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Pasqua a Gerusalemme

sr. Expedita, 15 aprile 2009

Gerusalemme 15 Aprile 2009

Carissime/i,
                 BUONA PASQUA a tutti/e! Mi sembra sia passato quasi un mese da quando vi ho scritto l'ultima volta e invece sono passati soltanto 15 giorni!
Sabato 4, sono stata a Nablus, luogo nella Samaria dove la tradizione situa il Pozzo di Giacobbe (Gn 29,1-14) – Samaritana (Gv 4,1-42) e  le montagne Gerizim e Ebal (Dt 27,1-26). Sono arrivata lì assieme ad alcuni compagni del gruppo e in autobus. Nablus pur essendo parte della Palestina è sotto controllo di Israele e ci sono degli accampamenti ebrei... Il paesaggio è piuttosto arido e lo caratterizza la  forte presenza di pietra bianca che gli dà una bellezza tutta sua. È una città circondata da controlli e soldati  Israeliani. 

Arrivati lì siamo andati alla chiesa ortodossa dove si trova il pozzo di Giacobbe e dell'incontro di Gesù con la Samaritana.... È una chiesa molto bella  e piena di colori e pitture, caratteristica delle chiese orientali assieme alle loro bellissime icone... Lì ho bevuto anche io l'acqua di questo pozzo ma non ho potuto fermarmi giacché chiudevano e dovevamo lasciare la chiesa subito.... Non potendo celebrare l'Eucaristia  in quella chiesa abbiamo cercato un piccolo prato non lontano da questa, e cosi seduti sull'erba abbiamo spezzato la Parola (Gv 4) e ci siamo nutriti di Lui. È stata una delle Eucaristie più belle delle mia vita. Risuonava dentro di me “... se tu sapessi cosa Dio ti sta offrendo e Chi è la persona che ti dice: dammi da bere... Lui ti avrebbe dato l'ACQUA VIVA...”
Eravamo tra le due montagne: quella delle benedizioni (Gerizim) e quella delle maledizioni (Ebal), la prima verde nella sua cima e l'altra arida e adornata con il bianco delle sua pietra. Siamo salite su Gerizim, dove si trova ancora oggi una piccola comunità di Samaritani, ma essendo “sabbath” i soldati ci hanno detto che non potevamo entrare nella zona dove loro abitano. Avrebbero voluto farlo ma dopo aver chiamato i loro “superiori” hanno dovuto dirci di no...
Scendendo siamo andati a visitare la “Tomba di Giuseppe” (sempre secondo la tradizione) e anche lì abbiamo trovato i soldati ma questa volta quelli palestinesi, che ci hanno detto che erano lì per evitare che i bambini potessero giocare o rovinare la tomba.... ma il luogo era molto sporco e trascurato. Questo ci è dispiaciuto.
Nel ritorno a Gerusalemme nel primo controllo uscendo da Nablus ci siamo messi in fila assieme ai palestinesi ma questi ci hanno detto che noi potevamo andare dall'altra parte perché non eravamo come loro (hanno insistito per non farci aspettare!) e siamo entrati dal luogo riservato ai “diversamente abili”!!!! La situazione era veramente comica nella sua drammaticità! Nell'altro controllo prima di entrare a Gerusalemme, abbiamo condiviso assieme ai palestinesi l'attesa e l'umiliazione al check point (controllo per poter passare) e siamo stati in fila per 40 minuti. Questa volta ( e meno male) non ci hanno detto di andare dalla parte dei diversamente abili!

