Un pauroso deficit
Padova, 15 Gennaio 2000
Incontro G.I.M.
Veglia
di preghiera
“UN PAUROSO DEFICIT DI…”
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerÃ
nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei
cieli”
(Mt. 7,21)
Canto
di inizio della veglia n° 33:
TE, AL CENTRO DEL MIO CUORE
Introduzione alla veglia
Canto
di acclamazione alla parola n°21:
LODATE DIO
Lettura
dal Vangelo di Marco (14,32-42)
E
vengono in un podere
e dice
ai suoi discepoli.
Sedete
qui,
E
prende con se Pietro e Giacomo e Giovanni,
e
cominciò ad avere terrore ed angoscia,
e dice
loro:
La mia vita è nella tristezza
fino a morte.
Dimorate qui e vegliate.
E
andando avanti un poÂ’, cadeva per terra e pregava che, se possibile,
passi da lui quellÂ’ora.
E
diceva:
Abbà , Padre! Tutto
è possibile a te. togli
questo calice da me, ma non
ciò che voglio io, ma tu.
E
viene e li trova che dormono, e dice a Pietro:
Simone, dormi?
Non hai avuto forza
di vegliare una sola ora.
Vegliate e pregate, per
non venire in tentazione. Lo
spirito è pronto, ma la
carne è debole.
E di
nuovo, andatosene, pregò dicendo la stessa parola.
E di
nuovo, tornato, li trovò che dormivano.
Infatti
i loro occhi si erano appesantiti e non sapevano che cosa rispondergli.
E
viene la terza volta e dice loro:
Dormite ormai e riposate.
Basta. EÂ’ giunta lÂ’ora.
Ecco: il Figlio dell’uomo è consegnato
nelle mani dei peccatori.
Svegliatevi, andiamo.
Ecco: chi mi consegna è qui.
Breve
spazio di silenzio
Proposta per la riflessione
Il racconto di Marco è molto
conosciuto e può essere letto da vari aspetti; a noi questa sera interessa
soffermarci sulla figura di Gesù che prega e confrontarci con alcune
caratteristiche della sua preghiera.
Questa
non vuole essere una riflessione esaustiva su tutti gli aspetti della figura di
Gesù ma vuole essere un aiuto, lasciamo che sia lo Spirito a guidarci e a
suggerirci indicazioni concrete per la nostra preghiera.
Gesù è a Gerusalemme
con tutti gli apostoli, ha celebrato con loro la pasqua ed ora, dopo aver
annunciato il tradimento di Giuda e dopo aver detto a Pietro che prima
dellÂ’alba lo avrebbe rinnegato per tre volte esce dalla sala dove si trovava,
dalla città di Gerusalemme e si reca sul monte degli ulivi.
Gesù si stacca dai suoi
discepoli e si stacca anche da quelli più intimi (gli amici più cari)
“E
disse ai suoi discepoli: sedete qui finché io prego”
“e
andando avanti un po’ cadeva a terra e pregava”
La preghiera di Gesù è
staccarsi, la sciarsi alle spalle la città , le amicizie, le sicurezze per
mettersi faccia a faccia con Dio Padre.
La preghiera di Gesù è un
faccia a faccia con Dio Padre.
·
Quanto
realmente la nostra preghiera è mettersi faccia a faccia con Dio Padre?
·
Quanto
realmente sappiamo staccarci da tutte le nostre sicurezze per incontrarci soli
con Dio Padre?
Gesù conosce la situazione
nella quale si trova e sa che cosa chiedere al Padre nella preghiera
“cominciò
ad avere terrore ed angoscia”
“la
mia vita è nella tristezza fino alla morte”
“e
pregava che se possibile passi da lui quell’ora”
“togli
da me questo calice”
La
preghiera di Gesù è una preghiera soggettiva ed oggettiva.
·
Quanto
di noi stessi mettiamo nella preghiera?
·
Perché
preghiamo?
·
Sappiamo
che cosa chiedere nella preghiera?
·
La
nostra preghiera è ancorata alla realtà , parte da situazioni concrete o è un
“mettere a posto” la coscienza?
Gesù nella preghiera si
confronta con il Padre
“Abbà ,
Padre! Tutto è possibile a te: togli questo calice da me; ma non ciò che
voglio io ma tu”
Gesù si abbandona al Padre
con fiducia assoluta chiamandolo Abbà , papà , unico fondamento della sua vita.
·
La
nostra preghiera è un abbandono a Dio Abbà , papà ?
·
Quando
diciamo “sia fatta la tua volontà ” a cosa pensiamo?
Gesù prega con insistenza e
persistenza
“e
di nuovo pregò”
·
La
nostra preghiera ha dei tempi? EÂ’ continua? Ha uno stile ed un metodo?
La preghiera di Gesù porta a
scelte concrete
“non
ciò che voglio io ma tu”
“E’
giunta l’ora”
“svegliatevi,
andiamo”
·
Quanto
la nostra preghiera si traduce in atteggiamenti e gesti concreti di vita?
Gesù chiede a Pietro, Giacomo
e Giovanni di pregare, la preghiera di Gesù ha bisogno della preghiera di
Pietro, Giacomo e Giovanni
“dimorate
qui e vegliate”
“vegliate
e pregate”
·
Quanto
nella nostra preghiera entrano le “situazioni degli altri”
·
Quanto
la nostra preghiera si apre al mondo?
