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Anche tu, Dio, più sconfitto di noi - Aviano 2004

anche tu, Dio, più sconfitto di noi?

la Via Crucis Pordenone-Aviano - edizione 2004

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Siamo ad un anno dalla dichiarazione unilaterale di guerra all'Iraq.

Il movimento per la pace non si rassegna, anche se sembra essersi indebolito: nei giorni di marzo 2004 si organizzano 'carovane arcobaleno' che attraversano l'Italia per gridare la forza della società civile organizzata. Siamo contenti che reti come Lilliput stanno portando avanti modalità di incontro con la gente ispirate alla nostra esperienza di animazione popolare: le Carovane della Pace

La chiesa, almeno in alcune sue parti, ha ancora il coraggio di parole forti

La guerra continua, nascosta e silenziosa, in tante parti del mondo.

E noi, giovani dal cuore missionario innamorato della pace nella giustizia, vogliamo tornare a mettere il dito nelle ferite della nostra terra. 

Una di esse è la base militare di Aviano... lì arriverà la Via Crucis del 28 marzo 2004, ormai giunta alla sua 8a edizione.

A seguire: 

il comunicato di lancio dell'iniziativa di preghiera e denuncia...

l'invito a partecipare insieme ai giovani del GIM (di Padova, Verona, Pesaro, Pordenone...)

Vai agli speciali sulla Via crucis PN- Aviano degli anni...

2001

2002

2003

Beati costruttori di pace
Centro "E. Balducci" di Zugliano
Emegency
Azione Cattolica Diocesi Concordia - Pordenone

VIA CRUCIS
PORDENONE - BASE USAF DI AVIANO
Domenica 28 marzo 2004


Fedeltà a un cammino

Questa 8a Via Crucis, cammino di pace, da Pordenone alla base Usaf di
Aviano, intende esprimere fedeltà alla Parola di pace del Vangelo; fedeltà
alla speranza di una Terra nuova per tutte le donne e per tutti gli uomini
del Pianeta, fedeltà agli impoveriti, agli affaticati, agli oppressi e a
tutte le vittime, perseveranza nella convinzione e nell'impegno, non
dipendenti dalle circostanze, bensì espressione di una tensione, di un
anelito, di una dinamica permanenti: "Se vuoi la pace, prepara la pace,
opera per la giustizia, vivi la convivenza delle differenze".
Ancora una volta camminiamo verso la base Usaf di Aviano sognandone la
riconversione in un luogo di cooperazione per la vita delle nostre
comunità e di quelle del Pianeta: da santuario della forza armata che ha
consumato e consuma ingenti risorse, a luogo di progetti e iniziative
concrete per la pace e la solidarietà.

La mancanza di pace

La mancanza di pace produce continuamente la morte di migliaia e migliaia
di persone: a causa dell'impoverimento e delle malattie endemiche e
curabili; di varie forme di violenze e di terrorismo; della guerra
preventiva, universale, permanente; produce oppressione, discriminazione,
emarginazione; produce morte e inquinamento in tutto l'ecosistema. Le
cause prime e determinanti risiedono nel sistema del neoliberismo,
onnipresente, onnivoro discriminante i 2/3 dell'umanità ridotti a esuberi;
questo sistema che riduce il mondo a un grande supermercato e le persone a
suoi strumenti esige di per sé le armi e le guerre per difendersi,
espandersi, consolidarsi. La globalizzazione nei suoi effetti perversi e
drammatici tende ad estendere come suprema la legge del mercato, il
profitto come unico dio dell'unico impero e appunto a globalizzare il
potere, l'ingiustizia e la guerra.

Il popolo della pace

Noi ci sentiamo parte dell'immenso popolo della pace presente in ogni
parte del Pianeta, diversificato in milioni di persone, in migliaia e
migliaia di comunità, che non solo protestano, criticano e manifestano, ma
di fatto già vivono e operano perché credono che un altro sistema, dove la
giustizia e la verità risplendano, è urgente, possibile, quindi doveroso.
I segni positivi che alimentano la speranza sono numerosi e diffusi,
concreti e simbolici: fra questi  riprendiamo l'abbattimento della rete
nella città di Gorizia come paradigma della liberazione da muri e
divisioni, prima fra tutte quella fra ricchi e poveri.

