Beati
costruttori di pace
Centro "E. Balducci" di Zugliano
Emegency
Azione Cattolica Diocesi Concordia - Pordenone
VIA CRUCIS
PORDENONE - BASE USAF DI AVIANO
Domenica 28 marzo 2004
Fedeltà a un cammino
Questa 8a Via Crucis, cammino di pace, da Pordenone
alla base Usaf di
Aviano, intende esprimere fedeltà alla Parola di pace
del Vangelo; fedeltÃ
alla speranza di una Terra nuova per tutte le donne e
per tutti gli uomini
del Pianeta, fedeltà agli impoveriti, agli
affaticati, agli oppressi e a
tutte le vittime, perseveranza nella convinzione e
nell'impegno, non
dipendenti dalle circostanze, bensì espressione di
una tensione, di un
anelito, di una dinamica permanenti: "Se vuoi la
pace, prepara la pace,
opera per la giustizia, vivi la convivenza delle
differenze".
Ancora una volta camminiamo verso la base Usaf di
Aviano sognandone la
riconversione in un luogo di cooperazione per la vita
delle nostre
comunità e di quelle del Pianeta: da santuario della
forza armata che ha
consumato e consuma ingenti risorse, a luogo di
progetti e iniziative
concrete per la pace e la solidarietà .
La mancanza di pace
La mancanza di pace produce continuamente la morte di
migliaia e migliaia
di persone: a causa dell'impoverimento e delle
malattie endemiche e
curabili; di varie forme di violenze e di terrorismo;
della guerra
preventiva, universale, permanente; produce
oppressione, discriminazione,
emarginazione; produce morte e inquinamento in tutto
l'ecosistema. Le
cause prime e determinanti risiedono nel sistema del
neoliberismo,
onnipresente, onnivoro discriminante i 2/3 dell'umanitÃ
ridotti a esuberi;
questo sistema che riduce il mondo a un grande
supermercato e le persone a
suoi strumenti esige di per sé le armi e le guerre
per difendersi,
espandersi, consolidarsi. La globalizzazione nei suoi
effetti perversi e
drammatici tende ad estendere come suprema la legge
del mercato, il
profitto come unico dio dell'unico impero e appunto a
globalizzare il
potere, l'ingiustizia e la guerra.
Il popolo della pace
Noi ci sentiamo parte dell'immenso popolo della pace
presente in ogni
parte del Pianeta, diversificato in milioni di
persone, in migliaia e
migliaia di comunità , che non solo protestano,
criticano e manifestano, ma
di fatto già vivono e operano perché credono che un
altro sistema, dove la
giustizia e la verità risplendano, è urgente,
possibile, quindi doveroso.
I segni positivi che alimentano la speranza sono
numerosi e diffusi,
concreti e simbolici: fra questi riprendiamo
l'abbattimento della rete
nella città di Gorizia come paradigma della
liberazione da muri e
divisioni, prima fra tutte quella fra ricchi e poveri.
La fede nella storia come costruzione della pace
Il Signore della storia Crocifisso e Risorto, al
compimento della nostra
esistenza ci chiederà per chi abbiamo optato, da
quale parte siamo stati,
chi abbiamo difeso. Noi vorremmo sinceramente
rispondergli che, con i
nostri limiti e infedeltà , abbiamo compiuto un
cammino di liberazione e di
vita con gli impoveriti, gli oppressi, le vittime
generate da qualunque
sistema, governo e società .
Che abbiamo scelto la non violenza attiva come reale
alternativa per
costruire un mondo in cui ci sia veramente posto per
tutte e per tutti,
senza che si debba sacrificare nessuno,
con l'arroganza, la menzogna, la
mistificazione.
Che ci siamo aperti al dialogo con le altre fedi
religiose per conoscerci,
stimarci, pregare insieme, assumere insieme le grandi
questioni della
giustizia, della pace, della salvaguardia del creato.
