1.
"O profondità della ricchezza, della sapienza
e della scienza di Dio! ... Da lui, grazie a lui e per
lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli.
Amen" (Rm 11, 33.36).
Con
questo inno di lode, riproposto dall'odierna liturgia,
san Paolo conclude la prima parte della Lettera ai
Romani. Dinanzi alla mirabile provvidenza divina, che
si manifesta nel creato e nella storia, la creatura
umana si sente piccolissima. Al tempo stesso, si
riconosce destinataria di un messaggio d'amore che la
invita alla responsabilità. Gli uomini, infatti, sono
posti da Dio come amministratori della terra, per
coltivarla e custodirla. Di qui discende quella che
potremmo chiamare la loro "vocazione
ecologica", divenuta più che mai urgente nel
nostro tempo.
Meditando
su questa pagina dell'apostolo Paolo, il pensiero va
al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile,
che si apre domani a Johannesburg, in Sud
Africa. Ci auguriamo tutti che i numerosi Capi di
Stato e di Governo presenti, e gli altri partecipanti,
riescano a trovare vie efficaci per uno sviluppo
umano integrale, tenendo conto della dimensione
economica, sociale e ambientale.
In
un mondo sempre più interdipendente, la
pace, la giustizia e la salvaguardia del creato non
possono che essere frutto dell'impegno solidale di
tutti nel perseguire insieme il bene comune.
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