Le pagine dedicate a p. Daniele e la sua lettera di saluto
dall'Italia
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IL
POPOLO DELL’ARCOBALENO DI DIO |
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Carissimo/a
amico/a! Jambo! Sono
a Taizè mentre inizio a scrivere questa lettera e nella grande chiesa davanti a
me stanno sfilando in ginocchio da ore migliaia di giovani che vogliono porre le
loro sofferenze, dolori, dubbi, preghiere, speranze e sogni sulla croce,
appoggiandoci la loro fronte per qualche minuto. Anche le ferite e speranze di
questa umanità ferita e in ricerca della Verità e dell’Amore Vero. E’
venerdì! Questo gesto si ripete qui ogni settimana per ricordare la passione e
la morte di Gesù e per prepararsi a quell’evento che ha sconvolto e cambiato
la vita ai discepoli e a tanti uomini in questi duemila anni: la Resurrezione. Ti
sembrerà strano come inizio di una lettera di saluto ma credo sia il più vero:
un pellegrinaggio di fiducia tra gioie e sofferenze che ognuno di noi sta
facendo nella sua vita, che ne siamo consapevoli o meno. Farsi “le domande
giuste” e “al tempo giusto” diceva qualcuno! Parole sante…continuiamo a
crederci. Certo che scriverti da Taizè dopo quasi 5 anni che non scrivevo più
la “lettera agli amici” dev’essere qualcosa di straordinario…ti dirai.
Ed è proprio così! Volevo
dirti che sono felice, avevo bisogno di dirtelo, non potevo tenerlo per me. E
non potevo trovare posto migliore! Sono qui per prepararmi a ripartire per
l’Africa, per ringraziare il Signore per le meraviglie che ha fatto negli
altri, in me, nei giovani con i quali ho condiviso il cammino in questi anni. E
così ho deciso che alla fine dei campi estivi mi sarei fermato qui per un paio
di settimane in più . Taizè, questo piccolissimo paesino della Borgogna
francese che non esiste nemmeno sulle cartine geografiche e stradali, ma che è
meta di migliaia e migliaia di giovani da tutta l’Europa e da altri
continenti. Giovani
che stanno cercando un senso alla loro vita………. Una piccola fonte dove
venire ad abbeverarsi….per continuare il cammino con più intensità,
determinazione, sperimentando la preghiera, l’amicizia oltre le lingue, le
culture diverse e nella comunione semplice. TAIZE’: UNA
PARABOLA DI COMUNIONE Frere
Roger Schutz, fondatore della comunità, la chiama così ed è proprio vero….
E’ una buona novella raccontata nella storia dell’umanità, da una comunità
di un centinaio di fratelli (freres) cattolici e protestanti che da circa 60
anni hanno scommesso su questa comunione e i risultati…..si vedono!! Ogni
settimana salgono sulle bellissime colline della Borgogna tantissimi giovani per
tutto il corso dell’anno. E’ un sogno che si è avverato! Un uomo lo ha
sognato e insieme ad altri e all’Altro, solo Insieme, si è realizzato!! Il
potere dei sogni…..e dei segni! Anch’io
umilmente ho un sogno per Taizè….. Per ciò che è e per ciò che sarà…almeno
lo spero! Ci stiamo dicendo da tanto tempo che ci sarà un’Europa unita
nel 2002 avremo una moneta unica…..per cominciare. Ma non
può e non deve essere solo questa Europa economica di cui abbiamo
bisogno…anzi! C’è ancora tanto da fare! Parlo di un’Europa che sappia
dialogare, aprirsi alle culture, alle fedi diverse, ai popoli del sud e
dell’est. Insomma un’Europa Ecumenica! Oggi
l’ecumenismo ci chiede una profonda conversione, non come cambio di
appartenenza a una religione o ad una chiesa, ma come conversione alla vita
dell’altro, che ci provoca a comprendere il bello e il buono che possiede e
che la differenza rivela. Popoli
diversi ed esiliati cercano il misterioso incontro, tra nostalgia e desiderio;
tra il ricordo delle cose lasciate e la misteriosa ricerca del futuro. Ed è
questa ricerca che sostiene segretamente l’ecumene e che mantiene viva la
possibilità di realizzarlo anche in mezzo a innumerevoli ingiustizie. Quindi la
nostra opzione non può più essere solo “per i poveri” ma per
riconoscere il Dio della e nella Storia. Se
guardiamo la storia in realtà scopriamo che esistono già persone semplici che
appaiono come “amici” di Dio, dell’umanità e della creazione. Camminare
ecumenicamente significa anche crescere
nella sensibilità che ci permette di riconoscere gli “amici” di Dio, coloro
che parlano di pace con lui, coloro che coltivano il suo desiderio, lottano per
la giustizia e non lo abbandonano. E queste persone che sostengono umilmente il
desiderio e sogno di Dio sono ecumeniche perché non hanno niente da difendere.
