BALSAS, NATALE-
2001
Cari
amici, vi spero bene.
In questi mesi ho ricevuto da voi notizie liete di buona
salute, di matrimoni, di nascite, di felici conclusioni degli
studio, di sogni realizzati.
Desidero esprimere la mia partecipazione cordiale in queste
occasioni di gioia.
Ho ricevuto purtroppo anche notizie di morte, di malattie, di
dure sofferenze: in modo ancora più intenso esprimo la
mia solidarietà e assicuro la mia preghiera in queste
situazioni difficili.
Anche se ad enorme distanza, sento vicina la vostra amicizia che
si concretizza in tanti modi, in tante iniziative di
collaborazione, in brevi periodi di visita, che sempre fanno
molto piacere.
Io vi sono molto grato e chiedo al Signore che vi ricompensi e
vi benedica con abbondanza di grazie.
NOTIZIE DI
BALSAS
Ed ora, alcune notizie della nostra diocesi.
Degli otto sacerdoti diocesani locali, uno, padre Luis, è
morto il giorno 23 agosto scorso, colpito da un male
incurabile che lo ha falciato in poco tempo.
Avevamo molti progetti su di lui che si preparava attraverso lo
studio di psicologia (a Roma, presso l’Università Salesiana)
a lavorare nella formazione dei seminaristi.
Padre Luis è morto con 32 anni di età. Ha lasciato in noi un
vuoto profondo ed un’eredità spirituale da accogliere
e coltivare. Ha lasciato scritto nel suo testamento
spirituale poco prima di morire:
“In vita
ho vissuto la pienezza dei mie giorni.
In morte desidero vivere la pienezza dell’eternità, e che Dio
salvi la mia anima.
Ho desiderato amare tutti… voglio donare la mia vita…
voglio vita nuova…”
Nonostante
questa grave perdita, ci sentiamo benedetti dal Signore perché
in luglio è stato ordinato il primo diacono permanente;
pochi giorni fa è stato ordinato sacerdote un giovane venuto
tra noi dal sud; e, il prossimo anno, se tutto andrà bene,
avremo quattro nuovi sacerdoti.
È giunto pure un sacerdote diocesano da Siena, e ne attendiamo
nel prossimo anno altri due, della diocesi di Brescia. Queste
nuove forze al servizio della missione, non ci devono
distogliere dall’impegno di investire molte energie nella
formazione dei laici, soprattutto dal punto di vista biblico e
nel campo sociale.
Il nostro progetto non è di avere una chiesa clericale, ma una chiesa
ministeriale, dove il battesimo sia stimolo per
l’impegno nella comunità e nella costruzione di una nuova
società.
È un cammino difficile che esige pazienze, perseveranza e
creatività. Per questo, anche per commemorare cinquantenni di
presenza comboniana in questa terra, stiamo portando avanti, con
la collaborazione dell’Università Cattolica di Brasilia, una
ricerca che ci aiuti a rispondere in modo lucido ed efficace,
alle nuove sfide che la realtà ci presenta, Dio ci aiuti.
LA REALTA’
UFFICIALE
Vi scrivo da Campo Grande, nel Mato Grosso del Sud, dove abbiamo
terminato oggi l’Assemblea del Consiglio Indigenista
Missionario, organismo che presiedo per il coordinamento
del lavoro missionario tra gli indios. Oggi inizio il
viaggio di ritorno a Balsas.
Qui a Campo Grande ho trovato missionari stanchi e un po’
scoraggiati a causa della situazione di questo stato della
Federazione brasiliana che non accenna a migliorare, soprattutto
a causa della situazione di sofferenza dei numerosi indios che
qui vivono.
Ci sono in questo stato 2 milioni di abitanti e, nonostante ci
siano 39 milioni di capi di bestiame (naturalmente di proprietà
di grandi fazendeiros), c’è molta gente che vive nella
miseria e fa la fame.
