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ALEX E BEPPE GRILLO

Giubileo degli oppressi 2000

p. Alex e Beppe Grillo

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p.Alex e Beppe Grillo

 

P. Alex Zanotelli e Beppe Grillo hanno fatto l'ultimo intervento del Convegno di Verona..... L'hanno fatto insieme (un duo veramente unico e speciale.. quasi irripetibile!) Parlando prima uno e poi l'altro hanno a loro modo (con l'umorismo l'uno e con la forza della testimonianza l'altro) lanciato un messaggio forte e chiaro.... che ovviamente  non vi anticipiamo ma  lo lasciamo leggere a voi...

 

 

Beppe Grillo

Vorrei fare una piccola prefazione: come ho conosciuto Alex Zanotelli. Ho voluto io conoscerlo, perché sentivo parlare di lui come di un rappresentante fortissimo che parlava di economia e un uomo di fede, un uomo che vive in un posto incredibile. Allora un giorno è venuto a casa mia con i sandali, una specie di saio e sul bordo della mia piscina mi dice: “Grillo bisogna fare qualcosa contro la globalizzazione!”. Io ho detto: “Buttiamoci in piscina tutti e due”, scusate se dico questo, ma mi sentivo talmente in imbarazzo e nonostante tutto vedevo che lui è un uomo potentissimo che non ha nulla e il nulla è un nulla devastante. E’ un uomo con un passato incredibile, con un presente straordinario. E’ un uomo che avrà sulla coscienza tutta la vita Veltroni, è un uomo che l’ha rovinato; questo povero Veltroni che ha voluto sulle soglie dei 50 anni andare a vedere se era vero che morivano di fame. C’è solo questa gente che riesce a capire il male e la devastazione e ne ha contatto ad un’età incredibile; è un po’ come Jovanotti che ha letto Marx a 35 anni ed è andato fuori di testa e ha cominciato a dire che il debito non bisogna volerlo più ed è andato a Sanremo. Ora il fatto del debito, del credito, del non-debito di Jovanotti che va a Sanremo e decide di cancellarlo sono cose straordinarie e dettate dal cuore più che da una seria constatazione dei fatti, o almeno credo. Il debito non si può cancellare: sarebbe semplice fare come Jovanotti e dire “Non lo vogliamo più”, altrimenti il nostro debito pubblico di due milioni e mezzo di miliardi potremmo cancellarlo domai mattina. A chi li dobbiamo questi soldi, a noi? Benissimo, domani a mezzogiorno con i telefonini facciamo un numero a caso, ci chiamiamo: “Li vuoi tu?”, “Io no”. E cancelliamo il debito alla Jovanotti. Ora il debito è una lama a doppio taglio, il debito non si può estinguere, si può camuffare, ma noi viviamo dentro, permeati da questo debito, oggi il debito viene venduto e fanno soldi vendendo debiti il FMI e la BM: sono organi nati per far star bene tutto il mondo, stanno vendendo il debito del Terzo Mondo a grandi multinazionali, le quali comprano il debito, vanno nel paese debitore e dicono: “Benissimo, lo eliminiamo a patto che: ci fai fare un piccolo aggiustamento strutturale, ma piccolo”. Perché l’aggiustamento strutturale nel linguaggio dell’economia è far convergere la legge della domanda con l’offerta, dove l’offerta è, scusate il termine, un buco, un buchino di culo piccolo, piccolissimo e la domanda è una supposta grossa come un dirigibile. L’inserimento della supposta nell’offerta si chiama: adeguamento strutturale! Allora, io non ho ricette, non so se conviene continuare a riderci sopra, ma so che in un modo anche piccolo si può fare qualcosa, come dice Alex. Se siete qua in tantissimi vuol dire che c’è tanta gente che ha capito che qualcosina si può fare e qualcosina sta succedendo: diceva Alex che ci sono migliaia di organizzazioni e non si riesce a far convergere questi sforzi in uno sforzo comune, invece i 68, questi del WTO ci sono riusciti. Hanno un po’ paura, queste cose delle biotecnologie sono state un po’ fermate, le modificazioni genetiche le hanno fermate un po’ e le hanno fermate l’opinione pubblica, milioni di persone, quindi sotto c’è qualcosa che si muove, io sono ottimista, quindi io vi ringrazio di essere qua, perché poi siete voi che fate il lavoro sul campo, quello del boicottaggio e altre cose. Io per esempio, e qui dico qual è la diversità di mentalità tra la noi e la Germania, l’Europa. Sono anni che dico che Europa è una parola che non vuol dire nulla; quando sento parlare dell’Europa dell’uguaglianza ho i brividi, perché non siamo uguali, ma è bello essere diversi; invece, è bello scambiarci delle cose, l’Europa e tutti uguali e la libertà dei popoli, di spostarsi...un disoccupato di Teramo può andare liberamente a Bonn e fare il disoccupato a Bonn, è bellissimo, questo spostamento della gente e poi ci lamentiamo che l’Euro non decolla, ma non vuol dire nulla l’Euro. Cosa vuol dire che è forte o debole, sono parole che non hanno senso. Prodi dice: “Non va poi male, poi speriamo tantissimo nell’inserimento in Europa della dracma”, la dracma...ci tirerà su il morale...la dracma..i greci! Allora, vorrei ora cedere la parola a Zanotelli, perché lui dal suo punto di vista ci può dire qualcosa, anche se io, lui, lo vorrei un po’ di qua, perché di qui potrebbe fare molti più danni di quelli che fa là.

