IL PASTORE
Preghiera per Natale
Il pastore
Se lo chiede il soldato, figlio, nega
d’averlo visto; negalo al levita,
al fariseo, al romano, al pubblicano,
e non dirlo nel tempio.
Ma a tua madre domani, quando vai
a farti dare il pane fresco, appena
le altre donne si incantano di chiacchiere,
piano piano bisbiglia: abbiamo visto
l’angelo del Signore; ci ha guidato
a una grotta, un bambino.
Chi egli sia non l’ho capito bene,
noi siamo gente di poca istruzione.
Pascolare le pecore è un lavoro
da poco. E non ci basta il sabato
a intendere la Bibbia.
Dicono che i profeti lo sapevano
che sarebbe arrivato.
Che sarebbe venuto un Salvatore
a guidare Israele alla riscossa.
Altre battaglie, case vuote, morti?
Questo è un bambino, come fummo tutti.
Non fa paura: chiama tenerezza.
Se davvero è il Signore, figlio, allégrati.
Dillo a tua madre: comincia
il suo regno fra noi, povera gente.
Ci darà la giustizia, scrollerà
i potenti dai troni? In una stalla
nella sua luce la speranza ha riso
mitemente, bambina.
E una stella vagava, nuova, in cielo.
Sembrava una promessa.