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Preghiera giovane

Hai un momento Dio

“PREGHIERA GIOVANE”

Ascolto iniziale:


(…)
Hai un momento Dio?
No, perché sono qua, insomma ci sarei anch'io.
Hai un momento Dio?
O te o chi per te, avete un attimo per me?

Li pago tutti io i miei debiti, se rompo pago per tre
quanto mi conta una risposta da te, di su, quant'è?
ma tu sei lì per non rispondere, e indossi un gran bel gilet
non bevi niente e io non ti sento com'è?
Perché? Perché ho qualche cosa in cui credere
perché non riesco mica a ricordare bene che cos'è.

Hai un momento Dio?

No perché sono qua, se vieni sotto offro io.
Hai un momento Dio?
Lo so che fila c'è ma tu hai un attimo per me.

Nel mio stomaco son sempre solo, nel tuo stomaco sei sempre solo
ciò che sento, ciò che senti, non lo sapranno mai...

Almeno dì se il viaggio è unico e se c'è il sole di là
se stai ridendo, io non mi offendo però, perché
perché nemmeno una risposta ai miei perché
perché non mi fai fare almeno un giro col tuo bel gilet.
(…)

Ma sappiamo ancora attendere in questo mondo così frenetico, dove i minuti e i secondi sono preziosi, dove fermarsi sembra significhi perdere occasioni importanti? Riusciamo ancora ad aspettare qualcuno, a riservare a lui o a lei i nostri pensieri e i nostri sogni più belli, la nostra voglia di vivere e di giocare?

Preghiera
Signore, vorrei sapere chi sei,
vorrei conoscerti, essere certo che tu ci sia!
Fatti sentire con le mie orecchie,
fammi vibrare il cuore, fatti vedere con i miei occhi.

Preghiere “giovani”

Si prega ogni giorno anche dicendo:
  1. “O Dio, chiunque tu sia o non esista o trascorra come concetto le nostre menti, benedici anche me” (Roberta)
  2. Dio, aiutaci a credere in noi, piccoli Te stesso, e liberaci nell’amore. Amen” (Tiziano)
  3. Ricorderò sempre la prima volta che ho pregato con tutto me stesso, usando una voce interiore che proveniva da una parte sconosciuta di me. Avevo 15 anni, alla scuola superiore, facevo i conti tra me con la mia omosessualità e odiavo la verità. Disteso sul letto, dopo un giorno particolarmente duro di nuova consapevolezza, non riuscivo a fermare le onde di tristezza che opprimevano la mia coscienza. Sussurrai una preghiera a tutto e a niente nello stesso tempo: “Aiuto”! (Thomas)
  4. Non riesco a pregare: la preghiera mi sfugge, in modo assoluto. Non riesco a sentire l’infinito. Déi ingannevoli hanno rubato la mia anima, lasciandomi con niente, sola, vuota. I miei sono falsi déi, déi che mi consumano: droga, alcool, televisione, tecnologia. La santità della società. Menti manipolate, visioni violate, anime sacrificate, perse nell’illusione della vita, tradite. Chiudo gli occhi in cerca di pace, tento di far tacere il baccano infernale, il folle vagabondare della mente. Preghiamo insieme, perché non abbiamo più molto tempo (Louise).
  5. O Signore, abbiamo impiegato mille anni per conoscerti, altri mille anni li abbiamo impiegati per capirti. O Signore, fa che i prossimi mille anni siano impiegati per seguirti. Seguirti nella pace, seguirti nella comprensione reciproca, seguirti nell’amore. (Elsa)
  6. E improvvisamente ti trovo: seppellito nelle rovine del mio cuore, ma sempre dentro di me. (Martina)
  7. La mia preghiera è dura. La mia preghiera sono io, che vivo e busso alla tua porta e cerco in ogni momento di capire cosa voglio, chi sono. (Marta)
  8. Sono qui dentro ai miei jeans, coi pugni chiusi e il cuore lacerato. Nel silenzio non chiedo nulla, ma tu, guardami negli occhi (Valentina)

Segno:
Mentre in sottofondo c’è un brano musicale tranquillo ciascuno ha un lumino in mano spento. Quando si sentirà pronto si alzerà dal suo posto e andrà ad accenderlo e a lasciarlo accanto all’immagine dell’icona o al vangelo come segno della sua disponibilità a mettersi di fronte alla presenza di Dio.

