Editoriale
Resistere al vangelo liberista
di Alex Zanotelli
testo tratto da "Mosaico
di Pace"
In questi giorni danteschi, in questa immensa baraccopoli di Korogocho, alla
periferia di Nairobi, la notizia della vittoria di Berlusconi & Co. è stata
per me un pugno allo stomaco, per gli impoveriti uno schiaffo.
Non pensavo proprio che il popolo italiano potesse scendere così in basso a
solo dieci anni da tangentopoli. La sconfitta di Di Pietro (non è certo l'eroe
che lo si è fatto!) e la vittoria di Previti la dice lunga!
La tragedia del nostro Paese è stata l'incapacità di far nascere, sulla scia
di tangentopoli, un movimento popolare che sapesse esprimere sia la voglia di
pulizia morale, di legalità nella res pubblica come di volti nuovi che la
incarnassero. (Che tradimento è stato quello!).
Gli anni novanta, invece, sono stati anni di "rottamazione" politica,
di riciclaggio del peggio del vecchio regime. Questo processo è stato aiutato
anche dall'inarrestabile rivoluzione sociale (legata alla new economy!) che ha
spazzato via antichi valori rimpiazzandoli con quelli della società del
benessere: lo status, il potere, il denaro, l'immagine (il look!)… A
veicolarli sono stati i mass-media (quarto potere!) abilmente orchestrati dal
potere economico-finanziario (l'Impero del denaro!), motore della società
globalizzata (la politica è diventata ormai l'ancella, umile e devota,
dell'apparato economico-finaziario-militare!).
Berlusconi (frutto maturo del craxianesimo che ha dominato gli anni '80) è
l'incarnazione della nuova società, dei suoi valori (denaro, successo,
immagine)… Che non è altro che la fotocopia della società americana. Non a
caso Berlusconi ha copiato abbondantemente dagli U.S.A. per la sua Campagna
elettorale: tolleranza-zero, sicurezza, diminuzione delle tasse… ma anche il
vendere il prodotto politico come si vende la coca-cola.
Il popolo italiano è rimasto vittima di una sapiente operazione di marketing
elaborata da esperti del settore. Gli elettori come consumatori! La politica di
consumo!
L'Italia ha eletto non il candidato che esprimeva l'idea di governo più idonea
a risolvere i problemi del Paese, quanto quello che ha saputo usare meglio i
mass-media, le tecniche pubblicitarie e la propria immagine (un'immagine
narcisistica quella di Berlusconi!). Senza neanche chiedersi (nell'America
puritana almeno se lo sarebbero chiesto!) se ci fosse un conflitto di interessi!
È mai possibile che in 6 anni di Governo di centro-sinistra non si sia posto il
problema preparando un'appropriata legislazione in merito? (Il tradimento della
Sinistra in questi anni è stato grande e ha preparato il risultato di oggi!)
"Gli innumerevoli conflitti d'interesse creerebbero ostacoli tremendi a un
Governo Berlusconi, sia in Italia come in Europa", afferma Bobbio in un
appello pre-elettorale sottoscritto da eminenti personalità che mi è giunto
purtroppo a elezioni finite. "È in gioco la democrazia." - afferma
ancora Bobbio - "Una vittoria della "Casa delle libertà"
minerebbe le basi stesse della democrazia".
Per me la situazione è ancora più grave poiché il Cavaliere e i suoi
pericolosi alleati minano la base vitale stessa della società italiana senza la
quale la democrazia è un gioco di parole.
Un Governo Berlusconi non farà altro che accelerare un processo di
disintegrazione sociale, morale, legale in atto da tempo nel nostro Paese.
E qui trovo incredibile la cecità di buona parte della Chiesa italiana che si
trova a suo agio all'ombra del Cavaliere. Questa "berlusconizzazione"
della Chiesa italiana la renderà sempre più funzionale e integrata nel
sistema. Altro che la coscienza critica della società! (La Chiesa è chiamata
ad essere il termostato della società - diceva M.Luter King - e, invece, ne è
solo il termometro.)
Questo mi fa un male boia, proprio perché è la mia Chiesa e poi perché tutto
questo lo vivo in questi inferni umani dove sono costretto a vedere quel povero
Cristo crocifisso ogni giorno.
Infatti, in questo villaggio globalizzato, le scelte politiche di una nazione
come quella italiana, hanno gravi ripercussioni per gli impoveriti della terra.
Non possiamo dimenticare che l'Italia fa parte del Club degli otto più grandi
della terra, che è schierata in armi a fianco dei Paesi della Nato, che
partecipa a importanti decisioni economiche a favore o a danno della vita del
pianeta (il vertice dei G8 a Genova!). D'ora in poi la nostra adesione al
vangelo liberista, alle leggi del mercato diventerà sempre più accentuato. A
scapito dei dannati della terra (sia di Korogocho come di casa nostra!).
È giunto il momento delle decisioni, delle scelte. È l'ora della resistenza
(una parola che deve ritornare in auge!).
Dobbiamo guardarci in faccia e contarci: abbiamo bisogno di uomini e donne,
soprattutto giovani, capaci di "vedere", di "leggere la realtà"!
Giovani capaci di rifiutare l'omologazione e il conformismo ritrovando la gioia
di essere se stessi. Come diceva don Milani nella lettera ai giudici:
"Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani per cui
l'obbedienza non è più una virtù, ma è la più subdola delle tentazioni… e
che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto".
Uomini e donne, giovani e non, capaci di mettersi insieme, in gruppi, in comunità
di resistenza (la gioia della riscoperta dell'altro differente da me!). Vivere
"la convivialità delle differenze" come diceva Tonino Bello. Comunità
di resistenza con un sogno da realizzare, capaci di tradurlo in scelte
economico-politiche alternative all'Impero. Con una capacità straordinaria di
fare (bando ai protagonismi o particolarismi) rete con metodi nonviolenti e in
profondo rispetto per il mistero che ogni uomo è!
"In piedi, costruttori di Pace." - diceva Tonino Bello dieci anni fa
all'Arena. In piedi, obiettori di coscienza all'Impero berlusconiano, fotocopia
dell'Impero del denaro!
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