 

Alex Zanotelli

Prima di tutto mentre Grillo parlava stavo un attimo riflettendo sul significato di questo incontro e cercavo di capire che razza di accoppiata è mai successa stamattina, mi sembra che quando un ragazzino e una ragazzina si ritrovano dicono che Dio li fa e poi li accoppia, non so se questo vale anche per Grillo ed Alex! E’ vero quanto ha raccontato sul nostro incontro, lui mi aveva cercato in giro per l’Italia e ha fatto di tutto, sarà stato il 1996, ad un certo punto ha telefonato a casa mia e c’era la mia nipotina che dice: “Pronto”, “Pronto”, dice lui “Sono Beppe Grillo”, “Non prendermi in giro” e gli sbatte in faccia la cornetta. Alla fine mi ha trovato e mi ha detto: “Vieni perché io devo parlarti” e sono andato a Genova. Io sono entrato come si entra nei grandi santuari: una bellissima villa con piscina e mi son seduto un po’ imbarazzato e lui lo era ancora più di me e dice: “Sai io mi sento imbarazzato davanti a te, però cos’è che possiamo fare?”. Io gli ho detto: “Guarda io non mi aspetto da te che tu faccia il monaco, ma penso che sia importante in questo momento che facciamo girare determinati messaggi e quindi se tu puoi portare in giro per l’Italia e ho visto che c’è gente che ha voglia di una cultura alternativa, per favore datti da fare. Poi sul tuo stile di vita ci ritorneremo sopra”. Oggi penso potrebbe essere il momento di tornarci su dato che siamo insieme.

Ha fatto la battuta su Veltroni e ha ragione, infatti arrivo adesso dalle 4 e lui non lo sa neanche, perché ho fatto ieri sera un incontro con Veltroni. L’abbiamo costretto a rispondere, è stato un incontro importante, perché mi diceva dopo Gianni Minà: “Alex ti ringrazio perché per la prima volta hai incastrato un politico a dirti pubblicamente e mettere per iscritto le nove domande, per cui sarà un confronto pubblico”. E’ importante per me anche questo discorso politico: è inutile che i missionari vadano a fare le giornate missionarie per parlare alle vecchiette: questo discorso politico penso sia molto importante, perché poi deve tradursi in scelte economiche .

