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La catechesi sul vangelo di Giovanni ci interroga su alcune domande: Dormire ”E’ segno di morte”. Quale morte vediamo in noi? Quale nel mondo? Lazzaro ascoltò la voce di Gesù. Dove l’ascolto io? Quale voce sento? E’ il momento di rompere tutte le bende: chi ci ha aiutato ? chi possiamo aiutare?

La risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-44) - Catechesi di Sorella Iris per i giovani del GIM di Padova

Non sono forse dodici le ore del giorno?

Resurrezione di Lazzaro

Giovanni scrisse nell’anno 95. L’episodio di Lazzaro mostra l’azione di Gesu nei confronti di suoi discepoli, la comunicazione di una vita che vince la morte. Una  vita che non finisce mai: la morte fisica non determina la sua fine. Gesù vuole togliere ai suo discepoli ogni dubbio, ogni paura, perchè nulla possa fermarli. 

Ripercorriamo insieme il Vangelo

Giovanni commincia facendo vedere la figura di Maria che ricopre un ruolo di riferimento per la comunitá. Sono Martha e Maria a chiamare Gesù, due donne, due sorelle. Le donne vengono chiamate da Giovanni con il loro nome a simboleggiare quanto per Gesù le donne facciano parte della storia

"Gesù si trattenne 2 giorni". Si pensava che dopo 3 giorni la morte fosse definitiva. allora Gesù arrivando il 4° giorno avrebbe trovato Lazzaro definitivamente morto....così il figlio di Dio venne glorificato: creduto!

  • v 7. Gesù dice: “Andiamo di nuovo in Giudea”, ma tornare di nuovo in Giudea significa la morte. I discepoli hanno paura che tutto finisca, non hanno capito che Gesù ha deciso il momento di dare la vita. Loro sono consapevoli che i Giudei vogliano ucciderlo e sicuramente il pericolo della morte è sentito anche da loro. Chi segue Gesù’ avrà’ le stesse conseguenze: l’incomprensione, la persecuzione, la vita donata. 
  • v 9.  "Non sono forse dodici le ore del giorno?" Il giorno e la vita di Gesù, nessuno  inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 
  • v 10. "ma se invece uno cammina di notte nelle tenebre allora inciampa, perché gli manca la luce" Gesù con queste parole vuole togliere in loro la paura ed anche a noi dice: “non abbiate paura, se siete con me, sarete luce.....
  • v 11. "Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo". Nella Bibbia la parola dormire é anche morte, il lavoro del Signore è svegliare dal sonno, tornare alla vita anche quelli che sono morti.

Anche noi...i nostri “addormentamenti”....il Signore è capace di svegliarci dalle nostre morti/dal nostro sonno... della società e anche della Chiesa, come la non conoscenza del vangelo, del Vaticano II, del clericalismo, lo spazio alle donne, ai diaconi, ai giovani .....siamo addormentati? Si dorme nella “normalita” dell’ inquinamento creato, dell’uso della plastica, del consumo senza limiti, della corruzione, dimenticando i carcerati, la gente della strada, le donne sfruttate i rifugiati, i migranti- Le nostre morti sono:  il razzismo, i muri costruiti chiamati “sicurezza”, gli stili di vita insostenibili, la droga, la delega di responsabilità, la mancanza di speranza, la rassegnazione: il ”niente cambierà”. Però ci sono coloro che ci svegliavano.

Ecco qui alcune figure di persone: 

  • Comboni vedendo la fila delle persone schiave, si lascia lanciare da Dio per un’Africa sconosciuta”; 
  • Don Luigi Ciotti dice in un messaggio ai giovani: “sono meravigliosi” ...“Riempire la vita di vita, di senso, di significato, di vivere non di lasciarsi vivere....di impegnarsi verso gli altri, l’accoglienza che comincia già tra di noi é la vita che accoglie la vita e le relazioni sono la essenza della vita”; mettetevi in gioco per le vostre cose (studio,lavoro...) affinchè un pezzo della vostra vita sia per dare vita e speranze ad altre persone”.

Tutti e due Ci richiama a un risveglio delle nostre coscienze.

  • v 14-15. Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate." I discepoli non avevano capito che non era un sonno, Gesù’ con molta pazienza li invita a mettersi in cammino....e’ un miracolo per loro, per confermare la vita, per fare tornare la gioia nel cuore, e questo vale anche per noi.
  • v 21-22. Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora  so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà". Marta crede alla risurrezione che ci sarà alla fine dei tempi, ma Gesù’ parla dell’adesso: della vita nel presente, dell’ oggi, del qui e ora, nel quotidiano, nella quarantena, in casa, al lavoro, insomma dappertutto. Marta si apre alla speranza e arriva al punto di riconoscere a Gesù come Dio e figlio di Dio.
  •  v 25. Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà." Io sono è lo stesso nome di Dio. Il Dio che dà la vita....anche se arriva la morte fisica....non si muore, perché la vita è per sempre.
  • v 35. con  Maria Gesù  piange. Gesù’ si commuove: il nostro Dio soffre e piange per noi, con noi, per l’umanità. In questa pandemia abbiamo perso tanta gente cara: Gesù piange insieme a noi per questa separazione dolorosa.
  • v 39. Disse Gesù: "Togliete la pietra!"..."Lazzaro, vieni fuori!"
  • v 44. Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare". Gesù chiama per nome anche noi per darci  vita; 

Lazzaro ascolta la voce, si alza. Gli altri lo aiutano a togliere le bende e il sudario dal volto coperto. L’importanza del “noi”, la comunità, gli amici, coloro che ci amano, che ci danno una mano per essere liberati. Abbiamo bisogno degli altri. Il Signore ci chiama amici ...vuole la vita per ognun/a/o  di noi ...ci aiuta nella ricerca della nostra liberazione. Anche noi possiamo aiutare altri nel loro desiderio di vivere da persone liberate da tutte quelle forme di morte che ci imprigionano e che abbiamo imparato a trattarle come situazioni 'normali'. Oggi, 25 aprile, la parola liberazione acquista per noi un significato ancora più importante.

Iris - Sorella Comboniana

Scarica: Il ruolo dell'amicizia nel Vangelo Scarica: Condividere per crescere: GIM di Padova

Proseguite la lettura dei contenuti allegati

P. Antonio d'Agostino ci aiuta a riflette sul ruolo e l'importanza dell'amicizia. Anche Gesù ha avuto bisogno di amici e indica nell'amicizia il modo più significativo di vivere il vangelo.

Quali pensieri ha suscitato questa catechesi nei gimmini di Padova? Scopritelo leggendo le loro interessanti condivisioni.

 

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