GIM Bologna: Missione è dare fiducia
febbraio 2004
Missione è... dare fiducia
Rigenerare l'Africa con l'Africa
Veglia GIM di Bologna 7 febbraio2004
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Canto
iniziale Nel
nome del Padre… “Cristo
va dove noi non abbiamo il coraggio di andareÂ… quando
noi lo cerchiamo nel tempio, lui si trova nella stalla; quando
noi lo cerchiamo tra i sacerdoti, lui si trova in mezzo ai
peccatori; quando
noi lo cerchiamo libero, è prigioniero; quando
noi lo cerchiamo rivestito di gloria, è sulla croce ricoperto di
sangue. Noi
abbiamo creato le frontiere, abbiamo diviso il mondo tra buoni e
cattivi. Pensiamo
che Dio si sottometta alle
nostre idee, ai nostri preconcetti, alle nostre razionalizzazioni. Quante
volte invece era seduto sulle scale delle nostre portinerie ad
aspettare u tozzo di paneÂ… (Frei
Betto, Dai sotterranei della
storia) In
ascolto della Parola: Atti
20,17-38 Signore, ti prometto di vivere pienamente dovunque tu decida di farmi
fermare (Etty
Hillesum) In ascolto dei segni di fiduciaÂ… Ascoltando
Daniele
Comboni (lettura) Per la riflessione comune: Domande
per salire e scendere il monte Carmelo Da
queste parti non c’è più sentiero. Fin dove ne saremo privi? Se
non abbiamo il suo vino perché non servirci della chicha? Giungeranno
a vedere il giorno quelli che camminano con noi? Come
ci faremo com-pagnia se neppure abbiamo pane? Come
arriverete al cielo se non camminate sulla terra? Per
chi salite il Carmelo se salite ma non scendete? Cureranno
vecchie ferite le ampolle della legge? Son
bandiere o sono vite le lotte di questo Re? EÂ’
nella curia o per strada che matura la missione? Se
lasciate che il vento taccia che udrete nella preghiera? Se
non udite la voce del vento che parola annuncerete? Che
offrirete in sacramento senza il dono di voi stessi? Se
di fronte all’Impero abbandonerete speranza e verità chi
il mistero proclamerà della piena libertà ? Se
il Signore è pane e vino e la Via che percorrete, e
se “camminando s’apre il cammino” quali
strade vi aspettate? CONDIVISIONE per CONDIVIDERE 1.
Non c’è più
sentiero già tracciato, ma
lo si sta tracciando. EÂ’ unÂ’avventura inedita, collettiva, per
trovare una spiritualità nuova che ponga l’opzione per i poveri e
la giustizia del Regno come priorità . Sarà solo in un “vino”
del primo mondo che si può bere la realtà di Dio? 2.
Quanti e quante dovranno seguitare a vivere, lottare e morire
senza vedere il giorno dei diritti umani, della giustizia e della
libertà , scomunicati da una società che si considera la “civiltà ”
e da una religione che non sa riconoscere
il Dio vivo della storia in
nome del Dio morto degli schemi? Come possiamo “camminare in
compagnia” se tra noi non c‘è nemmeno il pane indispensabile
per condividere salute, vita, educazione, giustizia e libertà ?
Com-pagno = co-pain, colui che spezza il pane con altri che fanno il
medesimo cammino. 3.
Se non ci assumiamo le responsabilità del tempo,
nellÂ’esperienza quotidiana della vita comune e del lavoro, di
quale missione ci facciamo carico? A quale vocazione rispondiamo? La
spiritualità cristiana non è spiritualità disincarnata: dobbiamo
“salire a Dio” e “scendere agli uomini”, in un instancabile
va e vieni di contemplazione e azione, gratuità e servizio, spirito
e materia. E non camminiamo soli, ma in comunità , in unione di
solidarietà , come membri della Chiesa, come persone di una sola
Umanità . 4.
Una larga ferita ancora aperta di 500 anni di violazioni o di
imposizioni anche ecclesiastiche: nella teologia, nella pastorale,
nella liturgia… l’uniformità che finisce col negare
l’universalità della Chiesa cattolica… Le lotte non sono né
crociate, né statistiche ma sono rispondere come Gesù agli esclusi
dalla vita, diventando per loro buona notizia di sopravvivenza, di
dignità , di liberazione e di speranza. 5.
La missione matura per la strada: i templi o le curie devono
restare al servizio dei figli e delle figlie di Dio, magari fuori
dalle mura… Nessuno ascolta il Dio che è Padre di Gesù se non
ascolta simultaneamente il grido dei suoi poveri. 6.
Se non sappiamo accogliere lo Spirito, che parola annunceremo?
Quale messaggio sarà la nostra vita? Di che cosa daremo
testimonianza? Vuoti di Dio non potremo trasmettere Dio. Non si
tratta di fare della pastorale, di amministrare dei sacramenti, ma
di essere ciò che si predica, testimoniare con la propria vita ciò
che si celebra. 7.
Gesù è stato l’uomo libero di fronte alla legge e
allÂ’impero. Se la Chiesa cede davanti allÂ’impero, chi sosterrÃ
la speranza del popolo? Solamente gli esseri liberi sono anche
liberatori. 8.
Non c’è sentiero già tracciato nella spiritualità : Egli è
la Via, Lui il pane e il vino della giornata di cammino. “Caminante
no hay camino, se hace el camino al andar….” Silenzio
– condivisione Preghiera finale “Bene,
non so cosa accadrà . Abbiamo
dei giorni difficili davanti a noi. Ma non importa. Perché
sono stato sulla cima della montagna. E non mi interessa. Come
tutti vorrei vivere una lunga vita. La longevità ha la sua
importanza. Ma
questo adesso, non mi interessa. Voglio solo fare il volere di Dio. E
Dio mi ha permesso di salire sulla montagna. E
di là ho guardato. E ho visto la Terra Promessa. Forse
non ci arriverò insieme a voi. Ma
voglio che questa sera voi sappiate che noi, come
popolo, arriveremo
alla Terra Promessa. E
questa sera sono felice. Non ho
paura di nulla. Non ho
paura di alcun uomo. I
miei occhi hanno visto la gloria del
Signore che viene…” (M.
L. King, “Vedo
davanti a me la Terra Promessa”) - 3 aprile 1968,il giorno prima di essere ucciso-
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