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2 GIM Padova: Camminando s'apre il cammino... Un colpo do fulmine

ottobre 2002

Camminando s'apre il cammino .... Un colpo di fulmine

Veglia del  II G.I.M. Padova 
05 Ottobre  2002

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Ecco la veglia di preghiera del II GIM di Ottobre a Padova; si basa sul tema del fine settimana:

Camminando s'apre il cammino... Un colpo di fulmine

Canto: Vieni e seguimi  

Invocazione dello Spirito

intercalata dal ritornello: Vieni Spirito dÂ’amore. 

Alleluia: Ed oggi ancora

 

                          

 

 

lettura: Lc. 5, 1 – 11

Un giorno mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genesaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E, avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci che le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone. “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

 

Canto: Servo per amore  

 

                          

 

Lettura: Pietro (P. Madre, La chiamata di Dio)

Presso il lago di Genesaret la folla faceva ressa attorno a Gesù. Pietro, vicino alla sua barca, era intento a lavare le reti dopo aver passato una notte senza prendere niente. Senza dubbio egli ha sentito parlare di questo Rabbi di Galilea che parla in maniera tanto sconvolgente e opera innumerevoli guarigioni… Ma non è abbastanza interessato da rinviare quello che sta facendo in quel momento. Continua a lavare le sue reti… E’ Gesù che prende l’iniziativa di intervenire nella vita di Simone. In un certo modo, sta per entrare nel contesto di vita di Pietro. Sta per raggiungerlo sul suo stesso terreno. Talora avviene lo stesso nelle nostre vite. Noi conosciamo Cristo da lontano, ma questa conoscenza non è sufficiente per interessarci veramente ed avvicinarci a lui. Allora è Gesù che viene a raggiungerci là dove siamo noi. È lui che fa il primo passo, anche se non glielo abbiamo chiesto esplicitamente. Gesù, dopo esser salito sulla barca ed avergli chiesto di gettare ancora – e contro ogni logica – le reti, sta per compiere un miracolo. Imprevedibilmente le reti si riempiranno di pesci… al punto di rischiare di rompersi. Pietro non analizza il significato sottinteso di questo miracolo: egli non è né un rabbino né un esegeta. Ma si rende conto che questo Gesù ha compiuto per lui un atto folle. Questo segno nella sua vita, destinata alla routine del mestiere del pescatore, inciderà una breccia che permetterà al Signore di instaurare un dialogo con lui. Questo genere di avvenimento, che apre una breccia dentro la nostra vita abituale, è provvidenziale affinché Dio possa parlarci chiaramente…o meglio: essere ascoltato. Altrimenti non ascolteremmo, presi come siamo da mille buoni pretesti per non sentire. La prima reazione di Pietro è abbastanza confortante per noi: è terrorizzato e spaventato. Lui, Simone, è stato diretto testimone di questo evento che lo riguarda in prima persona… Dio si è avvicinato in modo manifesto e lui ha paura. Gesù comprende questo sacro panico dell’uomo di fronte alla presenza divina e rassicura Simone. Lo tranquillizza, non con delle parole buone che addolciscono o velano una verità (del tipo: rassicurati, passerà !), ma incitandolo a seguirlo.

Silenzio 

Condivisione

intercalata dal Canone: El alma que anda en amor

                ni cansa ni se cansa

 

 

Preghiera: D. M. Turoldo

Per un cantico nuovo

lodato sia il mio Signore

per l’unità delle cose:

ogni oggetto involge la sua parola,

ogni forma è una sua epifania.

 

E la terra è il suo paese

e tutti i volti degli uomini

insieme fanno il suo unico volto.

 

Lodato sia il mio Signore

perché le cose sono buone,

per gli occhi che ci hai dato

a contemplare queste cose.

 

Lodato sia perché esistono

i fanciulli e le donne:

perché l’uomo è grande

e infinita come lui è la sua inquietudine.

 

Lodato sia per le nostre case

e per queste macchine e città:

poiché nulla vi è di profano

nellÂ’opera dellÂ’uomo.

 

Lodato sia anche lÂ’uomo,

fratello di ogni creatura,

aiuto e amico del mio Signore.

 

Lodatelo perché egli è ancora più grande

eppure mi parla e mi ama;

perché si è fatto uomo.

 

Lodatelo perché esiste

e gioca nella creazione

e gode della stessa mia gioia.

Lodate il mio Signore

per ogni tristezza e dolore

per ogni goccia di gioia

nascosta nelle cose.

Amen.

Canto: Servo per amore  

Segno:

v     Una rete inizialmente vuota: il nostro aver gettato per una vita e non aver mai pescato nulla, trovarsi affaticati e spesso senza cibo.

v     Dopo la propria condivisione ciascuno pone la tessera con il proprio obiettivo allÂ’interno della rete: ciò che desideriamo cogliere in questÂ’anno di cammino, ma soprattutto ciò che mettiamo nelle mani di Dio, la nostra disponibilità a Lui perché raccolga ciò che di grande e bello c’è dentro di noi e ne faccia cibo per gli altri.

v     Al finale verrà composta lÂ’immagine dellÂ’umanità da tutte le varie tessere unite a puzzle: la vocazione mi porta ad essere sempre parte di un umanità, mi chiama ad essere pescatore di uomini, mi chiama ad esistere e camminare PER lÂ’umanità. (Il tassello è parte dellÂ’immagine).

 

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