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VIVI DA RISORTO!!! La sfida del Venerdi santo

Gim Napoli

VENERDI' SANTO...
Catechesi del GIM di Napoli

Dal Vangelo di Giovanni, Cap. 18 – 19

Per Giovanni, la Croce è il supremo momento in cui Gesù è glorificato.
(approfondisci le nostre catechesi sulla croce: Contemplare la croce; Uno squarcio di mondo nuovo)

E’ qui la sua gloria. E’ il momento del trionfo!

Ai tempi dell’impero romano, la Croce era usata per i sobillatori contro l’impero ed era riservata agli schiavi. Nessun cittadino romano era crocifisso. La croce era usata come metodo di terrorismo, per spaventare, terrorizzare, per dare lezioni…. I due ladroni crocifissi con Gesù, non erano “ladroni”, ma probabilmente “ribelli”, quelli che potremmo chiamare partigiani!

La “via crucis” era fatta apposta, perché il condannato fosse visto da tutti! Era portato fuori per dire a tutti l’obbrobrio. Quello che doveva essere crocifisso doveva portare un pezzo della croce. Perché non rimanesse sospeso, veniva posto un appoggio sotto il sedere in modo che appoggiandosi, durava più a lungo anche 3-4 giorni. Dopo la morte, i corpi rimanevano sulla croce per essere mangiati dalle bestie e in seguito, i resti, gettati nelle fosse comuni. Era il supremo disprezzo!

Gv. 18, 1-26: è il primo processo, quello ebraico. Davanti ai sommi sacerdoti, alle autorità giudaiche.

..andò in un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli…(v.1 –2) : il giardino, ricorda il primo giardino, l’eden, quello della tentazione. Tutti siamo tentati. Gesù era entrato a Gerusalemme, molti lo aspettavano come colui che avrebbe iniziato la lotta contro Roma, bastava un suo cenno. …e Lui entra su un asino…immaginate Berlusconi entrare a Roma su un asino…. Inizia la sua resistenza non-violenta. Di giorno, non prendono Gesù per paura della folla, di notte Lui si nasconde perché sapeva che lo volevano arrestare, e si nasconde là nel giardino, dove solo i 12 sapevano…e anche Giuda sapeva, conosceva quel posto.

…preso un distaccamento di soldati e delle guardie… si tratta di soldati romani e guardie del tempio! Con lanterne, torce e armi. Gesù aveva appena detto: “Io sono la luce del mondo”, i soldati hanno bisogno di torce e armi per prenderlo.

La prima domanda: “Chi cercate?”…è la stessa che Gesù fa ai discepoli nel Cap. 1 “Chi cercate?”..è la grande domanda di ognuno di noi!

“Sono io” (v. 5): è ripetuto tre volte questo “sono io”. In contrasto con l’affermazione di Pietro:”non lo sono”(v.17). E’ la nostra storia, quando ci conviene, sappiamo anche dichiarare chi siamo, quando testimoniare costa, preferiamo rimanere anonimi o rinnegare.

Tra i discepoli, Pietro estrae la spada, non riesce a capire il rifiuto radicale della violenza.

Mentre Gesù si confronterà con i poteri costituiti ebrei, Pietro, il discepolo, la roccia, non c’è! E’ il crollo! Siamo noi! Davanti alla fierezza di Gesù nell’affrontare il potere costituito, spicca il tradimento di Pietro, è la roccia…che si sgretola! Rimane a scaldarsi vicino al fuoco. Anche noi da discepoli traditori, ci scaldiamo nei nostri tepori.

“…ho parlato al mondo apertamente”(v. 20): per Giovanni il mondo è il sistema. Ho parlato con coraggio, ho annunciato la verità.

“Una delle guardie gli diede uno schiaffo” (v. 22) …..ricorda “ se qualcuno ti percuote,…tu porgi la guancia destra”: per dare uno schiaffo sulla guancia destra a qualcuno, devi dargli un manrovescio. E’ quello che il padrone fa con lo schiavo.