La domanda che Grillo mi faceva era quali speranze dal basso. Direi che a livello politico ed economico non ci sono speranze. Le cose vanno sempre peggio per i poveri. E’ inutile che vi dia delle statistiche, basta vivere a Korogocho dalla mattina alla sera, stiamo arrivando a Nairobi al 50% di bambini che non possono entrare in prima elementare perché costa troppo e non nelle scuole private, quelle che voi state di nuovo sventolando in giro come bandierine pericolosissime, ma nella scuola pubblica, dove secondo la Carta dei diritti dell’uomo firmata dagli stati del mondo, ogni bimbo ha diritto a un’educazione elementare senza pagare. Sono d’accordo con Grillo quando dice che il debito non tratta. Tutte le campagne che sono state fatte almeno aiutano a riflettere, si parla soltanto di ciò che si vede, ma le cause profonde non vengono affrontate. Anche una campagna seria come Jubilee 2000 non affronta il problema degli aggiustamenti strutturali. Quando il FMI rimette i debiti, impone che una nazione segua i dettami degli aggiustamenti strutturali, sono proprio quelli che affamano e questo è un tradimento. Ecco perché dobbiamo appoggiare le campagne, ma essere anche critici e capire quello che sta dietro ogni cosa. Dal basso non è che ci siano chissà quali cose, i poveri stanno sempre peggio. Ecco perché mi fa male venir fuori da Korogocho, perché io ho abbandonato quella gente, perché io me ne posso andare e loro rimangono e soffrono, sono volti non statistiche. Vi dico però che c’è speranza e viene da questi poveri che hanno una forza d’animo che non riesci a capire. Tutti questi bambini che ti si aggrappano addosso, che saltano, che ballano, che mi dicono: “Alex jiu!”, che non vuol dire giù, ma su, perché hanno una voglia matta di vivere. Questa gente fa rinascere dentro di te la voglia di danzare la vita. e quindi se riesco ad andare avanti e a danzare la vita è grazie ai poveri.

I poveri si stanno organizzando. Ho qui il proclama della campagna per la terra e dicono: “Noi riaffermiamo la nostra umanità, siamo persone”. La domanda fondamentale è: davvero oggi due miliardi e mezzo di persone hanno sì e no il diritto di esistere. Questi due milioni di baraccati costretti a vivere nell’1,5% della terra di Nairobi si sono messi assieme e domandano almeno il diritto alla terra. Questo davvero apre delle speranze grosse. Ecco come i poveri si organizzano e parlo anche della lotta contro la Del Monte. Non ci sono mai andato alla Del Monte, perché avevo paura che mi spedissero fuori immediatamente. Un mese fa mi hanno invitato i lavoratori a partecipare ad un incontro: bellissimo. Un migliaio di lavoratori con una forza d’animo, una gioia, una solidarietà con il loro responsabile: Daniel Olchulè, un uomo che hanno cercato di corrompere. Ad un certo punto i lavoratori avevano visto sulla bacheca della compagnia una noticina: “Cercasi posto o nuovo lavoro al posto di Daniel Olchulè”. Abbiamo spedito la notizia a Gesualdi che l’ha fatta entrare nel circuito internazionale. La reazione è stata immediata: il direttore generale internazionale telefona al direttore e dice: “Ma voi siete matti, ma sapete cosa vuol dire licenziarlo in questo momento in cui c’è il boicottaggio? Vi do un’ora per ritirare tutto”. Chiamano immediatamente Olchulè e gli dicono: “Ma che razza di amici hai in giro per il mondo; ma chi ti sta sostenendo in questa maniera! Scusaci e va avanti con il tuo lavoro”. Ecco la vostra forza e la forza enorme che hanno i poveri.

 

Beppe Grillo

Io non ho delle formule magiche, penso però che questo sistema stia scricchiolando. Si sono radunati questi grandi a Cernobbio e hanno ipotizzato che la vita almeno di qua possa essere vincolata a una formuletta matematica: una banca centrale che aumenti dello 0,25 il tasso di sconto e noi staremo automaticamente meglio. Io credo che ci sia una malattia mentale, è gente che parla di economia senza più sapere cosa sia l’economia, come i pesci sono gli unici che non sanno cos’è l’acqua, loro non sanno più di cosa stanno parlando e vedo tutti questi messaggeri di economia del Terzo Millennio di 80 anni che parlano del Prodotto Interno Lordo, il PIL, la crescita e sento questa parola che mi fa rabbrividire: la competitività. Dobbiamo competere, io devo insegnare ai miei sei figli che la loro vita sarà una competizione straordinaria. Non glielo voglio insegnare, non gli serve, io voglio che il futuro sia per lo meno un pochino più divertente che non la competitività.

