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Come si può ancora pensare che Dio Padre/Madre abbia bisogno del sangue di suo Figlio per la remissione dei nostri peccati? Egli non ha certo bisogno del sangue delle tante vittime di questa pandemia per espiare il nostro peccato.

Il Coronavirus, una questione etica

Non c'è ecologia senza un'adeguata antropologia

coronavirus

...eccoli di nuovo i profeti di sventura, pronti a giurare che questa pandemia è castigo divino!

...e così, alla fine, come dice un detto napoletano, siamo tutti "cornuti e mazziati!", cioè oltre al danno anche la beffa. Ma è possibile che ancora nel XXI secolo, dopo la rivoluzione teologico-pastorale avvenuta con il Concilio Vaticano II, dobbiamo sorbirci queste riflessioni antievangeliche anche da parte di preti, vescovi e teologi?...

...e la colpa va castigata! Il colpevole sarà condannato, e sarà consegnato alla morte, perché Dio lo colpirà con la sua mano potente! Ecco allora spiegata la presenza del coronavirus che minaccia di estirparci dalla faccia della terra!

Ma c'è di più!...una teologia dell'espiazione del peccato: "il suo sangue sarà versato per molti in remissione dei peccati" (Mt 26,28). Purtroppo, questo modo di interpretare gli avvenimenti umani è ancora molto presente nei nostri pensieri irrazionali; faremmo bene, in questa quaresima, a provare a capovolgere questa assurdità. Come si può ancora pensare che Dio Padre/Madre abbia bisogno del sangue di suo Figlio per la remissione dei nostri peccati?!... Come è possibile che ci sia ancora chi tra noi cristiani sostiene, inconsapevolmente spero, che l'ira di Dio si può acquietare solamente con il sacrificio del suo Figlio tanto amato?...Non sarà invece che il sangue di Gesù, la sua morte in croce sia immagine del suo amore, proprio come tanti operatori sanitari in questi giorni che, nel loro servizio solidale verso gli ammalati di coronavirus, hanno incontrato la morte?...

Sì, Gesù Cristo ha assunto la nostra umanità in tutto e per tutto, con la sua forza e la sua debolezza, con i suoi alti e bassi, e questo ci rivela l'unione indissolubile tra Dio e l'umanità. Semmai, dovremmo ricordarci sempre che a condannare Gesù e a crocifiggerlo sono state le autorità religiose e politiche del suo tempo, persone incapaci di comprendere la novità di vita che egli annunciava.

Tuttavia, è vero, bisogna riconoscere che non è facile accettare tanta sofferenza alla quale assistiamo in questi giorni, ed è normale che come Giobbe discutiamo, e anche animatamente, con Dio. Ma più che chiedergli miracoli, dato che è un galantuomo e rispetta la creazione e la nostra libertà, forse alla fine il suo apparente silenzio è un invito per noi a non rimanere con le mani in mano e a darci da fare per ciò che spetta a noi. In altre parole, il nostro Dio, come ce l'ha dimostrato in Gesù, si sporca le mani e lotta contro il male e il dolore presente nell'umanità fino all'ultima goccia del suo sangue, fino al suo ultimo alito di vita.

Dov'è Dio oggi?...guardiamoci intorno e vedremo i suoi figli e figlie all'opera salvando vite e rischiando la propria: operatori sanitari, scientifici cercando di scoprire un vaccino antivirale, governanti che cercano di organizzare il problema di fondo, gente, tanta gente, che accompagna con la preghiera e diffonde speranza, magari via digitale...Dio è presente in ogni essere umano (Mt 25,40).

Sicché, il coronavirus non viene dall'alto, non è un castigo di Dio; Egli non ha certo bisogno del sangue delle tante vittime di questa pandemia per espiare il nostro peccato. Il coronavirus è il prodotto della nostra creazione, figlio di uno sviluppo irrazionale che distrugge la Pachamama, come direbbero i popoli originari latinoamericani. Siamo invitati a ripartire da una costatazione, che "tutto è in relazione" (LS 142). La nostra società odierna si è sviluppata da un punto di vista economico, ma abbiamo marginalizzato le persone e abusato delle risorse naturali; abbiamo a che fare con una crisi socio-ambientale e soprattutto con una crisi etico-cultural-spirituale.


Il modello di sviluppo neoliberista, in particolare, ci sta portando al disastro totale, giacché il suo scopo ultimo è il profitto, l'accumulo privato delle ricchezze della terra; chi accetta questa visione delle cose si relaziona con la realtà - la terra e l'essere umano - in modo distruttivo, la cosifica e mette in pericolo la vita di tutti. Infatti, non è tollerabile che nel mondo ci siano 8 famiglie capaci di concentrare nelle loro mani una ricchezza così grande che è pari a quella di 4 miliardi di persone nel mondo. Questo è irrazionale.

Il coronavirus rivela in modo incontrovertibile un'antropologia malata, che ha dato origine alla cultura contemporanea occidentale, la quale ha deificato la tecnica e reificato l'essere umano e il su ambiente naturale. L'uomo però "possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere" (LS 155). Così, afferma ancora Papa Francesco, "un antropocentrismo deviato dà luogo ad uno stile di vita deviato" (122). Per cui, "non c'è ecologia senza un'adeguata antropologia" (118); e aggiungo, non ci sarà vita umana sulla terra senza un'etica rispettosa e aperta alla vita umana e naturale.

Desidero concludere questa riflessione con il Salmo 90, 2-7, come invito a coltivare il nostro rapporto filiale con Colui che si è manifestato nel corso della storia umana come Padre e Madre di ogni essere vivente.

Su Ali D’Aquila

Tu che abiti al riparo del Signore

e che dimori alla Sua ombra,

di' al Signore "Mio rifugio,

mia roccia in cui confido".


E ti rialzerà, ti solleverà

su ali d'aquila, ti reggerà

sulla brezza dell'alba ti farà brillar

come il sole, così nelle Sue mani vivrai.

 

Dal laccio del cacciatore ti libererà

e dalla carestia che distrugge,

poi ti coprirà con le Sue ali

e rifugio troverai.

 

Non devi temere i terrori della notte

né freccia che vola di giorno,

mille cadranno al tuo fianco

ma nulla ti colpirà.


Perché ai Suoi angeli ha dato un comando

di preservarti in tutte le tue vie,

ti porteranno sulle loro mani

contro la pietra non inciamperai.


E ti rialzerò, ti solleverò

su ali d'aquila, ti reggerò

sulla brezza dell'alba ti farò brillar

come il sole, così nelle mie mani vivrai.



P. Antonio D'Agostino, mccj

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