Provocazione sul silenzio e sull’ascolto
Urla da stadio. Chiasso del dopo partita. Musica a tutto volume nelle notti di festa. Chiacchiere urlate in TV e nelle radio. Slogan gridati nei cortei di tutte le bandiere. Sfrecciare d’auto e rombi di motore sotto le nostre finestre. Macchine da lavoro che non si fermano mai.
E’ il rumore incessante, assordante del mondo, così forte che l’urlo dei piccoli non è distinguibile, non è riconoscibile né ben decifrabile. E’ un urlo debole, che fatica a farsi sentire e raccogliere. È anche la voce di noi che non riusciamo né a farci sentire, né a farci ascoltare a volte neppure dagli amici che sono spesso anche loro  “di fretta”, e tanto sanno già – pensano loro - quello che vogliamo dire. Mai come ora siamo stati sommersi da tanto rumore e tuttavia, mai come ora, l’uomo è stato incapace d’ascolto. Ascolta l’universo, ascolta l’altro, ascolta il tuo cuore, ascolta Dio che non cessa mai di comunicarsi. Impara ad ascoltare… e guarirai da tante infermità.

Esperienza
Chiudi gli occhi, mettiti comodo e lasciati guidare: comincia il viaggio che parte da te, dalla tua giornata e dalla tua vita.
  • Riconosci i rumori che affollano la tua mente, il tuo cuore, la tua anima. Dai loro un nome. Sono un vortice altissimo che da vertigini. Sono confusione. Piano piano prova a lasciali passare, prova ad andare oltre la confusione.  Respira profondamente e il respiro sia come un’onda che si riempie dei rumori e delle tensioni e che poi una volta ingrossatisi li porta via.
  • Spegni ad una ad una le tue battaglie esteriori ed interiori. Fai tacere le chiacchiere. Fai riposare i pensieri. Fai riposare i sentimenti, le paure, tutto quanto si muove dentro di te…
  • Ascolta il battito del tuo cuore, cerca il silenzio che vale e dura sempre, ciò che ti guarisce e che ti da la vita.
  • Quando ti senti pronto apri le tue mani, con le palme rivolte verso l’altro, come segno di disponibilità verso Dio che ti viene incontro e che ti parla. Sia segno del tuo desiderio di ascoltare una parola buona, una parola antica eppure nuova: la voce di Dio che ti parla. Ascolta come fosse la prima volta. Come se da essa dovesse dipendere il tuo futuro, la tua vita. Come se da questo istante tutto dovesse cambiare.

Ascolto della Parola  1Gv.2,14b-17

Piccola Riflessione sul silenzio e sull’ascolto
Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu cominci a darmi consigli, non fai ciò chi ti chiedo. Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu cominci ad elencarmi perché dovrei sentirmi in quel modo, calpesti le mie sensazioni. Quando ti chiedo di ascoltarmi e tu pensi di dover fare qualcosa per risolvere i miei problemi, mi deludi. Può parere strano, ma per molti solo la preghiera funziona. Perché? Perché Dio è muto, non dà consigli, né prova ad aggiustare le cose, egli semplicemente ascolta e confida che tu risolva da solo le tue pene. Quindi, ti prego, sentimi, sappimi ascoltare. Se proprio desideri parlare, aspetta qualche istante.

Preghiamo
Quando trovi chiusa
la porta del mio cuore,
abbattila ed entra:
non andare via, Signore.

Quando le corde della mia chitarra
dimenticano il tuo nome,
ti prego, aspetta:
non andare via, Signore.

Quando il tuo richiamo
non rompe il mio torpore,
folgorami con il tuo dolore:
non andare via, Signore.

Quando faccio sedere altri
sul tuo trono, o re della mia vita:
non andare via, Signore.



Preghiera finale
Signore dove sei?
Tu parli ed io non sento,
Cammini con me e non Ti vedo,
Ti cerco ovunque,
ma Tu, Signore, dove sei?
Spiegami il perché dei miei giorni bui,
insegnami a vederTi nelle nuvole
che coprono il cielo al primo mattino,
nella fatica del mio lavoro quotidiano,
nel volto dell’amico in difficoltà
e che mi chiede aiuto ed io non glielo so dare
come Tu vorresti.
Donami il sorriso anche quando
Ti sento lontano
e nulla sembra avere uno scopo senza di Te,
insegnami a mettermi in ginocchio
per chiederTi aiuto
cancellando la presunzione di farcela da solo,
insegnami ad ascoltare la Tua voce.
Dove sei, Signore?
Ho bisogno di Te.

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