Hanno cambiato il presidente della Confindustria e ci hanno messo un napoletano: D’Amato, un giovane, e ho detto: “Almeno dai napoletani si dirà qualcosa di straordinario!”, la prima cosa che ha detto è stata: “Bisogna andare avanti, la macchina non si deve fermare!”. Un napoletano che parla così o l’hanno modificato geneticamente o non si sa cosa. Pensavo che perlomeno un giovane avesse una visione che oltrepassasse i tre mesi, invece la visione dell’economia e del mondo sta diventando a tre mesi che è il tempo in cui pagano i dividendi. Abbiamo una visione del mondo a tre mesi: pazzesco! E allora tutti i problemi li demandiamo a qualcun altro che deve ancora venire. Noi facciamo un debito che pagheranno quelli che verranno tra 50 anni, noi stiamo pagando dei debiti che hanno fatto 50 anni fa. Allora c’è questo sogno che la tecnologia risolverà tutto: la tecnologia sta risolvendo un bel problema che è quello di baipassare questi mezzi di informazione con Internet che è straordinario. Con Internet uno ha una informazione e la butta in rete, è straordinario.

Un’altra parola che mi fa rabbrividire è privatizzare, una parola che non vuol dire niente. La parola privato è straordinaria, perché sei tu, hai un nome, un cognome, un indirizzo, una casa, un odore, si sa chi è il privato, siamo noi i privati. Guarda cos’è diventato il privato: una società anonima, di chi è non si sa. Ma dove sta? Alle Bermuda, alle Barbados, alle Isole Figi e cosa fa non si sa, è responsabile sì, ma limitatamente, molto limitatamente. Ecco questo guaio, è un sistema che scricchiola, perché è tutto in funzione di un PIL che non vuol più dire niente. Erano meccanismi che andavano bene per la ricostruzione dopo la guerra, fare macchine, autostrade, la crescita ci doveva essere, eravamo distrutti, ma adesso non funziona più come idea, non si può più fare 33 milioni di automobili e poi dire: “Bisogna fare delle strade in più”, è da dementi, perché come aumenti una strada aumenti anche il traffico, i posteggi e così va avanti fino a che poi arriva un punto che cambia un po’ tutta la situazione. Il PIL è una parolaccia di per sé. Oggi si parla di logistica, di qualità totale, ISO 9000, oggi c’è il più grande capitalismo di sinistra che io abbia mai visto, è il capitalista che non rischia più, che mette i soldi e li rivuole tutti indietro, è il capitale bolscevico. Allora sono tutti meccanismi che stanno cambiando con una velocità pazzesca. L’inserimento di questo terzo incomodo che è la pubblicità che falsa il mercato della domanda e dell’offerta.. Io sento un calciatore che prende 60 miliardi e dico: “Chi glieli dà, il presidente della società, Cragnotti assolutamente no che Rutelli dice che è un benefattore dell’umanità. Cragnotti ha una fedina penale lunga così. Cragnotti è una che in Canada lo hanno interdetto a vita a fare qualsiasi tipo di operazione. E’ un uomo spaventoso. Associazioni a delinquere, evasioni fiscali, si compra le azioni che sono sue e poi se le rivende da solo, fa un casino, ci guadagna, si presta i soldi e se li ridà indietro, e diventano tutti presidenti di società di calcio, ma chi è che dà 60 miliardi a un calciatore, glieli dà il tifoso, quello che va allo stadio. Io pago Ronaldo 60 miliardi quando vado a cambiare le gomme della mia macchina. Allora dov’è il libero mercato? Il libero mercato sarebbe che se mi piace Ronaldo lo finanzio, se mi fa schifo il calcio non lo finanzio, invece lo finanziamo in modo obbligatorio e non ce lo dice nessuno. Io ho visto una cosa bellissima in Germania, il ministro della famiglia e c’era un casino per le trasmissioni violente alla televisione. Questa signora è andata in un talk-show è si e presentata con le mani dietro la schiena e ha detto: “Vorrei parlare per 30 secondi, per cortesia. Noi facciamo tutto sto casino per le trasmissioni violente per i nostri ragazzi, allora vi dico solo due parole, questa è una marca di birra che finanzia le trasmissioni violente alle 8 di sera, per cortesia compratene un’altra marca. Grazie buongiorno” e se n’è andata. Ma questo non l’ha fatto un verde: questa è politica seria. Quando la Shell ha minacciato di affondare le proprie piattaforme facendo un casino coi PCB, noi sentiamo parlare ogni tanto di PCB e poi leggiamo sul giornale che 30 orsi al polo nascono ermafroditi col PCB e io dico: “Magari potessi io essere ermafrodita, avere sia l’apparato genitale maschile che femminile, sarebbe una meraviglia, non è più un problema. L’orso adesso comincia ad abituarsi, perché dice: <<Un po’ faccio l’orso io, un po’ fai l’orsa tu>>”. La Shell dice: “Io affondo le piattaforme” e c’era il rischio della rovina totale del pesce, perché sono 400 da affondare. Qual è stata la risposta? Kohl è andato in televisione e ha detto: “Io non faccio più benzina alla Shell, loro capiscono solo il regime del fatturato”. La gente ha cominciato a non fare più benzina alla Shell, la Shell ha detto: “Ci siamo sbagliati, la recuperiamo”.

