Ciò
che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi
abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e
ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita
(poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò
rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era
presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo
veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi
siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col
Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra
gioia sia perfetta.
1 Giovanni 1,1-4; (vedi anche 1 Gv
2,12-14)
Una missione giovane perché vinca la
vita. Non è un programma da poco e nemmeno un programma troppo
pacifico. Se la vita deve vincere è perché è in corso una battaglia.
Non basta nascere per essere vivi. La vita è
sicuramente qualcosa che possiedi ma che anche cerchi. E non è raro che
questa vita possa mancarti. 11.000 persone in Germania, ogni anno,
soprattutto adolescenti e giovani si uccidono. In Giappone vi sono
siti per cercare insieme la morte. Ora capisci che quando il Vangelo
parla del nemico della natura umana come di un omicida ed un
bugiardo fin dallÂ’inizio non sta usando una metafora vaga. EÂ’ un
fatto che la vita per vincere deve lottare. Nel
libro di Lewis – il grande divorzio, coloro che cercano la vita
eterna sono descritti come degli inconsistenti che vengono sono
fondamentalmente incapaci di accogliere la vita. Anzi la vita stessa
nella misura in cui si avvicina a loro sembra ferirli. La pioggia li
ferisce, un frutto da raccogliere da un albero è pesantissimo,
qualsiasi passo verso la meta è difficilissimo … non riescono ad
accogliere la vita di cui peraltro hanno bisognoÂ… eppure nella
misura in cui accettano la fatica e la lotta diventano sempre più
consistenti, visibili, luminosi. Così vuole essere il nostro
cammino. Vogliamo diventare un po’ più consistenti, un po’ più
capaci di sperimentare la vita, un po’ più materiali in modo da
poter dire: questa vita che abbiamo toccato con le nostre mani, che
i nostri occhi hanno contemplato, che le nostre orecchie hanno
ascoltatoÂ…
Vuoi davvero lottare per la vita?
Perché c’è un inganno sottile che può illuderti che tu la
vita ce l’hai già e che quindi non c’è nessuna lotta da fare.
Dove cerchi la vita e che cosa trovi in quello
che cerchi?
È possibile che ciò che doveva darti la vita ti abbia
deluso – un ragazzo a scuola alla domanda su che cosa sia la vita ha
risposto: una rottura.
Ebbene se sei deluso questo è il posto giusto. Se ti sei
accorto, finalmente, che non vedi e non tocchi ancora la vita piena,
allora sei la persona adatta per ascoltare questo vangelo di
Giovanni che vuole condurti a vedere. A riconoscere dei “segni”, ad
interpretare la vita nei fatti della storia.
Vogliamo raccontarti questo Vangelo a partire da una
lettera dello stesso Giovanni. Chi ti scrive, infatti, ti ama.
La lettera è un mezzo privilegiato per comunicare amore. Molto più
dei messaggini al cellulare, che sono un espediente per evitare il
peso della parola scritta vincolata allÂ’amore. Se sei consapevole
dell’amore che è veicolato dalla Parola diventa più spontaneo
aderire allÂ’annuncio della vita di Cristo. Anzi Giovanni non parla
semplicemente della vita ma del logos della vita. DellÂ’ordine della
vita. Tu non sai usare la vita. Hai bisogno di una “password” perché
nella vita possa entrarci veramente, perché possa giocartela fino al
rischio estremo. Perché possa gustarla e gustarla mentre la doni
agli altri. Scoprire la password, il logos della vita, significa
imparare ad usare questa vita perché vinca, perché fiorisca e
maturi.
Se non c’è ordine nella vita, se il
frutto non è preceduto dal semino e dal fiore, se non sai vivere i
tempi della tua crescita, se non sai aspettare, se non sai
accogliere la giusta successione delle cose, come la gioia e
preceduta dalla fatica, la pace dal dolore, la saggezza
dall’umiliazione, l’intimità dalla rinuncia e dall’attesa… se lo
sviluppo del tuo modo di capire le cose, di decidere ed agire, e
soprattutto di amare non è ordinato tu non vivi.
