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Preghiera nella gioia

Padova, Sabato 13 Novembre 1999

Incontro G.I.M.

 

 

 

   

MOMENTO

DI PREGHIERA

INIZIALE

 

 

 

Canto n° 18:          IL Disegno

 

 Salmo 91:        Preghiera nella gioia

 

Inno liturgico usato per la celebrazione del sabato. Esprime tutta la gioia di un giorno di festa e la contemplazione entusiasta di ciò che Dio sa fare per lÂ’uomo. Per il salmista la festa è tempo di gioia, di lode, di contemplazione ed insieme di meditazione sul destino dellÂ’uomo e sul senso della vita. Nella nostra società la festa è diventata un “week end”, tempo di evasione, di nuove corse di nuovo fare; tempo per spendere i guadagni di un alienante lavoro inseguendo i miti creati “dallÂ’industria del tempo libero”. Il salmo vuole esprimere unÂ’esperienza ed un invito a gustare la dimensione gioiosa e contemplativa della festa.                        

 

EÂ’ bello dar lode al Signore

e cantare al tuo nome, o Altissimo,

annunziare al mattino il tuo amore,

la tua fedeltà lungo la notte,

sullÂ’arpa e dieci corde e sulla lira,

con canti sulla cetra.

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,

esulto per lÂ’opera delle tue mani.

Come sono grandi le tue opere, Signore,

quanto profondi i tuoi pensieri!

LÂ’uomo insensato non intende

e lo stolto non capisce:

se i peccatori germogliano come lÂ’erba

e fioriscono tutti i malfattori,

li attende una rovina eterna:

ma tu sei lÂ’eccelso per sempre, o Signore.

Ecco, i tuoi nemici, o Signore,

ecco i tuoi nemici periranno,

saranno dispersi tutti i malfattori.

Tu mi doni la forza di un bufalo,

mi cospargi di olio splendente.

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici,

e contro gli iniqui che mi assalgono

i miei orecchi udranno cose infauste.

Il giusto fiorirà come palma,

crescerà come cedro del Libano;

piantati nella casa del Signore,

fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,

saranno vegeti e rigogliosi,

per annunziare quanto è retto il Signore:

mia roccia in lui non c’è ingiustizia.

 

Gloria al PadreÂ…

 

Spazio di silenzio

 

Oh, Grande Spirito

la cui voce io odo nei venti e il cui respiro

dona la vita a tutto il mondo, ascoltami.

Io mi avvicino a te, come uno dei tuoi tanti figli.

Io sono piccolo e debole.

Io ha bisogno della tua forza e della tua saggezza.

Fa che io mi trasformi in bellezza

e fa che i miei occhi contemplino sempre

il rosso purpureo tramonto del sole.

Fa che le mie mani onorino le cose che tu hai fatto

e le mie orecchie odano la tua voce.

Donami saggezza affinché io possa comprendere

le cose che tu hai insegnato al mio popolo

e lÂ’insegnamento che tu hai nascosto

in ogni foglia e in ogni roccia.

Non per essere superiore ai miei fratelli io cerco forza,

ma per poter combattere il mio più grande nemico:

me stesso.

Fammi sempre pronto a venire a te

con mani pure  e sguardo diritto,

affinché il mio spirito, quando un giorno

la mia vita svanirà come il sole che tramonta,

possa venire incontro a te.

(invocazione degli Indiani Sioux)  

 

Padre Nostro

 

Canto n°29:           COME UN FIUME

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