E’ chiaro che nel nostro piccolo fare boicottaggi diventa un dramma, perché solo la Nestlé ha 500 prodotti. Vedo quelli coriacei che vanno a fare la spesa con manualetto e dicono: “Ma di chi è l’Orzoro, di chi è?”. Non ti puoi ricordare tutto, ma è questa la politica vera, è non farci prendere per i fondelli con il prezzo della benzina. Quello che abbiamo perso di vista è che ci sono energie alternative al petrolio che funzionano già: l’idrogeno, il sole, pompe a calore, l’alcol; se noi pensiamo che stia aumentando la benzina è una bugia, da 30 anni quello che è veramente aumentato non è la benzina, ma è il pane che è triplicato di prezzo, l’acqua è decuplicata di prezzo. Ora, della benzina ne posso fare a meno, domani mattina ci metto l’alcol, ma il pane e l’acqua non li posso sostituire. Sotto i nostri occhi ci deviano l’attenzione su cose che non sono incredibili, perché abbiamo lasciato nel libero mercato totale il prezzo dell’energia che è il prezzo della nostra salute. Vi ricordate chi diceva: “Energia costo zero e fucile sulla spalla”? Berlusconi lo diceva? Lo diceva Lenin che voleva l’energia a costo zero così le fabbriche lavoravano e noi vogliamo l’energia a costo zero, ma siamo pazzi, siamo tutti di sinistra, Berlusconi è il più estremista di sinistra che ho mai conosciuto e non lo sa. Allora la politica quale dovrebbe essere? La politica non è eleggere Berlusconi o D’Alema è fare due righe semplici, l’umanità va avanti con due righette. Chi eleggerebbe uno che dice che in tre anni la benzina costerà 10000 lire al litro? Sarebbe straordinario, perché è il suo prezzo reale per i danni che fa. A noi non cambierebbe niente, una macchina che consuma tanto non la comprerebbe più nessuno, farebbero macchine che con un litro fanno 100 chilometri già che ce l’hanno da 20 anni nei magazzini. Il mondo cambierebbe, quello che fa le magliette col trasporto col prezzo agevolato non sarebbe più agevolato, quindi invece di far fare le magliette in Thailandia dai bambini, le farà fare dai disoccupati. Invece aspettiamo che finisca il petrolio, l’età della pietra non è mica finita perché erano finite le pietre. Che senso ha che l’Austria che sono 7 milioni di individui abbiamo 150 volte i pannelli solari degli italiani che sono 60 milioni? Che senso ha che i più grossi produttori di energia solare siano la Svezia, la Scandinavia, la Danimarca, la Germania e la Svizzera che hanno due ore di sole l’anno, noi abbiamo tutto il Sud col sole e cosa fanno al Sud? Oh sole mio...

 

Alex Zanotelli

Grillo prima ha parlato di malattia mentale, già Erich Fromm nel suo libro “Avere o essere” aveva definito la società occidentale una società necrofila, noi ci guardiamo l’ombelico e siamo rivolti su noi stessi ed è lì la causa della nostra malattia. Siamo tutti malati, perché questa società è basata sull’egoismo o il capitalismo. Ecco perché questo sistema è così suadente, perché gioca su quello che c’è di più profondo in noi. Sbagliava Marx quando diceva che l’uomo era buono, che la società lo rendeva cattivo; invece stiamo scoprendo che ognuno di noi ha un profondo egoismo e se c’è un sistema che è marcio è perché tutti noi lo vogliamo. E’ inutile prendersela con Clinton, Veltroni, in fondo se c’è un sistema è perché tutti lo vogliamo. Tutta la psicoanalisi di Fromm, che era ebreo ma si diceva agnostico, si basa sulla Parola del Vangelo di Marco quando Gesù dice che se tu la tua vita la tieni a denti stretti sei già morto, se tu sei capace di buttarla, di darla sei vivo.