L’ordine della vita è Cristo. Egli è da principio. Non lo
costruisci tu. Non puoi inventartelo e nemmeno ritagliartene la
parte che ti piace.. Egli ti rivela lÂ’ordine della vita come un dono
da accogliere e rispettare. Egli è l’ordine della vita ed è vita
eterna. Non nel senso semplicemente che non finisce mai ma nel senso
che è vita sorgiva. La vita per essere vera vita non deve mai
succhiare altra vita. Deve poterla dare senza esaurirsi in se
stessa. Allora è sorgiva. Questo tipo di vita è in Cristo. Tu potrai
dare la tua vita, fare missione, solo se ce l’hai eterna. Perché
ieri hai tolto un pezzetto di vita a qualcuno? Magari solo per
difendere i tuoi diritti, o per fargli capire le cose, o perché era
lui che ti toglieva la vita… Tutto ciò in fondo rivela che non
hai vita eterna in te. Hai solo unÂ’ombra di vita. Noi vi annunciamo
la vita eterna che è in Cristo e che egli ha reso disponibile per
noi come un dono. Ecco lo annunciamo a voi affinché anche voi
abbiate comunione con noi. Si tratta di lasciarsi strappare da una
dimensione ridotta, da un pensiero debole, da un orizzonte
soffocante. La nostra comunione è con il Padre e il Figlio e con lo
Spirito Santo. Nelle cronache di Narnia il protagonista fa
notare che mentre normalmente la magia funzione per cambiare in modo
facile le cose di questa terra, nella loro avventura avviene il
contrario. Sono trasportati in un mondo magico per cambiarlo a
partire dalla loro umanità . Sentire la dolcezza di questo annuncio.
Accogliere lÂ’ordine della vita significa entrare in una
logica di comunione che supera gli orizzonti umani. Non
perché la magia ti risolve la vita ma perché la tua vita diventa più
vera. Viene in un certo senso collocata in una dimensione superiore
che la rende veramente utile, fruttuosa. Accogliere
lÂ’ordine della vita, allora, significa imparare ad amare.
Come il pane spezzato in una capanna africana. Un
poÂ’ di focaccia cotta sulla pietra, un poÂ’ di latte acido che passa
in unÂ’unica tazza da una bocca allÂ’altra. Seduti intorno ad un
debole fuoco. La gioia della donna che prepara il cibo. La gravitÃ
del capofamiglia che regola l’ospitalità . I piccoli silenziosi che
guardano ammirati ogni piccolo gesto. I vitellini e le pecore
insieme a noi nella capanna. La preghiera prima di mangiare. E
gustare quel momento come vita piena.
Questa tua vita terrena, dice l’Abbé Pierre,
è un pezzetto di tempo a te affidato perché tu possa imparare ad
amare in questa logica di comunione. In questa dimensione di
relazioni semplici, genuine, profonde. Non credere di esserne capace
spontaneamente. Saper amare non significa semplicemente essere
buoni, generosi, gentili perché ti sforzi o perché ci riesci anche.
Amare significa dare la vita allÂ’altro, dare una vita
che non hai più bisogno di trattenere perché passa attraverso di te
ma origina da una sorgente altra da te. “Se avessi cento vite… il
più felice dei miei giorni sarà quello in cui potrò dare la mia vita
per voi.” (Comboni).
Dio è venuto nel mondo in Cristo per fare di noi generatori di vita:
persone che fanno dello scopo di ogni attimo della loro esistenza
quello di rendere l’altro felice. Così la lettera di Giovanni: noi
vogliamo che la vostra gioia sia piena. Giunga a compimento. Non è
una banalità …. e vissero felici e contenti. L’uomo non cerca la
gioia, cerca il piacere, la comodità , la soddisfazione… e diventa
facilmente vittima di una tristezza spesso invincibile. La gioia è
un’altra cosa. Non devi cercarla. Scoppia da sola quando c’è la
vita, lÂ’ordine della vita. Devi scoprire allora questa vita.