Le chiese sono invitate ad ascoltare che Dio parli ad altri, a non essere gelose
di segreti incontri che si coltivano nella storia. Se le religioni e le culture
ascoltassero Dio che parla agli altri, il cammino ecumenico conoscerebbe nuovi
cammini. E i nuovi cammini partono come dialogo dalla fede e da essa le persone
alimentano sogni e speranze. Ecumenismo
è un lento processo di vita insieme. Sono cammini etici, gesti differenti, modi
di stare nella storia nuovi, mentalità aperte e soggetti amanti della vita e
della storia. Essere fedeli alle relazioni più semplici, alla giustizia e
crescendo nel rispetto delle cose e della vita. Ricostruire relazioni con le
differenti dimensioni della vita non è così diverso da ciò che noi chiamiamo
ecologia, giustizia e pace….insomma costruire Insieme il Regno di Dio. Nella
vita quotidiana questi non sono concetti, ma relazioni, con le cose, con le
persone, con la creazione chiamata ad essere buona e bella. E’
questo il sogno che mi porto dentro e che spero si avveri un giorno per tutta
l’Europa e gli Europei, ancora di più per la comunità di Taizè. Prego che
assuma sempre più la consapevolezza di essere umile agente di trasformazione di
questo Continente come già lo è….ma ancor di più far crescere una
sensibilità e coscienza anche “politica” di nuovi stili di vita ecumenici e
responsabilità da assumere come cristiani e cittadini del mondo. Un mondo che
è Suo dono per TUTTA L’UMANITA’. Questo
si respira in questo piccolo paesino francese. Frere Roger ci ha donato nella
sua ultima lettera scritta, dal titolo “Avverti una felicità?”, una frase
che ha colpito molti giovani: “…ciò che rende una vita felice è avanzare
verso la semplicità: la semplicità del nostro cuore e quella della nostra
vita. Perché una vita sia bella non è indispensabile avere capacità
straordinarie o grandi possibilità: l’umile dono della propria persona rende
felici”. E’ un bel programma di vita…. CINQUE
ANNI di “avventure italiane” Qui
a Taizè ho potuto ripercorre questi ultimi anni della mia vita ripartendo
dall’Africa e da Korogocho con tutta la carica e la fede ricevuta dalla sua
gente. Ricordo chiaramente che molti dei giovani e adulti che avevo lasciato
partendo da quel Continente mi avevano chiesto e pregato di portare la loro voce
e il loro grido di giustizia e solidarietà agli amici e fratelli italiani. Ho
cercato umilmente di farlo soprattutto attraverso la testimonianza della mia
persona e del mio impegno per le persone che il Signore ha messo sul mio cammino
in questo tempo. Tutti, nessuno escluso…..partendo dagli ultimi, cercando di
amare, ascoltare, dialogare, inventare, provocare, lavorare, soffrire, lottare,
scherzare…. come mi hanno insegnato gli amici africani. Raccontare della
profonda ingiustizia ed emarginazione che soffre questo continente ma anche
delle cose belle, delle lotte, delle conquiste, dei valori, dei colori,
dell’umanità che si respira, dei popoli che vivono e danzano la vita
nonostante la morte si mischi quotidianamente tra la gente, per le strade dei
villaggi, delle città, delle baraccopoli, dei deserti e nei campi profughi. Questo
mandato ho sentito di portare per le nostre strade, nelle nostre parrocchie,
negli incontri con tante realtà diverse, di chiesa, di associazionismo, di non
credenti….. E sono profondamente grato al Signore per queste esperienze di
vita…….Mi vengono in mente le migliaia di giovani
conosciuti e incontrati qui, la voglia di autenticità e rispetto per la
vita, per un senso vero alla loro esistenza, la ricerca di un grande ideale per
cui “battersi e lottare”……a volte la mancanza di punti di riferimento
nei quali aver fiducia, per camminare insieme in questa non facile società. Troppo
spesso sei un semplice numero o consumatore di molti prodotti. Non sei
considerato un uomo o donna con i suoi sogni, progetti, ansie, paure,
ricerca….e più semplicemente con il desiderio intimo e profondo di “essere
amati e di amare”. Ho
visto meraviglie in tanti giovani che abbiamo accompagnato…..gente che ha
cambiato la loro vita, il loro stile e mentalità…..si sono aperti allo
Spirito e Lui ha fatto il resto. Oggi molti di questi giovani continuano i loro
percorsi in varie associazioni di impegno umanitario, nelle loro parrocchie, in
case di formazione missionarie e conventi, nella vita di coppia e tante forme
diverse che la creatività umana sa inventare se guidata dallo spirito
missionario. Un dono che speriamo di aver condiviso ed essere stati umili
strumenti nelle mani di quel Dio Creatore di Vita e di Novità. Questi
anni sono stati ricchi di iniziative e raccontarle tutte sarebbe impossibile ma
una su tutte credo che ci ha toccato profondamente il cuore: il Giubileo degli
Oppressi celebrato lo scorso settembre 2000. Se
volevamo ancora una volta sperimentare la presenza della “Provvidenza” già