E’ stata usata un’altra parola oscena: privatizzare. Si privatizza sull’egoismo, nient’altro di nuovo che giocare sulla privacy che vi porta poi alle politiche del FMI. Pensate in Africa dove 300 milioni di persone vivono con meno di un dollaro al giorno, ma cosa privatizzate. Oggi tutto è privatizzato, anche il Keyatta Hospital a Nairobi dove un povero non può più presentarsi se non ha 1000 scellini. Ecco la gravità di queste politiche che sono il cuore di questo sistema malato. Vorrei tornare sul discorso di Cragnotti, che è il proprietario della Lazio, ma anche della Del Monte. Ricordo quando è scoppiato il caso Del Monte, mi ha chiamato il direttore generale della Del Monte Kenya e dice: Io ho bisogno di parlare con te”. Per un’ora intera ha continuato a tuonare dicendo che tutto era falso. Dico: “Guarda in caso prenditela con Gesualdi perché ha scritto lui l’articolo, io ho fatto al massimo da tramite”. E’ incredibile quello che il potere economico fa. Uscendo mi dice: “Alex, so che tu sei un missionario e so che avete bisogno di soldi, sappi che la Del Monte spende mezzo milione di dollari all’anno di carità, se hai bisogno fatti vivo”. Dico: “Grazie, molte grazie”. L’ho salutato e se n’è andato. Ecco il senso del sistema, vedete da Cragnotti in giù dove si va. Adesso sembra che accettino di firmare, altrimenti rilanceremo la campagna contro la Del Monte, perché davvero vogliamo quello che chiediamo: non si può permettere che 6000 operai tra cui 2000 con un contratto e 4000 stagionali pagati, quando lavorano, meno di un dollaro al giorno. Questa davvero è violazione dei diritti umani fondamentali.

Tento di rispondere alla domanda che mi è stata posta sul ripensare lo sviluppo e prima di tutto è chiaro che su questa strada non c’è più futuro. Quando i politici vi parlano di sviluppo sostenibile è una bugia, perché non c’è nessuno sviluppo sostenibile se perfino il Presidente del FMI uscente, che è stato messo dal Vaticano nella Commissione Pontificia per la Giustizia e Pace e non capisco come sia successo, in un suo discorso a Manila ha detto: “Ragazzi miei, la torta non si può più aumentare”. E se c’è arrivato lui penso che possiamo arrivarci anche noi; la torta non si può più aumentare, dobbiamo solo imparare a dividerla un po’ più equamente. Non è possibile che i nostri politici italiani non riescano a dircelo e continuare ad ingannarci parlando di futuro sostenibile e sviluppo del PIL. Se il 20% utilizza l’82% delle risorse ha già posta un’ipoteca gravissima sull’ecosistema. Quando anche gli altri 80% vivranno come noi, chi ci potrà vivere a questo mondo, cioè non c’è sviluppo sostenibile, c’è solo un futuro sostenibile se noi riusciamo a ridimensionare il nostro stile di vita. anche Grillo dovrà cominciare a ridimensionare un sacco di cose della sua vita. Voi non votate quando andate andrete a votare l’anno prossimo, ma quando beatamente vi raggirate per i nuovi santuari e le nuove chiese che andate costruendo nei supermercati con tanta sontuosità dove tra poco vi faremo anche la cappella col Santissimo Sacramento e devotamente andrete ad adorarlo. Voi avete un potere enorme per ridimensionare questo sistema.