Ed ecco il Vangelo: la vita si è manifestata e noi
lÂ’abbiamo veduta, ne diamo testimonianza e la annunciamo a voi.
Vogliamo imparare insieme a vedere la vita: nellÂ’incontro con
Cristo, nella Parola, nella liturgia, nella preghiera, nel servizio.
Missione giovane allora è appunto questo imparare
a vedereÂ….
Vuoi davvero imparare questo? Fuori da una capanna in
Malawi dopo che una frana aveva distrutto il villaggio vi era la
pagina di un vangelo messa ad asciugare, trattenuta da una pietra
perché il vento non la portasse via. Certo quell’uomo ci vedeva.
Vedeva dove si trova la vita, anche nella contraddizione e nella
sofferenza. Vuoi imparare ad accogliere la Parola e vedere i
segni.
Missione giovane è imparare a
dare testimonianza.
A vivere ciò che hai visto. Ad incarnarlo. Soprattutto in
relazioni di comunione. In un villaggio si fa un piccolo processo
per un furto. Nessuno crede allÂ’accusa ma lÂ’accusatore mette le cose
in modo tale che lentamente la piccola assemblea cambia opinione e
tutti incominciano ad inveire contro lÂ’accusato anche senza prove.
Solo un vecchietto rimane zitto ad ascoltare e alla fine si alza
irritato e se ne va. Io non partecipo a questa menzogna. EÂ’ lui che
testimoniando perché vinca la vita e non per condannare e ferire un
innocente. Vuoi imparare testimoniare la vita. A creare relazioni
generatrici di vita. Anche in questo piccolo gruppo che vuole
diventare cenacolo di apostoli.
Missione giovane è imparare
lÂ’annuncio.
Nel servizio e nellÂ’evangelizzazione. Vogliamo diventare
testimoni della vita. Annunciatore di una vita che hai visto, che
hai imparato a vedere. Come Chikondi del Malawi che ha vinto la
paura del malocchio nell’ascolto della Parola e si è fatto guida
verso la libertà per la sua comunità cristiana bloccata da quella
stessa paura. Quello cha ha liberato me – diceva – può liberare
anche altri.
C’è però una lotta da vivere. Giovanni
dice: scrivo a voi figli, a voi padri, a voi giovani. Il figlio è
colui che ha fatto esperienza di perdono, che ha cioè ricevuto la
vita nell’amore di Cristo. Il padre è colui che è diventato capace
di generare vita per gli altri. Nel passaggio dalla figliolanza alla
paternità c’è la gioventù. Voi giovani avete vinto il maligno. La gioventù è il momento della lotta perché
vinca la vita. Frecce di
eroe i figli della giovinezza… è nella giovinezza che ti alleni a
vincere. Che prepari il tuo futuro. EÂ’ vitale esercitarsi nellÂ’amore
evangelico durante la giovinezza per diventare padri. Se non
combatti non sarai mai generatore di vita. Non è uno scherzo. Vi è
un omicida che vuole toglierti la vita con lÂ’inganno. Ogni tristezza
non superata, ogni egoismo non combattuto, ogni falsa ideologia che
ti porta a fare scelte che sono solo di comodo, ogni concessione
alla falsità , all’ipocrisia, all’ingiustizia ti impediscono di
diventare padre, di dare la vita ad altri e quindi di essere
pienamente felice.
Domande per i gruppi:
•Cosa riconosco in me
come mancanza di vita?
•Cosa sento di poter
testimoniare nel mio ambiente e
come concretamente?
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Visita la pagina Lettere
dalla missione.
Nelle parole dei tanti
missionari scoprirai come la loro forza derivi da una
vita in estrema coerenza con il messaggio di amore di
Cristo.
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Nella pagina G.I.M
troverai la proposta rivolta
a tutti i giovani che stanno cercando come vivere la
loro vita in pienezza ora e non domani.
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"La gioventù è il momento della lotta perchè
vinca la vita",
nelle pagine della
Carovana
della pace 2004, troverai come
molti giovani hanno reso realtà questo sogno.
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