Gli indios, di cui il 60% dei bambini soffrono di denutrizione,
non riescono ad avere le loro terre tradizionali perché
occupate dai grandi latifondisti.
Per gli indios la terra non è solo mezzo di sopravvivenza. Essa
è madre, è spazio di cultura, di relazioni sociali, di
rapporto con l’Assoluto.
Perdere la terra è perdere la propria identità. Ed è
questa una ragione che spiega il moltiplicarsi di suicidi tra i
giovani, soprattutto degli indios Daiowà.
Pensando a questa situazione del Mato Grosso del Sud, mi viene
spontaneo l’accostamento con il Maranhao, lo stato brasiliano
che comprende la mia diocesi si Balsas. Sono lontano da là più
di 3000 km, ma la realtà è molto simile. Basta pensare che il
64% della nostra gente non arriva a disporre dell’equivalente
di 70 mila lire al mese. C’è molta miseria, molta fame, molta
violenza.
Un aspetto particolarmente raccapricciante che sta venendo alla
luce in questi giorni in Maranhao è lo sfruttamento dei bambini
per turismo sessuale e per commercio e contrabbando di organi.
Per questa terribile ragione sono stati rinvenuti in questi
ultimi tempi i corpi di venti bambini uccisi e mutilati.
Sono le conseguenze di questo mondo sbagliato ove in atto di
tragico terrorismo del dominio del Dio-denaro, del Dio-mercato
che genera morte, esclusione, disuguaglianza, e ingiustizia a
tutti i livelli.
Per questo ogni anno, 14 milioni di bambini muoiono di fame nei
Paesi dell’esclusione.
Per questo oggi il 20% della popolazione più ricca del mondo
consuma l’86% dei beni prodotti e dei servizi, mentre il 20%
più povero ne consuma solo l’1,3%. Quattro cittadini
americani (Bill Gates, Paul Allen, Warren Buffet e Larry Ellison)
posseggono da soli una fortuna equivalente al prodotto interno
di 42 Paesi poveri con 600 milioni di abitanti.
Alla base di tutto c’è una concezione dell’essere umano che
riduce la sua grandezza alla capacità di produrre reddito, che
esaspera la competizione, l’individualismo e la corsa al
guadagno e al possesso, scatena l’avidità, la corruzione, la
violenza.
AUGURI DI
BUON NATALE
Per questo abbiamo bisogno di un Natale vero. Che il
Bambino Gesù, Amore incarnato ci dia la forza di credere che,
nonostante tutto, il mondo può essere migliore e rinnovi in noi
il desiderio di sognare insieme il grande progetto della
globalizzazione, dell’amore e della solidarietà.
Che il Natale ci offra lo spazio per riflettere sui veri valori
della vita e della convivenza sociale e ci convochi a
partecipare alla pace che il Salvatore ci ha portato e che è
contro ogni tipo di violenza, di ingiustizia, si terrorismo e di
guerra.
Tanti auguri di
bene per Natale e Anno Nuovo.
Vi saluto con affetto fraterno.
Pe. Franco Masserdotti
|
Mons. Franco Masserdotti, vescovo e missionario
comboniano, da anni vive in Brasile . Come
vescovo ha cura in particolare la causa indigena
e i più esclusi.
|
|
Scrivi
a p.Franco Masserdotti
DIOCESE DEL BALSAS
Caixa
Postal 18 – CEP 65800-000
Balsas
– MA- Brasil Fone : (098) 541-2483 Fax:
541-2566
Diocese@armateus.com.br |
|
|
P. Franco è autore
dei libri editi dalla EMI
|
|
L'AMERICA
LATINA su Internet: una serie di
collegamenti a siti internet che parlano
dell'Africa nei suoi molteplici aspetti.
|
|
Per
avere notizie in tempo
reale sul Brasile o su quanto accade nel
mondo, clicca qu
|
|
|
|
|