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Spezza le Catene

Siamo liberi? Quali catene ci legano? Una riflessione a partire della Parola per essere consapevoli delle nostre catene e scoprire che abbiamo un grande alleato che è venuto a liberarci.

GIM VERONA,  13 gennaio 2019    

Marco 5, 1-20

1 Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. 2Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.3Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene,4perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.5Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. 6Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». 8Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest'uomo!». 9E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione - gli rispose - perché siamo in molti». 10E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. 11C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. 12E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».13Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. 
14I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.15Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. 17Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. 
18Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. 19Non glielo permise, ma gli disse: «Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». 20Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

 

 

Introduzione L’essere umano è stato creato libero (Gal 5). Ogni volta che sceglie il cammino del bene comune cresce in lui la libertà  (guidato dallo Spirito di Vita); ogni volta che sceglie il proprio bene, questo si converte in una catena dura da rompere (guidato dallo spirito immondo). Con la sua venuta Gesù ha inaugurato il nuovo popolo di Israele: ne costituì 12 (Mc 3, 13-19), e per 2 motivi:

  • perché stessero con lui;
  • per inviarli a predicare col potere di scacciare i demòni  

 

Il GIM è parte di questo cammino: stare con Gesù di Nazareth e ricevere il potere di scacciare i demoni.

Nei primi 3 incontri abbiamo riflettuto su quanto segue:

- Mc 1,9-13  La scelta di Gesù: con il battesimo egli sceglie di impegnarsi per dare vita al Regno di suo Padre che lo riempie con il suo Spirito e lo presenta come suo Figlio (esperienza della figliolanza);

- Mc 5,21-43 In Piedi: Gesù viene per ridare vita e dignità a quanti ne sono stati privati: Talita Kum.

- Mc 4,1-26 Germina Frutti di Giustizia: Gesù getta i suoi semi nel cuore di ogni persona, sperando di trovarvi un terreno fertile.  

 

Il Testo

Oggi prendiamo in esame Mc 5,1-20 in cui l’evangelista sottolinea che l’opera fondamentale di Gesù è liberare l’essere umano affinché possa vivere pienamente, fare scelte grandi e portare molto frutto. La liberazione deve avvenire sia all’interno della sinagoga – “E Gesù andava per tutta la Galilea predicando nelle loro sinagoghe e scacciando demòni” (Mc 1,39) – sia nel mondo pagano come nel racconto di oggi.  

 

Da che cosa ci libera Gesù?...

Innanzitutto da un mondo che è stato letteralmente inventato e che ci parla di Lucifero, Diavoli, Satana e Demòni. Il Concilio Vaticano II ha dichiarato che tutto l’insegnamento che la Chiesa offre al mondo deve essere radicato nella Sacra Scrittura. Ad esempio, la storia di Lucifero (portatore di luce), conosciuto anche come diavolo e come satana, non esiste nella Bibbia. E’ un racconto leggendario che tanto male ha fatto nel corso dei secoli, soprattutto quando si è convertito in uno strumento di potere per il clero; ha influenzato gravemente la psicologia umana, ha deturpato il volto di Dio che da Padre/Madre provvidente e misericordioso è diventato dio severo, implacabile giudice, dio castigatore.  

 

Interessante notare a questo punto che 2 delle verità di fede dei cristiani che continuano a provocare stupore tra le autorità religiose ebraiche sono: il peccato originale e l’esistenza del diavolo nella torah.   Un altro falso insegnamento si riferisce ai demòni. I demòni sono residui della mitologia babilonese; il termine stesso “demòni” non esiste nella Bibbia ebraica, però sì esiste nella versione greca e poi latina. Esempio  Salmo 96,5:

- testo ebraico:      “Tutti gli  dei delle nazioni sono un nulla”

- testo greco e latino: “Tutti gli dei delle nazioni sono demòni”.

Con il termine demonio non bisogna intendere una realtà vivente e minacciosa, ma una ideologia che l’uomo accoglie in qualche modo e che poi lo rende refrattario all’azione del Signore. I demòni sono “spiriti impuri” o “spiriti immondi” che lo Spirito del Signore (il più forte, Mc 3,27) è capace di vincere.  

 

Nel testo di oggi Marco presenta un individuo ridotto in schiavitù - “legato con ceppi e catene” –che si ribella con la violenza a chi lo tiene prigioniero; però il suo fare violento non lo aiuta affatto, anzi lo mantiene in uno stato di autodistruzione e in un luogo di morte (i sepolcri). Il racconto mostra che l'incontro con Gesù (cioè l'arrivo del Regno di Dio) non è soltanto una guarigione, ma una vera liberazione, un ritrovare se stessi, una riconquista della propria autenticità.

