SALMO
85
Ti
immagino in ansia, Signore,
con
lÂ’orecchio teso a percepire
la
mia invocazione dÂ’aiuto.
Sono
tuo servo, tuo figlio:
come
madre paziente e premurosa
proteggimi
e dammi conforto.
Fin
da piccolo ho imparato, Signore,
che
tu sei buono e compassionevole,
che
perdoni e ami senza riserve.
Ascolti
le persone che tÂ’invocano,
condividi
il pianto di chi soffre,
sei
sempre in sintonia con lÂ’uomo.
Nessuno
è come te, Signore,
sincero
nellÂ’affetto e nel rimprovero,
capace
di illuminare e confortare.
Tanti
uomini continuano a testimoniarlo
con
senso di profonda riconoscenza
e
tornano a pregarti fiduciosi.
Rivelami
i tuoi pensieri segreti,
guidami
a conoscerti intimamente
perché il mio rapporto sia sincero e fedele.
|
Voglio
fare la tua volontÃ
in
tutte le scelte della mia vita
e
questa sarà la mia pace.
Lo
dirò a tutti, sta sicuro,
lo
dirò con benevola cocciutaggine
che
in te è la sorgente della gioia.
Sei
grande, Signore, mio sostegno,
e
grande è il tuo amore per me,
mi
hai salvato dall’aridità dello spirito.
Vivo
in un mondo di violenza
circondato
da gente senza valori,
bombardato
da messaggi di morte.
Tu
invece sei un Dio di tenerezza,
sei
attento alla vita delle persone,
sei
fedele e paziente nellÂ’amore.
Stammi
vicino Signore, mio rifugio,
stammi vicino come al figlio più caro,
fammi entrare nella gratuità del Vangelo.
Dammi
un segno, Signore, del tuo amore
perché
è snervante rimanere fedeli
in un mondo dominato dallÂ’arrivismo.
Sei
tu, Signore, la mia forza,
la
consolazione, il premio e lÂ’attesa,
a
te affido la mia vita per sempre.
|
|
- mettersi in viaggio
-
in ginocchio
-
cosa devo fare?
ALLA
SCUOLA DI DUE TESTIMONI
Annuncio
“Vorrei
avere a mia disposizione cento lingue e cento cuori per
raccontare la povera Africa, che è la parte del mondo meno
nota, e più abbandonata, la più difficile per conseguenza ad
essere evangelizzata” (Daniele a Giuseppe Ortalda, 26-01-1866)
“Al
termine della mia esistenza terrena, per entrare poi nellÂ’alba
radiosa e gioiosa senza tramonto di quella celeste, non avrei
mai immaginato previsto di trovarmi in certe situazioni
drammatiche e assurde e qualche volta allucinanti. Sono stato
per quattro volte assalito, maltrattato e derubato dai ribelli,
ma non ancora assassinato! Continuo ad esprimere in modo
tangibile lÂ’aiuto divino, e ringrazio tanto Dio che mi concede
la forza di rimanere qui nel nord Uganda, tra gli Acholi, nella
solidarietà reciproca del loro calvario. Da 12 anni continua,
purtroppo, una situazione sempre assurda e paradossale di un
conflitto micidiale, vero e proprio genocidio inspiegabile. È,
però, meraviglioso constatare che, nonostante le tante
sofferenze e calamità , molti cristiani si sentono più
impegnati a vivere e a testimoniare con coerenza il messaggio
evangelico. Inoltre dimostrano grande fiducia in Dio che vede e
provvede, e noi siamo sempre nel suo meraviglioso progetto di
bontà e di misericordia. Questo è per me un grande conforto e
un continuo arricchimento. Nella solidarietà reciproca sento il
bisogno di ascoltare e vivere il messaggio evangelico, pregando
pure per la conversione di coloro che scatenano tanto male,
violenza e odio.
In
questo mese di settembre, nella mia zona, vasta come tutta la
provincia di Bari, le autorità militari hanno costretto La
popolazione ad abbandonare i villaggi per raggrupparsi in
indeterminato posto. Si è creato quindi, un campo di profughi e
sfollati. Abbiamo registrato 3.210 famiglie, il che significa più
di 15.000 persone.
