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GIM Venegono: Il tuo volto io cerco Signore

ottobre 2001

Il tuo volto io cerco
Signore

Terza Gim
Venegono, Ottobre 2001
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SALMO 26

Ascolta, Signore, la mia voce

e la voce di tutti i popoli della terra.

Io grido: abbi compassione e rispondimi.

Nel profondo del mio cuore sento il desiderio

di cercare il tuo volto, contemplarlo e lasciami stupire.

Il tuo volto, Signore, io cerco.

 

Non nascondermi il tuo volto,

non privarmi di questo mio desiderio.

Sei tu l’unico che mi può aiutare,

dammi forza, non abbandonarmi,

Dio amante della vita e dellÂ’uomo.

 

Mostrami, Signore, la tua via,

guidami sulle strade del mondo;

scomodami dalle false sicurezze

e conducimi dove c’è sete di  verità e giustizia.

 

 





Cerco
i lineamenti del tuo volto

nei volti delle persone incontrate;

non nascondermi il tuo volto

e aiutami a riconoscerlo nei crocifissi della storia,

nei volti sfigurati per le lacrime e il dolore,

in quelli sofferenti per la fame e la guerra,

in quelli tristi perché hanno perso ogni speranza,

in quelli arrabbiati perché hanno fame e sete di giustizia.

 

Sono certo di contemplarlo e riconoscerlo,

perché tu rinfranchi il mio cuore, mi riempi di coraggio,

mi inviti a riconoscerti ed amarti in ogni fratello e sorella

che incontro nel cammino della vita.

 

Isaia 52,13-53,5 (diapositiva)

“Ecco, il mio servo… Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo – così si meraviglieranno di lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito…. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui delitto.. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza è abbattuto su di lui; per le sue piaghe siamo stati guariti”. (silenzio con musica di fondo)

 


Dal documento di Santo Domingo dei vescovi latino americani.

Scoprire nei volti sofferenti dei poveri il volto del Signore è qualcosa che sfida tutti i cristiani a una profonda conversione personale ed ecclesiale. Nella fede troviamo:

-          i volti sfigurati dalla fame, conseguenza dellÂ’inflazione, del debito estero e delle ingiustizie sociali;

-          i volti delusi dei politici, che promettono e non mantengono;

-          i volti umiliati a causa della propria cultura che non è rispettata ed è, per di più, disprezzata;

-          i volti terrorizzati dalla violenza quotidiana e indiscriminata;

-          i volti angosciati di minori abbandonati, che camminano per le nostre strade, dormono sotto i nostri ponti e sono sfruttati.

-          i volti sofferenti delle donne umiliate e non considerate, disprezzate ed oppresse.

-          i volti stanchi degli emigranti e dei profughi, che non trovano unÂ’accoglienza dignitosa;

-          i volti consumati dei campesinos che, come gruppo sociale, vivono in condizioni di abbandono in quasi tutto il continente, con poca terra, sottomessi a sistemi di commercializzazione che li sfrutta.

-          i volti senza speranza di sottoccupati e disoccupati, licenziati per le dure necessità originate dalla crisi economica, dalla globalizzazione sfrenata, dal debito estero e molte volte dai modelli di sviluppo che sottopongono i lavoratori e le loro famiglie a freddi calcoli economici.

-          i volti invecchiati dal tempo e dal lavoro di coloro che non hanno il minimo per sopravvivere in modo degno.


Condividiamo con tutti i poveri della terra altre angosce che derivano dalla mancanza di rispetto per la dignità dell’essere umano, come “immagine e somiglianza di Dio” e per i loro diritti inalienabili come figli di Dio.

canto

   

 
Matteo 25, 41-45 (diapositive)

“…poi dirà a quelli alla sua sinistra: via, lontano da me. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”.

 

 

Dal messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale.

L’impegno missionario scaturisce dall’ardente contemplazione di Gesù. Il cristiano che ha contemplato Gesù Cristo non può non sentirsi rapito dal suo fulgore ad impegnarsi a testimoniare la su fede in Cristo, unico Salvatore dell’uomo. La contemplazione del volto del Signore suscita nei discepoli la “contemplazione” anche dei volti degli uomini e delle donne di oggi: il Signore infatti si identifica con i fratelli più piccoli… Frutto della contemplazione dei fratelli più piccoli è scoprire che ogni uomo, pur se in modo a noi misterioso, cerca Dio, perché da Lui creato ed amato.… Conservo impresso nel cuore il volto dell’umanità che ho potuto contemplare nel corso dei miei pellegrinaggi: è il volto di Cristo riflesso in quello dei poveri e sofferenti, il volto di Cristo che riluce in quanti vivono come pecore senza pastore. Occorre ripartire da Cristo: Riparti da Cristo, tu che hai trovato misericordia. Riparti da Cristo, tu che hai perdonato e accolto il perdono. Riparti da Cristo, tu che conosci il dolore e la sofferenza. Riparti da Cristo, tu tentato dalla tiepidezza… Riparti da Cristo, Chiesa del nuovo millennio. Canta e cammina!

(silenzio con musica di fondo)

CANTO
 
GESTO con foto di volti (ogni 4 interventi mottetto Taizè)

 

 

Matteo 25,34-4
0 (simboli e diapositiva)

“Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi, Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico. Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

 

CANTO




 DAMMI QUALCUNO

Signore, quando ho fame mandami qualcuno che ha bisogno di cibo;

quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di acqua;

quando ho freddo, mandami qualcuno da riscaldare,

quando sono nella sofferenza, mandami qualcuno da consolare,

quando la mia croce diventa pesante,

dammi la croce di un altro da condividere;

quando sono povero, portami qualcuno che è nel bisogno;

quando non ho tempo, dammi qualcuno da aiutare per un momento;

quando vengo umiliato, dammi qualcuno da lodare;

quando mi sento scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;

quando mi sento incompreso,

mandami qualcuno che ha bisogno  della mia comprensione;

quando vorrei che qualcuno si prendesse cura di me,

mandami qualcuno di cui prendermi cura;

quando penso a me stesso, rivolgi i miei pensieri ad altri. Amen!

 

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