Che ci siamo coinvolti con tutte le donne e gli uomini
di buona volontÃ
perché la pace non si può costruire da soli come
persone, neanche come
comunità e popoli singoli, bensì unendo i sogni e
l'impegno più diffusi,
proprio perché le cause dell'ingiustizia, del dominio
e della guerra sono
sempre più globali e richiamano l'urgenza di un
cambiamento profondo nel
sistema economico e politico dominante, per cui non ci
sia più la
concentrazione del profitto, ma la distribuzione delle
risorse; non
l'individualismo egoista, ma la dimensione comunitaria
e il rispetto per
la dignità di ciascuna persona; non l'avere, il
consumismo, lo spreco, ma
l'essere spirituale, la sobrietà della vita, la
semplice e festosa
convivialità .
Vorremmo potergli dire di aver favorito la memoria
profonda, non
ideologica e strumentale, di tutte le vittime della
storia.
Vorremmo dirgli che, con la luce, la forza della
profezia, l'amore che
continuamente ci ha comunicato con la sua presenza di
Viandante di Emmaus
non ci siamo fermati e scoraggiati, ma abbiamo
continuato il cammino,
anche se alle volte con qualche stanchezza e
perplessità , perché
altrimenti saremmo venuti meno al senso stesso della
nostra vita e alle
motivazioni profonde, al coinvolgimento della nostra
fede in Lui che è
sempre passione per l'uomo nelle concrete situazioni
della storia.
I nostri no e in nostri sì, nell'impegno
quotidiano
Tutto questo vorremmo dirgli, per questo nel cammino
di pace verso Aviano,
mai contro nessuno, ma insieme a tanti diciamo con la
forza dell'amore: NO
alla ingiustizia, all'impoverimento, alla morte per
fame e malattie
curabili;
SÌ alla giustizia, all'uguaglianza, alla legalità , a
progetti di vera
cooperazione;
NO alla violenza nelle tante sue forme;
NO alla guerra, alla guerra preventiva permanente,
universale;
NO alla produzione e al commercio delle armi di
qualsiasi tipo e utilizzo;
NO alle basi militari;
SÌ alla nonviolenza attiva, alla cultura, al dialogo,
alla trattativa,
alla politica di pace, a istituzioni di pace, alla
riconversione
dell'industria bellica e delle basi militari in
progetti e strumenti di pace;
NO a qualsiasi intervento dell'Italia che tradisce l'Art.
11 della
Costituzione come la presenza in Iraq; ad un'Europa
che si costituisce
senza un chiaro ripudio alla guerra;
SÌ a un Italia e ad un'Europa di pace nelle
dichiarazioni dei principi e
delle finalità e soprattutto nelle concrete scelte
politiche.
NO ad ogni forma di indifferenza, discriminazione,
xenofobia, razzismo; SÌ
all'accoglienza della diversità dell'altro e alla
edificazione di una
società e di una mondo pluralista, multiculturale,
plurireligioso. NO ad
ogni forma di usurpazione, violenza, inquinamento
dell'ambiente vitale; SÌ
alla sua custodia e valorizzazione nella logica
dell'interdipendenza di
tutti gli esseri viventi.
NO alle religioni, alle culture e alle filosofie, che,
con il
fondamentalismo e l'integralismo, fondano, fomentano,
giustificano in
modo evidente o subdolo le violenze e le guerre;
SÌ alle fedi, alle culture e alle filosofie che
coinvolgono in processi di
liberazione, di dignità , di vita.
Per questo camminiamo per la pace, con speranza e
fiducia ragionevoli,
proprio perché un altro mondo è possibile, cercando
di unire sempre la
fedeltà a Dio e all'uomo.
PROGRAMMA
Ore 13.00 Accoglienza in piazzetta S. Marco
Ore 14.00 Inizio Via crucis
Ore 17.30 Conclusione davanti alla base Usaf di Aviano
Un bus navetta sarà disponibile per il rientro a
Pordenone
Telefono 0432 560699 Fax 0432 562097 E.mail: segreteria@centrobalducci.org
Telefono 0434 578140 E.mail: viacrucis@beati.org
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