Anche
se le varie organizzazioni intervengono con degli aiuti
sporadici per evitare che muoiano di fame, ci si trova coinvolti
in tanti veri problemi logistici di assistenza sanitaria,
sociale, ecc. difficili da risolvere. C’è poi sempre la paura
di essere, da un momento allÂ’altro, disturbati dai ribelli
criminali che seminano terrore, devastano, uccidono e
sequestrano giovani al di sotto dei 15 anni, per poi deportarli
in Sudan come schiavi, vendendoli agli arabi. Orami il grido
disperato di queste creature non è ascoltato da nessuno. Sono
notizie drammatiche ed io sto vivendo in questa realtà e non
posso tacere.” (p. Raffaele, settembre 1997)
Silenzio
e condivisione
Canto
Determinazione
“Se
il Papa, la Propaganda e tutti i vescovi del mondo mi fossero
contrari, abbasserei la testa per un anno, e poi presenterei un
nuovo piano: ma desistere di pensare all’Africa, mai, mai.”
(Daniele a don Francesco Bricolo, 23-04-1865)
“Si
meraviglierà che io sia sempre in viaggio (…) ma deve sapere
che lÂ’Africa e i poveri neri si sono impadroniti del mio
cuore, che vive soltanto per loro.” (Daniele a don Francesco
Noecker, 09-11-1864)
p.
Simeoni dice di Raffaele: “… Per questa sua generosità ,
alle volte esagerata, e soprattutto per il suo coraggio nel
difendere al gente, trovò qualche incomprensione,ma lui affrontò
sempre la situazione con coraggio e decisione, fino a minacciare
i castighi di Dio contro coloro che facevano del male
specialmente ai poveri. Nessuno aveva rancore contro di lui
perché, anche quando si arrabbiava, lo faceva per difendere
i deboli e per amore della giustizia.”
Silenzio e condivisione
Canto
Dono della vita
“Kirchner
non ha alcuna speranza di riuscita nelle mie cosa dellÂ’Africa.
Ma, mio caro, io voglio tentare tutte le vie. (Â…) A poco a
poco si andrà avanti. Perciò io tento tutte le vie. Se non
riuscirò a nulla , Iddio si accontenterà dalla buona
intenzione. Certo che non risparmierò né fatiche, né viaggi,
né la vita per riuscire nell’impresa: io morrò coll’Africa
sulle labbra.” (Daniele al cardinal Giovanni Mitterutzner,
23-09-1867)
Fr.
Croce: “Sì, anche p. Raffaele, come gli altri che lo hanno
preceduto nella morte violenta, sarebbe potuto starsene al
sicuro nella sua missione e nessuno lo avrebbe importunato.
Oppure avrebbe potuto abbandonare il posto e la gente per
ritornare in Italia, ma non lÂ’ha fatto. Ha voluto
condividere fino in fondo la vita e anche la morte del suo
popolo, consapevole che la vocazione missionaria gli chiedeva
questo.”
Silenzio e condivisione
Canto
|
O Gesù,
Signore di chi non esclude la croce
cosciente della propria debolezza
e affidato alla potenza dello
Spirito!
Concedi alla nostra fede
di non barricarsi in un saggezza
umana,
ma di lasciarsi costruire dal suo
Signore.
Strappaci dai nodi dellÂ’orgoglio
e guidaci per i sentieri del tuo
amore.
Dirigi i nostri passi,
purifica la nostra vita,
affinché le tue vie siano le
nostre.
Su queste strade incontreremo
i poveri, i prigionieri, gli
oppressi,
i ciechi e i malati, chi non ha
voce.
Ricevere con loro il Vangelo,
la libertà , la guarigione e la
parola,
è follia per l’efficientismo del
mondo!
Sì, è una follia:
la follia del tuo amore vittorioso,
che non si accontenta di parole,
ma risuscita, accompagna
e salva per i secoli eterni.
(Pierre Griolet)
Padre
nostro
Canto
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