vissuta in tanti momenti con i giovani questo evento lo è stato in maniera
straordinaria. Un’evento preparato per quasi un anno da un gruppetto che man
mano ha aggregato centinaia, migliaia di persone e che ancora oggi continua ad
avere le sue ricadute su tante altre iniziative e incontri. Abbiamo visto la Sua
mano in molte situazioni e ciò mi fa credere e sperimentare che “tutto ha un
senso, una logica….Divina! Per chi ha fede non esiste….il caso”. Anni di
lavoro insieme ad amici ed è scaturito un movimento che ancora oggi ci
meraviglia e che continua con le tante iniziative: il sito www.giovaniemissione.it
, l’inserto di Nigrizia-Ormegiovani, due videocassette pensate e prodotte su
temi come la globalizzazione e giustizia: “Millennio senza esclusi…non solo
utopia!” e “Tempo di scelte” , libri, collaborazioni varie….. Amici
spuntati “per caso” ai quali devo/dobbiamo dire un profondo grazie di cuore
come Francesco Pierantoni, il nostro amico grafico che va ben oltre a questo suo
impegno…. con la sua disponibilità e intuizioni….è stato l’apripista per
tante cose stupende. Umberto
Gamba, amico pittore bergamasco, con la sua creatività, testimonianza, impegno
per la vita, per i giovani, e la sua bellissima banda “famigliare”. Webby
alias Davide Passaro, romano dè Roma ma laziale di cuore,
la sua passione e dedizione al sito che abbiamo lanciato lo scorso anno e
che oggi ha prospettive stupende e mette in comunicazione migliaia di persone. E
lui nella sua umiltà piano piano se ne sta rendendo conto di questa grande
potenzialità che abbiamo tra le mani….. E tanti, tanti altri…..! Insomma
un’avventura italiana che mi ha arricchito dentro, con nuovi amici e
consolidando amicizie “vecchie”, anche con le dovute sofferenze e
incomprensioni….che fanno parte del percorso. Un’esperienza che mi dice di
avere sempre fiducia nella gente, nei poveri, nei giovani anche se a volte non
sono così sinceri, veri, autentici. Un’utopia? Forse……ma ci ho provato e
continuerò a provarci! Costi quel che costi! Ora
mi sento ri-mandato in Africa dai giovani e dalle comunità comboniane che mi
hanno accolto, con una “valigia più pesante” di responsabilità e di storie
condivise che mi fanno sentire vivo e sempre in comunione con tutti voi. Sempre
disponibile alla “buona novella che mi racconteranno i poveri”. Lo confesso:
ho sperimentato che “L’Amore non parla, l’Amore ama!”, nei fatti, nei
gesti, nella concretezza della quotidianità, nell’esserci al “tempo
giusto” con l’altro…chiunque altro, nella pazienza e nel rispetto dei suoi
tempi. ESTATE 2001:
e ora….tocca a noi! Impegnamoci…. Con
questo slogan è iniziata la nostra estate 2001…come al solito intensa e così
varia di esperienze che meraviglia pure noi (Mosè, Anna Maria ed io) che
diventiamo “campisti” (seppur organizzatori!) almeno per qualche mese.
L’estate mi è sempre piaciuta per il sole, per il tempo a disposizione di
tanti, per le esperienze di vita che si possono vivere e che lasciano un segno
nelle nostre storie personali e di chi incontriamo. Incontrare l’altro è
sempre un Mistero…..sconosciuto ed entusiasmante perché se vissuto
intensamente ti sconvolge…di cambia dentro. Lui poi ha sempre fatto il
resto……noi l’organizzazione, i contatti, cercare creativamente i luoghi ma
soprattutto l’immergerci nella realtà vera della vita e della gente, dello
“sporcarsi le mani” per qualcuno o per qualcosa che vale. E
siamo andati abbondantemente oltre ogni aspettativa…..come al solito! Grazie
Signore, grazie bella gente! IMOLA: un click di
mouse… ti può cambiare la vita! Abbiamo
iniziato l’estate proprio con un convegno di tre giorni…..che non era il
solito convegno perché …era innanzitutto il primo che abbiamo lanciato per il
sito giovaniemissione. Una cinquantina di persone che si sono ritrovate per
incontrarsi, ascoltare, informarsi e formarsi…..per scoprire questo strumento
che abbiamo anche noi stessi in questi anni avvicinato per rivelarci la
potenzialità che ha insite in esso. Per noi era ed è importantissimo rendere
questo incontro con oltre 600 persone iscritte alla mailing list del sito stesso
da virtuale a reale. Incontrarsi per rilanciare un impegno per la missione e i
poveri; l’importanza di “essere e sentirsi in rete” con tanta gente sparsa
in tutta Italia che sente e desidera “cambiare questo mondo”….partendo da
se stessi…e da strumenti che la tecnologia ci offre oggi! E’ stato solo
l’inizio…….molto entusiasmante e profondo….ora continuiamo ad
approfondirne i nuovi cammini che ci propone! Novità molto belle sono
all’orizzonte…..molto prossime….verificate, verificate !! ROMA: papà entra a
nuova Vita! E’
stato un campo caratterizzato dal passaggio di mio papà a vita nuova! E’ un
fatto molto importante per me e per la mia famiglia. L’ho vissuto come un
segno….come un messaggio che Lui mi donava ancora una volta per la mia vita.