Gv. 18,18. 19,16

E’ il secondo processo. Il pretorio è il luogo del potere, dove risiede il rappresentante di Cesare, Pilato, il procuratore della Giudea e Samaria. Sulla Giudea c ‘era diretto controllo romano. Pilato stava a Cesarea.

Era l’alba (v. 28)!…Essi non vollero entrare nel pretorio: un ebreo non entra nel pretorio, nella casa dei pagani, per non contaminarsi!….ma sono pronti a uccidere un innocente.

Pilato esce verso di loro e inizia un “tu a tu” tra il rappresentante di Cesare e Gesù. Si discute su un regno: per Gesù il regno è “altro” dell’impero, non è di questo sistema, non è di quaggiù. Ritorna il dialogo con Nicodemo, bisogna rinascere dall’alto, bisogna rinascere di nuovo! E’ un regno alternativo che inizia qui. Gesù ripropone il sogno di Dio, l’economia di uguaglianza. Io sono re di un altro regno…per questo sono nato e sono venuto nel mondo, per essere testimone, martire della verità. Dire la verità è dire le cose come stanno, smascherare il sistema. Anzi, non si dice la verità, fare la verità (Gv. 3,21)

Barabba è uno che lotta con le armi in mano. Il suo nome: Bar-abbà: figlio del diavolo. Ci sono 2 figli, bisogna scegliere. Figlio di Dio o figlio di satana. Luce o tenebre. Si sceglie!

Il mantello di porpora è il simbolo dell’imperatore.

“Ecco l’uomo”: è lui la personificazione dell’altro uomo, quello che neghiamo. E’ l’agnello dell’Apocalisse, ritto in piedi! Che lotta contro la bestia.

Pilato è un codardo, quando sente chiamare Gesù figlio di Dio, ritorna a parlare con Lui.

Gv. 19,17-42

…ed egli portando la croce…(v. 17) è Lui che porta la croce, il palo a cui sarà sospeso.

L’iscrizione dove Gesù era nominato re era scritta in 3 lingue, le lingue ufficiali dell’impero.

La tunica rappresenta Gesù, la sua carne. Lo fanno a pezzi, ma Lui rimane unico, intero!

…”ho sete ”… ricorda la samaritana, il dono dell’acqua viva.

..”sapendo che ogni cosa era stata compiuta….” È solenne questa affermazione, Gesù davvero domina la situazione, è padrone di questa storia e di questo dono che stà per fare.

In Giovanni, Gesù non grida il suo abbandono, è Lui che controlla gli eventi, è padrone della situazione.

Importante la presenza femminile, mentre il discepolato maschile si sgretola (Pietro, la roccia), quello femminile rimane, resiste.

E’ il momento di suprema umiliazione. Qui Gesù trionfa! L’ultimo, il crocifisso: è lì che Dio si rivela.

…“spirò”…(v30): diede lo Spirito. In questa morte, Gesù è vivo! Non c’è bisogno di aspettare 3 giorni, qui è vivo!

Maria, è chiamata donna, come alle nozze di Cana. Lei appare nel 1° e nell’ultimo segno. Maria non solo è madre fisicamente, ma diventerà discepola accettando il discepolato fino alla fine. Questa è l’ora, adesso è giunta la Sua ora. L’ora del “dare”, l’ora in cui Gesù genera “Se il chicco di grano….”E’ il momento della vita. In questo momento Lui è vivo. E’ morendo che si vive! Allora, datela la vita, giocatela, non tenetela egoisticamente perché la perderete! E’ morendo che si vive!

….mirra e aloè, circa 100 libbre…(v. 39)anche qui l’ironia di Giovanni. Ritorna Nicodemo, ancora di nascosto e Giuseppe. Tutti fanno qualcosa di nascosto, non si dichiarano. La mistura che portano equivale circa a 500 Kg………….vogliono imbalsamarlo, come noi nelle nostre chiese!

Ed ancora ritorna il giardino…..

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