E così siamo arrivati alla Domenica delle Palme! Nel mattino abbiamo celebrato l'Eucaristia nella chiesa del Getsemani come gruppo, attorno a quella pietra venerata dalla tradizione come la pietra dove Gesù pregò e pianse prima di essere arrestato dai soldati... Verso le ore 14:00 ci siamo diretti verso la chiesa di Betfage da dove partiva la processione delle Palme.... Lo sapete che a me non piace essere nelle celebrazioni di moltitudini e meno ancora essere nel centro di questa, ma ho sentito che questo era un privilegio unico e che molti di voi avreste voluto esserci ma non vi era possibile, e che pertanto dovevo esserci. Ma lo stesso mi ero programmata per rimanere l'ultima e così non soffrire troppo dentro nella massa di gente! Ma fin dall'inizio mi sono trovata dentro alla moltitudine e ho finito per accettarlo e cercare di viverlo serenamente e come DONO.... C'erano persone di tutte le età, colori, razze e continenti! Tutto era un' esplosione di gioia: canti, danze, colori. Mi sono trovata a cantare nelle 4 lingue che conosco giacché i gruppi per lingua si spostavano e così non ero mai per troppo tempo assieme allo stessa gente! Sulle terrazze e balconi delle case, sulle colline attorno ebrei, musulmani e cristiani ci accompagnavano e guardavano.... Dicono che eravamo circa 10,000. Io so soltanto che arrivati davanti alla porta di S. Stefano ho guardato indietro e ho visto ancora la massa di gente che scendeva dall'alto, vicino alla chiesa del Padre Nostro! Davanti a questa porta delle città l'esplosione di gioia è stata ancora più forte.... Dietro me avevo questa volta un gruppo dalla Guinea! Non mi poteva mancare l'Africa! La processione è entrata nel cortile di S.Anna, chiesa dei P.Bianchi e lì il Patriarca ha parlato fortemente sul significato della Pasqua e ha denunciato senza paura le violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi e anche contro la comunità cristiana presente in Israele.

Lunedì e Martedì Santo ho avuto il dono di poter celebrare l'Eucaristia nel Calvario e nel Santo Sepolcro.... Ancora c'era silenzio alle ore piccole del mattino(5-7)!

Mercoledì mattina presto verso le ore 5.00 sono stata al muro delle lamentazioni per pregare assieme alla comunità ebraica. Ogni 28 anni loro hanno una preghiera speciale di ringraziamento e di benedizione all'uscita del sole. Questo perché, secondo la loro tradizione, ogni 28 anni il sole esce nella stessa posizione nella quale si trovava nel momento della Creazione! Si crede che più di 50,000 ebrei si siano recati al muro quella mattina! Tutti pregavano e tanti piangevano talmente era forte la loro emozione. Anche io mi sono unita a loro in questo ringraziamento a Dio e l`ho concluso con l`Eucaristia alla Basilica della Risurrezione.
Da Giovedì in avanti era impossibile cercare il silenzio nella Basilica della Risurrezione talmente era numerosa la presenza dei pellegrini!
Giovedì abbiamo avuto la celebrazione della lavanda dei piedi e l'ultima cena qui da noi nella basilica dell'ECCE HOMO, in lingua inglese. Dopo cena siamo andati in processione al Monte degli Olivi e pregato lì nel silenzio e nel buio guardando alla città dall'alto.... scendendo siamo passati vicino alla Chiesa del Getsemani (dove la gente era tanta che aveva ormai occupato la strada che va a Betania da Gerusalemme!) e in silenzio abbiamo continuato attraverso la valle di Giosefat verso la chiesa di Galli Cantu, dove la tradizione ricorda la prigione di Cristo e la negazione di Pietro per ben tre volte.... Li siamo stati in silenzio fino a quasi le ore 22:00. Alcuni sono rimasti lì fino al 1:00 di notte mentre altri sono tornati a casa.... Anche i cristiani che erano prima al Getsemani sono arrivati lì verso le ore 22:00. Io sono tornata a casa e ho preferito passare la notte in preghiera nella basilica di Ecce Homo e così mi sono coperta per bene (la basilica è molto fredda!) e rimasta li nel silenzio più assoluto della notte.... Anche voi eravate presente in quel silenzio e solitudine...

Venerdì mattina abbiamo iniziato la Via Crucis alle ore 5:45 nel Lithostroto... e da lì abbiamo percorso la via dolorosa e siamo arrivati fino alle porte della basilica della Risurrezione... Le porte erano chiuse perché dentro c'era la processione. Fuori già alle ore 6:00 c'erano numerosissime persone che aspettavano per poter entrare a pregare....

Tutta la mattina i gruppi uno dopo l'altro vivevano la via crucis nelle diverse lingue...  Per le strade della via dolorosa non si poteva passare assolutamente! Dalla mia stanza dove avevo deciso di rimanere a pregare nel silenzio, seguivo i canti nelle lingue che conosco e mi univo a loro. Vero le ore 13:00 sono passati “rivivendo” la Passione... Io li ho visti dall'alto della nostra terrazza giacché la casa dove vivo si trova all'inizio della via Dolorosa.
Verso le ore 13:30 sono andata nel Lithostroto per pregare e prepararmi alla celebrazione delle ore 15:00 . Ho preferito vivere queste celebrazioni qui da noi per via della lingua giacché i francescani nella basilica celebrano quasi tutto in latino e la confusione è tanta dovuta al grande numero di partecipanti. Alle ore 19:30 sono invece andata in basilica per vivere “il funerale di Gesù” secondo la religiosità popolare di questa popolo (in lingua araba).... Quante emozioni nei volti delle persone mentre Cristo veniva tolto dalla Croce e messo sulla pietra per essere unto e preparato per la sepoltura.... mentre lo portavano al sepolcro le mani e i corpi si allungavano per toccarlo e baciarlo.... io sono tornata a casa verso le ore 23:00 quando la coda per entrare nel sepolcro era ormai lunghissima.... Avrei voluto rimanere lì nel sepolcro ma la gente era tantissima e sarebbero rimasti lì tutta la notte, per cui ho deciso di tornare e riposare un po'.

