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* Canto Iniziale
* Invocazioni
allo spirito
Richiesta di perdono:
ci disponiamo a purificare i nostri atteggiamenti, che possono
ostacolare il cammino alla sequela di Gesù. Scrivo su un
foglio quello che oggi sento come difficoltà maggiore per
ascoltare la voce di Dio nella mia vita. Lo offro al Signore
perché mi aiuti a vincere le mie resistenze.
Gesto di purificazione
In ascolto della Parola(Dt
7,6-15)
Perché tu sei un popolo santo per il Signore tuo Dio; il
Signore tuo Dio ti ha scelto affinché sia un popolo
particolarmente suo tra tutti i popoli che sono sulla faccia
della terra. Non perché siete più numerosi di tutti
gli altri popoli il Signore si è unito a voi e vi ha
scelto; ché anzi voi siete il più piccolo di tutti
i popoli. Ma perché il Signore vi ama e per mantenere il
giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatto uscire
con mano potente e vi ha liberato dalla casa di servitù,
dalla mano di faraone re d'Egitto. Tu sai che il Signore tuo Dio,
lui è Dio: il Dio fedele che mantiene l'alleanza e la
benevolenza verso coloro che lo amano e osservano i suoi
precetti, per mille generazioni, e ripaga nella sua persona colui
che lo odia, fino a farlo perire; non tarda, ma lo ripaga nella
sua persona. Osserverai i precetti, le prescrizioni e i decreti
che oggi ti ordino di mettere in pratica. Per il fatto che avrete
ascoltato questi decreti, li avrete osservati e praticati, il
Signore tuo Dio manterrà l'alleanza in tuo favore e la
benevolenza che ha giurato ai tuoi padri. Ti amerà, ti
benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il
frutto del tuo seno, il frutto del tuo suolo, il tuo frumento, il
tuo mosto, il tuo olio, i parti delle tue vacche, i nati del tuo
gregge sul suolo che ha giurato ai tuoi padri di donarti. Sarai
benedetto più di tutti i popoli; presso di te non
sarà sterile né l'uomo né la donna, nemmeno
il tuo bestiame. Il Signore allontanerà da te ogni
infermità; non ti metterà addosso alcuno dei
malanni funesti dell'Egitto, che tu conosci, e li darà a
tutti quelli che ti odiano.
Canto di
risposta
Lettura della Buona Notizia secondo
Giovanni(1,35-39)
L'indomani, Giovanni si trovava ancora là con due dei
suoi discepoli. Fissando lo sguardo su Gesù che passava,
egli dice: «Ecco l'agnello di Dio». I due discepoli
lo sentirono parlare così e seguirono Gesù.
Gesù, voltosi e visti i due discepoli che lo stavano
seguendo, dice loro: «Che cercate?». Gli dissero:
«Rabbì (che, tradotto, significa "maestro"), dove
stai?». «Venite e vedrete», dice loro. Andarono
e videro dove stava e quel giorno stettero presso di lui. Era
circa l'ora decima.
In cammino con s. Daniele
Comboni
anche Daniele Comboni ha qualcosa da dirci riguardo la scelta
fondamentale di mettersi al servizio del Vangelo e del Regno, la
dove siamo chiamati a dar testimonianza.
La vocazione di Comboni affonda
le sue radici nella convinzione che l’opera missionaria fa
parte del progetto del Padre di trasformare il mondo nel suo
Regno, strappandolo, attraverso il sacrificio redentore del
Figlio, al potere delle tenebre e alle infinite schiavitù
che lo opprimono.
“Questa è
un’opera di eminente carità, che ne lla sua
imperscrutabile carità il grande Iddio dell’amore ha
deciso di seguire i n questo tempo sfortunato, in cui la luce
della verità sembra spegnersi in molti cuori che, tra le
benedizioni del cattolicesimo, sono accecati dall’orgoglio,
da ll’errore, dalle passioni umane. Mi sembra che proprio
ora che motli cristiani s i ribellano al Signore e al Suo Cristo,
il Cuore sacro dell’eterno divino Pastor e si rivolga con
raddoppiato amore alle grandi, remote e sconosciute terre, ai m
ilioni di pecorelle erranti che vivono ancora nelle tenebre della
morte”.
È la consapevolezza che il
principale protagonista della storia è Dio stesso, il Dio
dell’esodo, il Dio incarnato sulle strade della Palestina,
che genera in Com boni una grande confidenza in Dio e la profonda
umiltà con la quale si definisce lavapiatti
dell’opera di Dio, inutile fantoccino, pretuncolo e
pulcinella inetto, ciabattino peccatoraccio, figlio di uno
scrutatore e di un giardiniere, l’ultimo dei figliuoli
degli uomini.“Io so con profonda convinzione di essere
uno zero, anzi un povero peccatore, e un servo affatto
inutile”.(S2427)
Eppure il Signore si fida di
questo peccatoraccio…
E Comboni non esita a giocarsi
fino in fondo:
“Ho finito i santi esercizi e, dopo essermi consultato
con dio e con gli uomi ni, n’ebbi che l’idea delle
missioni è la mia vera vocazione; anzi il successore del
gran servo di Dio don Bretoni, il p. Marani, mi rispose che,
fattosi egli un quadro della mia vita e delle circostanze passate
e presenti, m’assicura che la mia vocazione alle missioni
dell’Africa è una delle più chiare e patenti.
Quindi ad onta delle circostanze dei miei genitori, che in questa
occasione candidament e gli ho presentato, mi disse: vada che io
gli do la mia benedizione, e confidi nella provvidenza, e il
Signore che gli ispirò il magnanimo disegno saprà
consol are e custodire i suoi genitori. Per la qualcosa ho deciso
assolutamente di part ire nel prossimo
settembre”.
Canto
Risonanze e
condivisioni
Gesto: scrivo su di un foglio, quale grazia, quale dono chiedere
oggi al Signore per lasciarmi guidare nel cammino di
sequela.
Preghiamo e lodiamo il
Signore…
Per un cantico nuovo
- Lodato sia il mio Signore
per l’unità delle cose:
ogni oggetto involge la sua parola,
ogni forma è una sua epifania.
- E la terra è il suo paese
e tutti i volti degli uomini
insieme fanno il suo unico volto.
- Lodato sia il mio Signore
perché le cose sono buone,
per gli occhi che ci hai dato
a contemplare queste cose.
- Lodato sia perché esistono
i fanciulli e le donne:
perché l’uomo è grande
e infinita come lui è la sua inquietudine.
- Lodato sia per le nostre case
e per queste macchine e città:
poiché nulla vi è di profano
nell’opera dell’uomo.
- Lodato sia anche l’uomo,
fratello di ogni creatura,
aiuto e amico del mio Signore.
- Lodatelo perché egli è ancora più
grande
eppure mi parla e mi ama;
perché si è fatto uomo.
- Lodatelo perché esiste
e gioca nella creazione
e gode della stessa mia gioia.
Lodate il mio Signore
per ogni tristezza e dolore
per ogni goccia di gioia
nascosta nelle cose. Amen. (D. M.
Turoldo)
Padre Nostro
Non avere paura di spiccare il
volo…
C’era un uccello che ogni giorno trovava rifugio tra i rami
secchi di un albero isolato in mezzo a un’estesa
pianura.
Un giorno un forte vento fece cadere l’albero. Il povero
uccello dovette volare lontano, al di là della pianura per
trovare un albero su cui rifugiarsi.
Finalmente raggiunse un bosco pieni di alberi carichi di frutta.
“Se l’albero vecchio fosse rimasto in piedi,
l’uccello non avrebbe intrapreso il volo”.
Leggenda orientale
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