 

Il testo contiene immagini simboliche che l’evangelista usa per creare una correlazione tra eventi già presenti nella Bibbia ebraica e fatti storici accaduti ai suoi tempi. Il luogo di riferimento è la regione dei geraseni, un territorio pagano (=impuro) della Decapoli, vicino al lago di Tiberiade, controllato anch’esso dall’impero romano. Acquista rilevanza storica il fatto che nel periodo in cui Marco scrive il suo racconto evangelico (66-70 dC) era scoppiata la rivolta degli ebrei contro i romani, che terminò con la morte di migliaia di persone e la distruzione del Tempio di Gerusalemme.  

 

Altri termini importanti sono:

  • LEGIONE, riferito all’esercito romano oppressore;
  • PORCO, animale impuro per eccellenza secondo la cultura ebraica e riferito all’impero romano;
  • MANDRIA, indica grande ricchezza acquisita mediante l’occupazione e la sottomissione.
  • AFFOGARE NEL MARE, indica la distruzione totale e definitiva del potere oppressore (cfr. Es 15,1: “Ha gettato in mare cavallo e cavaliere”).  

 

Spezzare le catene

La liberazione dell’essere umano implica la distruzione del sistema oppressore insieme alla sua ricchezza (mandria), frutto dell’ingiustizia e dello sfruttamento umano. Gesù, quindi, lotta contro i poteri costituiti che opprimono i popoli; fa CAUSA COMUNE con coloro che subiscono il giogo dei “forti” e propone loro un Regno di Giustizia e Libertà. La Bella Notizia è che Gesù è venuto a spezzare le catene e a rimettere in piedi quanti  lo accolgono. Gesù diventa segno di contraddizione: o Lui che è capace di LIBERARE l’umanità, o le ricchezze di questo mondo che rendono duro il cuore dell’uomo. Infatti, Gesù liberando quell’uomo che era posseduto non ha solo fatto un bene a lui, ma ha anche recato un danno agli allevatori di porci i quali lo invitano ad andarsene di lì.  

 

Oggi potremmo paragonare questa situazione ai seguenti esempi:

  • pensiamo al grande profitto che hanno i trafficanti di droga, il cui guadagno dipende dal fatto di avere tanti clienti, se qualcuno si impegna a recuperare questi giovani dalla tossicodipendenza e sottrarli dal giro degli spacciatori, queste persone non solo fanno un bene a quei giovani, ma producono anche un danno economico ai venditori di morte.
  • sentiamo spesso notizie di donne che vengono da paesi impoveriti e che sono sfruttate, tenute in situazioni di vera schiavitù e usate come prostitute; se qualcuno s’impegna a liberare queste donne, oltre al beneficio che esse ne traggono, questa azione produce anche un danno a chi le usa per un suo tornaconto personale. Questo ci fa comprendere che un autentico impegno a favore dell’umanità più bisognosa da fastidio a quelli che l’evangelista chiama “allevatori di porci”.

 

Una vita per Gesù

La liberazione dalla schiavitù operata dal Signore verso il popolo d'Israele (Es 19,4) viene continuata da Gesù ed estesa anche ai popoli pagani. "Colui che era stato indemoniato" è il primo annunciatore pagano del vangelo inviato da Gesù ad annunziare a quelli come lui "ciò che il Signore ti ha fatto". La sua missione riguarda quanti sono ancora "posseduti dallo spirito impuro", e quell'uomo va a proclamare per la Decapoli quello che Gesù gli aveva fatto.  

 

Concludendo, Marco ci fa capire che la vera possessione è il possesso; la più grande possessione diabolica da cui essere liberati è il possesso, cioè la struttura del potere economico il cui fine non è il bene di tutto l’uomo e di ogni uomo, bensì il benessere di pochissimi che condannano il resto dell’umanità a una vita piena di stenti. Da questa ideologia ci liberiamo solamente fidandoci di Gesù, l’unico che ci da la forza che ci permette di vincere le nostre paure più profonde.  

 

Per la riflessione personale 

  • Quali sono le schiavitù dei giovani d’oggi?
  • Da dove provengono le catene, chi vuole rubarci la libertà?
  • Qual è la tua situazione?...puoi presentarla con parole, immagini, simboli, canzone, ecc.

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