Sabato mattina dopo pranzo sono tornata al Sepolcro ma vedendo la moltitudine di gente sono ritornata a casa a continuare la preghiera nella mia stanza....
Verso le ore 21:00 abbiamo celebrato la Veglia Pasquale assieme sempre a un gruppo numeroso di persone di lingua inglese (turisti e persone straniere che vivono e lavorano qui per un tempo). È stata una celebrazione semplice ma molto ben preparata e significativa, con diversi simboli portati all'altare durante la preghiera dei salmi tra una lettura e un'altra (fiori, brocca, strumenti musicali, acqua...).

Domenica di Pasqua, ben presto al mattino, sono uscita per le vie di Gerusalemme per recarmi alla chiesa Greco Cattolica di rito Melchita e celebrare con quella comunità la PASQUA! Avevo scelto la prima Messa del mattino (6:00!) per due motivi: uno perché c'era scritto che era Messa SEMPLICE e secondo perché alle ore 10:30 dovevo partire per Betania per unirmi alla mia comunità Comboniana nel pranzo di Pasqua. C'era una seconda Messa e questa SOLENNE alle ore 10:00, troppo tardi per me e troppo lunga pensai. Ebbene la Messa SEMPLICE è finita alle ore 9:00!!!!!!!! E dopo avevano un rinfresco tutti insieme (colazione?). La celebrazione era tutta in lingua araba e l'ho proprio gustata anche se mi rendo conto che ho perso molto di questa lingua in questi ultimi 4 anni fuori dal Sudan. Nel rito Melchita la liturgia è molto partecipata. È quasi un continuo alternarsi tra l'assemblea, il prete e i lettori, meglio cantori, giacché quasi tutto è cantato! Nella Domenica di Pasqua loro prima del rito Eucaristico pregano assieme la preghiera del mattino (tutto cantato).
Il resto della mia Domenica di Pasqua l'ho vissuto assieme alla mia comunità e in serata sono tornata a Gerusalemme. La cena l'ho condivisa con il mio gruppo e dopo un po' di festa sono andata subito a dormire perché non ce la facevo più dalla stanchezza!

