Osare un tempo nuovo... in noi stessi, nella storia, nella chiesa
Gim
Osare
un tempo nuovo Â…
in noi stessi, nella storia, nella chiesa PADOVA
1° AGOSTO 2000
Le parole chiave sono contenute nel titolo: OSARE - un TEMPO - NUOVO
1°
atteggiamento Le ragioni
del nostro incontro: metterci in ascolto, incominciare ad osare il NUOVO
ascoltando il NUOVO COSA &
COME OSARE? Mt 6,26-32:
la consolazione è per tutti, anche per i gigli del campo e per gli uccelli del
cielo. Osare questo tempo nuovo non deve essere solo per TE, ma per tutti.
Nessuno può osare senza gli altri.
2°
atteggiamento INCONTRARSI
"ritirandosi" (ritiro non è isolamento) = esercizio per stringerci,
far spazio in modo da far entrare altri… ed essere in più. (Eb 11,39-40:
nessuno cammina per conto suo. E' il tempo nuovo da osareÂ…)
Incontrarsi è un' URGENZA soprattutto per noi come gruppo di persone che
oggi vuole pensare a un tempo nuovo, perché sta a disagio in questo tempo, in
cui le cose belle non sono belle per tutti, ma sono segnate da una profonda
conflittualità . Chiediamoci COME RITIRARSI sempre più per non prendere più
spazio del necessario (come rannicchiarsi = così fece Dio nella creazione, per
far spazio perché tutto potesse avere il suo posto)… dobbiamo far spazio a più
gente possibile all'interno di questa storia.
3°
atteggiamento METTI
PASSIONE in CIO' che FAI Eb 5,7-9 :
imparò ad amare fino in fondo il tempo nuovo della storia, imparò ad
aspettarlo, attraverso la grande passione nella quotidianità . Imparare
l'obbedienza significa osare il tempo nuovo; perché l'unico che continua,
nonostante tutto, ad osare il tempo nuovo è Dio. Portare avanti la novitÃ
all'interno della storia è il tipico atteggiamento di Dio. Allora osare il
tempo nuovo è l'unica obbedienza che noi dobbiamo realizzare nella storia.
A noi è chiesto di mantenere in questa storia la posizione dei gigli del
campo e degli uccelli del cielo.
4°
atteggiamento NO al
COBRAÂ…. IL CORAGGIO di USCIRE DALLA PROPRIA TERRA (osare un tempo nuovo per
te!)
Rischiare è assumere un nuovo atteggiamento nei confronti della storia e
della propria storia. E' lasciare che gli altri prendano l'iniziativa (i gesti
di Gesù sono gli altri…) e affiancarci. Non è crescere con la mentalità del
"sì perpetuo e stupido", ma il sì per amore di coloro che prendono
parte alla costruzione del progetto. Da qui nasce una prassi socio-politica ben
concreta, un MODO di stare-essere nelle nostre situazioni quotidiane: cercare
dei luoghi per scoprire questi tipi di iniziative, per affiancarci anche
concretamente all'inizitiva di altri. Questo coinvolge tutta la nostra
personalità , il nostro modo di pensare, la nostra fede: che sia qualcun altro a
rivestirci, che sia qualcun altro a lavarci i piediÂ… un Cristo in ginocchio
che lava i piedi. Gesù per primo si è lasciato rivestire (la Maddalena), ha
mendicato un seno di una donna e ha imparato il ritmo di un popolo
Da questo modo di agire capiamo come gli altri nella storia sono punti di
riferimento per noi. La sfida grande allora è sentire di essere persone che
stanno insieme agli altri e che curano tutte quelle realtà dove la convivenza
è impossibile. L'atteggiamento di fede è anche un atteggiamento di mendicitÃ
nel vero senso del termine: mendicare le compagnie di altri.
5°
atteggiamento OSARE UN
TEMPO NUOVO NELLA STORIA Lc 21,10-19 - viviamo in una storia ferita, che si impone sia con il suo grido che con il suo silenzio. Siamo chiamati a lasciarci provocare da essa. La storia, la TUA storia non va disprezzata, ma guarita, amata e incontrata. Come? I gigli del campo si lasciano rivestire, la loro bellezza è formata da tutto quello che ciascuno a portato. Lascia che tutti vengano e posino qualcosa in te.. nessuno è un sovrappiù!
E'
un invito alla grande accoglienza e in Lc 21,34-35 ci viene detto che il
"il vostro cuore non si appesantisca in dissipazioni", ossia non siano
cuori di NON ATTESA che impedisce di andare verso il nuovo. Ma come si fa a
pensare che la precarietà (di un giglio) sia così preziosa, sia più bella
della bellezza di Salomone?
Dio parte dalla piccolezza (Mt 6,24) perché la sua storia è sostenuta
non con la potenza, né dalla forza, ma dal suo ALITO VITALE (ricordate la
Genesi?), cioè dal DI DENTRO. Noi possiamo osare solo se in questa storia ci
staremo dal di dentro, se uniremo in qualche modo i nostri aliti vitali. Osare
questo tempo nuovo significa SCAMBIARSI questo ALITO sempre NUOVO di DIO perché
si continui a VIVERE, a restare in piedi, a tenere il capo eretto perché la
liberazione è vicina. Noi pretendiamo in genere di sostenere la storia e il
futuro della storia con delle azioni molto esteriori, invece ci è chiesto di
imparare a fare questi gesti dal di dentro, ci è chiesto di scambiare la vita,
cioè il tempo, le energie, la disponibilità . E' l'azione del contemplare =
assumere lo sguardo di Dio ed entrare in una sintonia profonda col mondo in cui
Egli guarda la storia, l'umanità e soprattutto i più piccoli.
6°
atteggiamento ALZA la TESTA
= ALZATI IN piedi (= non restare curvati - tipico segno di liberazione)
Nessuno deve essere tenuto in basso, in una posizione curva, e se questa
posizione c'è, è la situazione adatta per l'innalzamento, cioè per
rimettere/si in piedi (Fil 2). E' la posizione di Dio = "ho udito il
clamore del mio popolo". Il grido è qualcosa che viene dal basso,
dall'abisso. Ascoltare questo grido è anche proteggere il grido degli ultimi…
i nostri compagni di viaggio non sono quelli che stanno avvolti in morbide vesti
nei palazzi. Il rischio di alzarci in piedi cambia la vita… è scegliere di
incontrare e di lasciarci incontrare.
7°
atteggiamento OSARE come
RESISTENZA & AMORE
Caratteristica dell'OSARE è scavare per far emergere quel qualcosa che
è ancora dentro, ancora soffocato. E' un RESTARE PAZIENTE, restare vicino…
(le donne sotto la croce). Si tratta di RESISTERE con gli altri all'interno
della storia, non semplicemente di consolare coloro che devono resistere. Prima
dlela resistenza c'è il gesto di avvicinarsi a questi pozzi. Resistenza intima,
profonda, di amore: osare significa AMARE ANCORA. Dio cerca tali adoratori (Gv
4,10), coloro che resistino ovunque perché non sono privi di sollecitudine per
l'umanità . I gesti dell'osare in questa logica è ridare il respiro (darsi la
vita attraverso ciò che siamo (2Re 4,34-35; Lc 23,50-56) e gesti di
giustizia&pace. "Popolo di Dio è chi NON OPPRIME, ma piange e
lotta contro ogni forma di oppressione"
(Mons. Angelelli -
Argentina)
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