie e soprattutto hai autonomia.
Pensate ad esempio ad un fatto semplicissimo: uno dei prodotti più venduti sono i navigatori satellitari.
Se non hai il navigatore oggi non ce la fai.
Vi racconto una cosa curiosa che mi ha raccontato Mauro Scroccaro, l'assessore all'ambiente di Marcon (VE).
Per trascorrere le vacanze ha scelto come meta la Foresta Nera.
Allora suo figlio gli ha detto "Papà, se dobbiamo andare alla Foresta Nera è il momento giusto per comprare il navigatore, non vorrai mica andarci senza!".
Quella mattina, per fortuna, Mauro ha sentito per la radio che un'indagine estremamente seria ha rilevato che il 35% dei possessori di navigatore, se non funziona sono presi da gravi crisi di "panico", perché avendo il navigatore deleghi a lui assolutamente ogni movimento.
Dopo aver sentito questo, per radio, ha chiamato suo figlio e gli ha detto: "Bimbo mio, vuoi che anche noi diventiamo gente che va in panico se in navigatore va in tilt? andiamo piuttosto a comprarci subito un atlante stradale della foresta nera!".   
Questo per sottolineare l'esistenza di un dominio che crea assolutamente dipendenza, una dipendenza fortissima sulle persone.

"Aiutare ad essere liberi, autonomi"

Io credo che l'annuncio del Vangelo oggi ha questa frontiera urgentissima da dover battere.
Ti do una mano perché tu possa essere autonomo, libero..
Ecco, in questo senso abbiamo lanciato la scorsa Quaresima 2008 il digiuno dell'acqua minerale.
Quando abbiamo lanciato questa iniziativa semplicissima, utilizzando e domandano ad Altreconomia di poter utilizzare il loro logo su "Imbrocchiamola", simpatica campagna che loro fanno.
Quando abbiamo lanciato questo, a livello nazionale è scattato l'allarme.
Ma come mai la chiesa si mette a parlare di queste cose?
D'altra parte i media hanno lanciato altrettanto efficacemente questa notizia.
In diocesi di Venezia sono così matti che fanno digiuno dall'acqua minerale?!
Ovviamente poi è stato difficilissimo per me far passare il messaggio evangelico che c'era dentro a questo.
Mi ha servita moltissimo la pubblicazione di Luca Martinelli, in cui ha rilevato i 385 milioni di euro spesi per la pubblicità dell’acqua minerale.
Mi ha telefonato il capo di Mineraque, mi ha chiamato personalmente dicendo che doveva davvero citarmi presso il Patriarca, perché ero pericoloso.
Io gli ho chiesto: " È vero sì o no, che voi avete speso questa montagna di soldi?".
Lui ha risposto: "Sì, questo è vero, ma questo vuol dire solo far girare l'economia".
A Luca Martinelli, la stessa persona ha detto: "Dovremmo essere orgogliosi come italiani che negli stati uniti l'Acqua Panna viene venduta a 7 dollari la bottiglia".
Quando si può tirar fuori che c'è questa ingente somma (385 milioni di euro, non son bazzeccole), se questa cifra viene investita vuol dire che attraverso questa pressione continua, è impedito alle persone di pensare, di scegliere.
Devo dire la verità, come mi è stato più facile perché ho convinto Marco Paolini, e lui è venuto, e questa è stata una forte molla per far partire l'iniziativa.
È molto più facile far passare il messaggio shock che non il messaggio evangelico.
In effetti la mia grossa difficoltà non è tanto lanciare l'iniziativa, io credo che la prossima quaresima dovremmo lanciare il digiuno dall'automobile.
Il digiuno dall'automobile si fa brindando però con l'acqua del rubinetto, per non perdere quello che si è imparato!

"Avere l'intelligenza per mettere in moto cose positive"

Da questa cosa così banale, l'aver buttato fuori l'idea del digiuno, il comune di Venezia si è sentito toccato.
Il sindaco Cacciari ha convocato Veritas, quella che fornisce l'acqua a 25 comuni e ha detto "dobbiamo continuare questa azione!".
Noi eravamo lì con le nostre brocchette della Bolivia [il simbolo della campagna è una caraffa in vetro riciclato e prodotta in Bolivia, paese noto per le sue battaglie per l’acqua pubblica - è in vendita al prezzo di 5 € presso le Botteghe del Commercio Equo e Solidale].
Il Sindaco ha fatto ordinare 150.000 caraffe e adesso le sta distribuendo a tutti gli utenti di Venezia e dei comuni confinanti.
Allora, secondo me il problema è essere anche furbi su questo, cioè capire che anche la parte politica e amministrativa può cogliere questo.
Dobbiamo essere attenti, per vedere che ci sono alcune leve che possiamo muovere, e non è solo il catastrofismo che paga, dobbiamo avere l'intelligenza per mettere in moto cose positive.
A Venezia, ad esempio, ci è stato possibile mettere in atto il "CAmbieReSti", dove per un anno mille famiglie del comune hanno rivisto i propri consumi, ed oggi su quella scia stiamo aprendo la bottega di Altraeconomia.
Firmeremo con 60 cooperative e associazioni, per far partire un consorzio con Altreconomia. 
Da un lato come credenti abbiamo una grossa fatica da fare dentro la nostra chiesa, sapendo che non è semplice l'azione che dobbiamo intraprendere.
D'altro lato dobbiamo essere tranquilli e contenti perché esistono delle leve su cui possiamo contare e far forza.
Sta a tutti noi suggerire queste leve positive per poter costruire davvero il futuro

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