Qui a Gerusalemme c'è la tradizione di due pellegrinaggi nel lunedì di Pasqua per rivivere l'incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus... Uno viene programmato dai Francescani e l'altro dalla comunità delle Beatitudini, che abita in uno dei 4 villaggi pensati come il possibile “EMMAUS” del tempo di Gesù.
Io mi sono unita a quello della comunità delle Beatitudini consigliata da P.Daniele Moschetti, e così, assieme ad alcuni del mio gruppo e ad altri, siamo partiti alle ore 6:00 del mattino per Emmaus (Nicopoli o Imwas) situata a 32 km circa da Gerusalemme. Eravamo circa una cinquantina, quasi tutti pellegrini e stranieri da diversi paesi e continenti. La maggioranza erano giovani. Tra noi c'erano tre bambini che hanno camminato senza lamentarsi e pieni di vita e di energia! Abbiamo camminato senza correre e fermandoci di frequente per rispondere ai vari bisogni naturali. Siamo arrivati a Nicopoli verso le ore 16:30 circa.
Due cose mi hanno colpito nel viaggio: il primo è stato la natura trovata lungo il percorso. Non so il perché ma ogni volta che ho pregato con questo brano ho sempre pensato ad un panorama arido e secco, quasi deserto. E invece la mia sorpresa nel vedere che in questo tempo dell'anno sopratutto questo tragitto è pieno di fiori di ogni colore e di diversi aromi. È un susseguirsi di valli e colline con abbondante e varia vegetazione. Questo panorama “verde” rilassava non soltanto i nostri occhi ma anche i nostri cuori e le nostre menti.
La mia seconda sorpresa, per così chiamarla, è stata il modo nel quale io credevo e volevo vivere questo incontro con il Signore sulla strada di Emmaus e il modo che invece Lui ha scelto (come ha fatto anche con i discepoli di Emmaus perchè è Lui che sceglie e non noi...). Io desideravo sì condividere con le altre persone che facevano il cammino con me, ma anche avere momenti lunghi di silenzio per conto mio per incontrare il Signore... Cercavo di separarmi dagli altri un po' e a qualcuno del mio gruppo ho detto di rimanere nel silenzio, e quando così facevo venivo avvicinata da altre persone che non conoscevo e che volevano sapere qualcosa di me o condividere qualcosa di loro... Cosi il Signore mi stava “incontrando” a modo Suo, ma l'incontro che più mi ha colpito è stato quello con una  famiglia ebrea. Mentre eravamo seduti per terra e quasi alla fine della nostra pausa pranzo, questa famiglia si è avvicinata e ci ha guardati chiedendoci subito chi eravamo.... Questo mi ha sorpresa giacché qui a Gerusalemme gli ebrei difficilmente si avvicinano o si lasciano avvicinare da noi. Il papà ha voluto sapere da quali paesi venivamo, perché eravamo lì, dove andavamo, come mai eravamo tutti insieme, che cosa stavamo celebrando..... e alle fine ha iniziato a parlarci della loro realtà e dei loro diritti come popolo ebreo.... Non vi sto a dire il tutto perché avrei bisogno di una settimana per farlo, ma vi dico che per me è stato molto importante perché lì mi è stata chiesta da loro “la ragione della mia speranza...”, lì ho percepito la mia difficoltà a verbalizzare questo davanti a degli ebrei per paura di ferirli e ho cercato di farlo evitando di usare parole che potessero urtarli o ferirli, ho cercato di accoglierli senza pregiudizi o riserve, sentendoli fratelli e sorelle  mie. Il nostro modo di guardare la realtà di Israele e Palestina oggi non erano uguali ma ce lo siamo detti senza aggressione e alla fine ci siamo salutati augurandoci di essere persone e strumenti di Pace ognuno nel suo mondo e situazione. Ripartendo sentivo “ ardere” il mio cuore e sapevo che avevo incontrato il Signore...

Arrivati a Nicopoli o Imwas (vicino a Latrun) abbiamo celebrato l'Eucaristia alle ore 17.00, assieme alla comunità delle Beatitudini e ad altri cristiani. Il celebrante principale è stato il Patriarca. L'abbiamo celebrata lì dove ci sono i ruderi di una basilica bizantina, segno di una tradizione cristiana antica. Il ritorno questa volta l'abbiamo fatto in macchina e non a piedi nella stessa giornata come i primi discepoli di Emmaus!

Ieri siamo stati a visitare altri due EMMAUS, quello di Abu Ghosh (13 km circa) e quello di Motsa (7 km circa). A Abu Ghosh ci sono i Benedettini-e, in una antica basilica del tempo delle Crociate, e le Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione, sorelle a noi Comboniane tanto care per il grande aiuto offerto a Comboni all'inizio della nostra missione in Sudan e Egitto. Loro curano il santuario dell'Arca dell'Alleanza, in ricordo  del suo passaggio da quelle parti prima di essere portata a Gerusalemme.

Ci è stato detto che la tradizione parla sempre dei due discepoli come due uomini... ma che su questo non abbiamo nessuna certezza... e che molto probabilmente l'altro discepolo era la moglie di Cleopas.... Se lui stava tornando al suo villaggio è molto probabile che lo facesse assieme a sua moglie, Maria, la quale secondo il vangelo di Giovanni si trovava ai piedi della Croce assieme a Maria Sua Madre e a Maria di Magdala (Gv 19,25)...

Sabato, Dio volendo, andrò a piedi al quarto EMMAUS, chiamato Qubeiba , che si trova a 13 km circa da Gerusalemme. Vi racconterò.

Mentre noi viviamo questo tempo Pasquale i nostri fratelli e sorelle Ortodossi stanno celebrando la loro Settimana Santa.... Ricordiamoli nella nostra preghiera e continuiamo a chiedere il dono della Pace al Principe della Pace... Per noi tutti, buona continuazione della Pasqua e continuiamo a crescere nella disponibilità a lasciarci incontrare da Cristo Risorto sulle strade della nostra vita...

Expedita

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