·
Quanto
sentiamo “nostra” la preghiera della Chiesa’
Attraverso la figura degli
apostoli, Gesù ci presenta le difficoltà della preghiera
“i
loro occhi erano appesantiti e non sapevano che cosa rispondergli”
·
Sappiamo
individuare, dare un nome alle situazioni che appesantiscono la nostra
preghiera?
·
Sappiamo
“rispondere” a queste situazioni e vincerle?
Nello spazio di silenzio
lasciamoci guidare dallo Spirito senza avere la fretta di finire tutto,
soffermiamoci su ciò che ci colpisce in questo brano di Vangelo e lasciamo che
le condivisioni ci offrano altri spunti di riflessione.
Ci introduciamo al momento del
silenzio e della condivisione recitando insieme questa preghiera:
“Vieni
o Santo Spirito, riempi i nostri cuori, nessuna parola sia al di fuori del clima
di preghiera nel quale vogliamo vivere questo incontro. FaÂ’ che
nell’interiorità e nel silenzio, ci possiamo ritrovare là dove il mistero di
Dio incontra il cuore dellÂ’uomo e cambia veramente il mondo. Maria, madre di
Gesù, intercedi perché la nostra preghiera sia intensa, autentica, tale da
penetrare e purificare la nostra vita”
(C.M.
Martini)
Spazio di silenzio prolungato
e di condivisione
Preghiera
Lo stesso Signore Gesù ti insegnerÃ
come pregare.
Egli è il verbo incarnato
che riceverai nel silenzio del tuo
cuore
e nel terreno fertile della tua
vita.
Ascolta attentamente ciò che Egli
ti dirà ,
sii lesto ad eseguire
ciò che ti chiederà .
Ti è stato promesso il Suo Spirito
che sosterrà i tuoi miseri e
deboli sforzi
davanti al trono di grazia
e nell’intimità del Dio vivente.
Perciò, la preghiera non è un
dovere
ma un privilegio;
è un dono, non un problema
o il risultato dei tuoi sforzi.
Per questo non stancarti
nel cercare pensieri o parole
buoni,
ma stai attento davanti a Dio
in umiltà e attesa,
nel desiderio e nella purezza di
cuore,
pieno di gioia e di speranza.
La tua preghiera prenderÃ
innumerevoli forme
perché è l’eco della tua vita,
ed è un riflesso
dellÂ’inesauribile luce
in cui Dio dimora.
Qualche volta gusterai e vedrai
quanto è buono il Signore.
Sii lieto allora e rendigli tutti
gli onori,
perché la Sua bontà nei suoi
confronti
non ha limite.
Qualche volta sarai arido e triste
come terra bruciata o come un pozzo
secco.
Ma la tua sete e il tuo abbandono
saranno la preghiera migliore
se li accetterai con pazienza
e li abbraccerai con amore.
Qualche volta la preghiera sarÃ
unÂ’esperienza
che mostrerà l’infinita distanza
che ti separa da Dio;
qualche volta il tuo essere e la
Sua pienezza
fluiranno lÂ’uno nellÂ’altra.
Qualche volta sarai capace di
pregare
solo con il corpo, le mani e gli
occhi;
qualche volta la preghiera
andrà oltre le parole e le
immagini;
qualche volta sarai in grado di
lasciare dietro
di te ogni cosa
per concentrarti su Dio e la Sua
Parola.
Qualche volta non sarai capace
di fare nientÂ’altro
che prendere la tua vita ed ogni
tua cosa
e offrirle a Dio.
Ogni istante può essere un’occasione
di preghiera sincera.
Non pregare per essere ammirato dal
mondo,
nemmeno per attirare lo sguardo
della gente.
Prega affinché Dio possa essere
glorificato
e il suo nome invocato.
Unisciti allÂ’incessante preghiera
della Chiesa sulla terra e nei
cieli.
Sappi che attraverso la tua bocca
ed il tuo cuore
tutto il creato proclama la gloria
di Dio
e desidera ardentemente
la redenzione nel Signore.
In questo modo la tua vita
sarà nutrita dalla preghiera
e piena di questa ricerca di Dio.
Sarai in grado di dare senza
valutare il prezzo,
e di compiere ogni giorno la volontÃ
di Dio.
(tratto da: Regola per un nuovo fratello di Henri
J.M. Nouwen)
Gesto
Padre Nostro
Preghiera della sera
Signore,
mio Dio, ti ringrazio, perché
hai
condotto questa giornata al termine;
ti
ringrazio perché al corpo e all’anima
dai modo
di riposare.
La tua
mano era sopra di me, mi ha
custodito
e protetto.
Perdona
la debolezza della fede
e ogni
torto di questo giorno,
e
aiutami, perché io perdoni tutti coloro
che hanno
fatto torto a me.
Fa che io
dorma in pace sotto la tua
protezione
e
proteggimi dalle tentazioni
della
tenebra.
A te
raccomando i miei cari, a te raccomando
questa
casa,
a te
raccomando il mio corpo
e
lÂ’anima mia.
Dio sia
lodato il tuo santo nome
Amen.
(Dietrich Bonhoeffer, preghiere per i compagni di
prigionia, Natale 1943)
Canto
finale n° 73: RESTA QUI CON NOI.