Non è come affermava Marx che i poveri sono buoni e i ricchi sono cattivi, ma nel Sud del mondo i poveri sono altrettanto tentati dal consumismo. Venite a vedere nelle baraccopoli di Nairobi la tentazione di questo miraggio. Ecco perché anche con i poveri è un processo si conversione, ma non possiamo permettere che vivano come vivono, perché è peccato una vita senza dignità come la trovate nelle baraccopoli. L’ONU già proietta fra 20 anni che avrete 400 500 milioni di baraccati in Africa. I poveri sono convocati quanto noi a far nascere dentro di loro qualcosa di nuovo. Loro hanno capito che è impossibile vivere così. L’unica soluzione è che noi ricchi dobbiamo fare un passo indietro e i poveri un passo in avanti. Ci sono due categorie di poveri: i poveri che forse potrebbero fare un passo in avanti e i miserabili, sono il 20% del mondo che ha appena l’1,4% delle risorse globali. Non lo possiamo tollerare, ecco perché siamo tutti convocati a conversione, questo è il cuore del Giubileo.

 

RISPOSTE ALLE DOMANDE:

Grillo: Sui cibi c’è scritto qualsiasi cosa, ma sanno benissimo che nessuno si mette a leggere le composizioni chimiche di un prodotto, sarebbe bello legge la composizione del prezzo. Ci sono industrie che hanno fatto i miliardi perché hanno venduto cose con scritto sopra quello che non c’era: non contiene conservanti, non contiene grassi, non contiene zuccheri e costavano di più, ma se non contiene! Siamo passati dall’industria del “non contiene” a quella del “potrebbe contenere”. “Potrebbe contenere del cibo modificato geneticamente”.

Ho paura delle troppe percentuali, non credo sia la via da seguire quella del Dio vegetariano. Ognuno prende le sue decisioni. Ho parlato con due ambientalisti straordinari che hanno vissuto due anni su un’isoletta davanti la Groenlandia, studiavano l’albatros, mi hanno detto: “Sta succedendo una cosa incredibile, con la caccia delle balene si è triplicata la quantità di quel granchietto che mangia la balena, le foche così si sono sviluppate, perché mangiano tutto, le foche occupano lo spazio fisico e l’albatros non può nidificare e si sta estinguendo. Allora ci servirebbe un fucile a canne mozze per far fuori un po’ di foche e fare due pelliccette così non disturbano gli albatros”. Questo è il punto di vista di uno che vive per gli animali. Tutto si può inquadrare nel problema della vita, della clonazione e su cosa si può considerare vivo. Nel 1972 un nano indiano ingegnere inventa un batterio che mangiava i residui di petrolio, ma la commissione dice che non si possono brevettare organismi viventi. Allora l’ingegnere, dice che non si deve considerare vivo; dopo 12 anni di dibattiti decidono di brevettarlo con la sentenza: “Dato che non ha le gambe si deve considerare un detersivo”. Il concetto di vita e di morte è un concetto politico. Ci stiamo assuefacendo alle immagini che ci mostrano bambini che muoiono di fame e pensiamo che l’operatore che è lì li aiuterà e rimetto la mia coscienze apposto, ma è una mia autodifesa. Penso ai bambini gonfi e ai nostri grassi: uno è gonfio e l’altro è pieno. Quando sento dire che siamo in troppi, i troppi sono sempre gli altri, noi siamo giusti. Un americano consuma come venti cinesi, chi sono i troppi? Mi sento confuso, non so chi è il povero. Il povero da noi è chi non ha il telefonino, si sente un disgraziato, di là è uno che non raggiunge le 2000 calorie al giorno. Il nostro problema più grande è il telefonino che non funziona e mentre il pedofilo ci mette d’accordo tutti l’infanzia se n’è andata. Ho visto qui fuori una mamma con un bambina piccola che aveva l’orecchino col buco e un braccialetto d’oro e il papà la maglia di Pluto. Ma cosa sta succedendo? Qui l’infanzia se ne va, i ragazzi sono già vecchi.

Per quanto riguarda i bollini in Germania hanno fatto una campagna 5 anni fa dei prodotti col bollino blu che la gente pagava il 10% in più perché sapevano che era fatto in un certo modo ed era riciclabile. Hanno aperto le frontiere con l’Est e hanno visto le discariche piene dei prodotti con questo bollino.

 

 

Parte delle provocazioni di Beppe Grillo e di p. Alex puoi ascoltarle nella videocassetta "Tempo di Scelte". I due testimoni hanno partecipato anche alla Carovana della Pace 2004. Nel sito puoi leggere anche alcuni approfondimenti sul Summit mondiale delle nazioni unite sullo sviluppo sostenibile. Diffondi anche la mostra "Tutti giù per Terra" sullo sviluppo sostenibile.

 

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