"Per
l'intensità della lettura di Genesi 2,18 non riesco ad andare
oltre una minima spiegazione del solo primo verso. Esso dice:
<<E disse Iod Elohìm non é bene essere l'Adà m lui solo:
farò per lui un aiuto come d'innanzi a lui >> (Gn 2,18).
Dio, nome che in ebraico é qui offerto nella doppia forma del
tetragramma più Elohìm, ha appena collocato Adà m nel giardino
di Eden e ne avverte la solitudine perché conosce i desideri e le
mancanze della sua creatura prima ancora che essa stessa li possa
sentire e formulare. (...) La perdita dell'unicità é la
condizione di ogni fecondità : ogni istinto di bastare a se
stesso, di fondare una purezza nell'isolamento é sterile e privo
di benedizione.
Cardine
del verso é la misteriosa espressione che descrive l'intenzione
di Dio nel creare la donna: <<Farò per lui un aiuto come
d'innanzi e contro a lui>> (Gn 1,28). Devo tradurre con due
parole: innanzi e contro, la parola ebraica néghed. Usata
in questo modo Khenegheddò é <<come innanzi e contro a
lui>> compare solo in questo capitolo e in nessun'altra
parte della scrittura.
(...)
Ma quel néghed non contiene solo il contro. La sua
radice prevede l'innanzi, comporta il rango di chi si colloca
davanti a un esercito e inoltre produce la radice del verbo
raccontare, perché chi si mette a narrare una storia si colloca
naturalmente innanzi agli altri, non solo frontalmente, ma anche
in quell'innanzi verso cui vuol condurre l'ascolto degli altri.
Allora Dio Elohìm provvede alla solitudine dell'Adà m con un
aiuto: <<Come d'innanzi e contro a lui>>. La donna che
Adà m riconoscerà come parte fisica di se stesso, quando si
sveglierà dallo stordimento, qui é annunciata prima di tutto
come aiuto e l'effetto di contrasto che sta nell'elemento
<<contro>> della parola neghéd é mitigato
dalla particella ke, <<come>>, che riduce
l'opposizione. Più forte é l'elemento dell'innanzi: non sarà al
suo fianco, da lì invece si é staccata, perché frutto di un
fianco dell'Adà m, come dice la scrittura e non dalla impropria
parola costola. Viene dal fianco dell'Adà m, ma starà a lui
d'innanzi.
(...)
La direzione in cui andranno sarà frutto di combinazione tra
due punti, posti uno d'innanzi all'altro. Nella scrittura
sacra i sessi sono ben separati e la loro unione é la più forte
alleanza tra creature."
[da
"Nocciolo d'oliva", Padova, Edizioni Messaggero]
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