La fede nella storia come costruzione della pace

Il Signore della storia Crocifisso e Risorto, al compimento della nostra
esistenza ci chiederà per chi abbiamo optato, da quale parte siamo stati,
chi abbiamo difeso. Noi vorremmo sinceramente rispondergli che, con i
nostri limiti e infedeltà, abbiamo compiuto un cammino di liberazione e di
vita con gli impoveriti, gli oppressi, le vittime generate da qualunque
sistema, governo e società.
Che abbiamo scelto la non violenza attiva come reale alternativa per
costruire un mondo in cui ci sia veramente posto per tutte e per tutti,
senza  che si debba sacrificare nessuno,  con l'arroganza, la menzogna, la
mistificazione.
Che ci siamo aperti al dialogo con le altre fedi religiose per conoscerci,
stimarci, pregare insieme, assumere insieme le grandi questioni della
giustizia, della pace, della salvaguardia del creato.
Che ci siamo coinvolti con tutte le donne e gli uomini di buona volontà
perché la pace non si può costruire da soli come persone, neanche come
comunità e popoli singoli, bensì unendo i sogni e l'impegno più diffusi,
proprio perché le cause dell'ingiustizia, del dominio e della guerra sono
sempre più globali e richiamano l'urgenza di un cambiamento profondo nel
sistema economico e politico dominante, per cui non ci sia più la
concentrazione del profitto, ma la distribuzione delle risorse; non
l'individualismo egoista, ma la dimensione comunitaria e il rispetto per
la dignità di ciascuna persona; non l'avere, il consumismo, lo spreco, ma
l'essere spirituale, la sobrietà della vita, la semplice e festosa
convivialità.
Vorremmo potergli dire di aver favorito la memoria profonda, non
ideologica e strumentale, di tutte le vittime della storia.
Vorremmo dirgli che, con la luce, la forza della profezia, l'amore che
continuamente ci ha comunicato con la sua presenza di Viandante di Emmaus
non ci siamo fermati e scoraggiati, ma abbiamo continuato il cammino,
anche se alle volte con qualche stanchezza e perplessità, perché
altrimenti saremmo venuti meno al senso stesso della nostra vita e alle
motivazioni profonde, al coinvolgimento della nostra fede in Lui che è
sempre passione per l'uomo nelle concrete situazioni della storia.

I nostri no e in nostri sì, nell'impegno quotidiano

Tutto questo vorremmo dirgli, per questo nel cammino di pace verso Aviano,
mai contro nessuno, ma insieme a tanti diciamo con la forza dell'amore: NO
alla ingiustizia, all'impoverimento, alla morte per fame e malattie
curabili;
SÌ alla giustizia, all'uguaglianza, alla legalità, a progetti di vera
cooperazione;
NO alla violenza nelle tante sue forme;
NO alla guerra, alla guerra preventiva permanente, universale;
NO alla produzione e al commercio delle armi di qualsiasi tipo e utilizzo;
NO alle basi militari;
SÌ alla nonviolenza attiva, alla cultura, al dialogo, alla trattativa,
alla politica di pace, a istituzioni di pace, alla riconversione
dell'industria bellica e delle basi militari in progetti e strumenti di pace;
NO a qualsiasi intervento dell'Italia che tradisce l'Art. 11 della
Costituzione come la presenza in Iraq; ad un'Europa che si costituisce
senza un chiaro ripudio alla guerra;
SÌ a un Italia e ad un'Europa di pace nelle dichiarazioni dei principi e
delle finalità e soprattutto nelle concrete scelte politiche.
NO ad ogni forma di indifferenza, discriminazione, xenofobia, razzismo; SÌ
all'accoglienza della diversità dell'altro e alla edificazione di una
società e di una mondo pluralista, multiculturale, plurireligioso. NO ad
ogni forma di usurpazione, violenza, inquinamento dell'ambiente vitale; SÌ
alla sua custodia e valorizzazione nella logica dell'interdipendenza di
tutti gli esseri viventi.
NO alle religioni, alle culture e alle filosofie, che, con il
fondamentalismo e l'integralismo, fondano, fomentano, giustificano  in
modo evidente o subdolo le violenze e le guerre;
SÌ alle fedi, alle culture e alle filosofie che coinvolgono in processi di
liberazione, di dignità, di vita.
Per questo camminiamo per la pace, con speranza e fiducia ragionevoli,
proprio perché un altro mondo è possibile, cercando di unire sempre la
fedeltà a Dio e all'uomo.


PROGRAMMA

Ore 13.00 Accoglienza in piazzetta S. Marco
Ore 14.00 Inizio Via crucis
Ore 17.30 Conclusione davanti alla base Usaf di Aviano
Un bus navetta sarà disponibile per il rientro a Pordenone

Telefono 0432 560699 Fax 0432 562097 E.mail: segreteria@centrobalducci.org
Telefono 0434 578140 E.mail: viacrucis@beati.org

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Via Crucis Pordenone-Aviano: invito ai giovani

 

Partecipa con noi a questo momento intenso di preghiera e denuncia!

Ci troviamo sabato presso i Missionari Comboniani di Padova (contatto 049-8751506 - gimpadova@giovaniemissione.it )... ecco il programma:

 

- sabato 27 marzo: appuntamento h. 17

- incontro di conoscenza e riflessione biblica

- cena

- veglia di preghiera: "Anche tu, Dio, più sconfitto di noi?"

- domenica mattina h. 8.30: partenza in autobus per PN

- celebrazione eucaristica a PN con i giovani, h. 11

- pastasciutta insieme

- partenza Via Crucis h. 14.00

- rientro previsto a PD per le ore 20.30

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