Mio padre amava l’Africa e mi confessò un giorno…., proprio in Africa dove
era venuto per il mio diaconato, che avrebbe desiderato tornarci. E mentre io lo
rassicuravo che quando sarei tornato in Africa (ormai presagivo che mi avrebbero
chiamato a lavorare qui in Italia con i giovani…..per qualche anno) lo avrei
accolto per vivere un’esperienza insieme…Lui mi rispose dicendo che non ce
l’avrebbe fatta ad arrivare fino a quel momento. Io invece affermavo il
contrario. Ed
è stato “profeta”! La sua morte è avvenuta il 30 giugno, proprio
l’ultimo giorno della mia appartenenza alla provincia comboniana d’Italia.
Ora appartengo già alla provincia del Kenya! Un segno che ho desiderato leggere
con gli occhi della fede….di ripartire, di donarmi ancora una volta la sua
approvazione, di tornare là dove lui sapeva che desideravo tornare. Non voleva
che mi preoccupassi per lui anche se sapevo che soffriva molto…e non voleva
dire nulla a noi famigliari. Gli ultimi tempi sono stati difficili e di
sofferenza ma ora sono sempre più certo che lui non mi/ci ha lasciato ma
continua a essere presente con la sua intercessione e presenza nella mia e
nostra vita. Ora in Africa non verrà più fisicamente…ma lo sarà ancor di più
nel suo spirito. In Africa ci torna con me e nei momenti difficili lui sarà al
mio fianco per intercedere e incoraggiare. Ne sono certo! La
sua intercessione l’ho sentita forte in tutti questi campi estivi che sono
stati una grande grazia per tutti coloro che li hanno vissuti! Ringrazio anche
ai tantissimi amici, confratelli, parenti e conoscenti che sono stati vicini a
me e alla mia famiglia proprio in quei giorni e anche dopo. E’ vero che la
solidarietà e condivisione la senti più forte quando ci sono eventi come
questo che ci toccano profondamente nella nostra vita. I
campisti sono stati stupendi a Roma. Un piccolo gruppetto, il piccolo
“resto” di Israele che si metteva al servizio dei poveri, dei barboni, degli
immigrati in una mensa popolare nel cuore della “città eterna”…..che di
eterno ha soprattutto i poveri che continuano ad aumentare. Un’esperienza
forte che ci ha segnato……e ci ha anche avvicinato di più tra noi,
soprattutto dopo la morte di mio padre. BARBIANA:
I care ancora!! “Me
stà a core!” dicevano le nostre amiche romane venute in quel paesino perso
tra i monti del Mugello. Ed è lo slogan che abbiamo portato con noi alla fine
del campo….dove la passione e la lotta devono essere per ognuno di noi
caratteristiche fondamentali dell’ opzione e scelta per la vita. Credo
che ciò che abbiamo vissuto insieme sia irripetibile, sia come “personaggi”
campisti e sia per i testimoni/ospiti che abbiamo incontrato…gli ex alunni di
Barbiana, Pecorini, Adele, Micheeeele, don Collini, “Rodolfo e i suoi
baci…” ecc…..! E poi il lavoro concreto ha fatto il resto……e si
vede….abbiamo lasciato il segno…al cimitero! E da questo campo un grande
personaggio a me molto caro per tante ragioni è apparso definitivamente sulla
scena: p. Dario!! Tutto da scoprire….ne vale veramente la pena e poi me lo
direte! Un
grande Grazie a tutti! Soprattutto desidero dare un grande abbraccio di amicizia
ad una coppia che la Provvidenza ci ha messo sulla nostra strada da tempo: Toni
e Annaresi. Siete splendidi! Don
Milani e la sua testimonianza e profezia è entrata forte in noi….attraverso
la Parola di Dio e io mi porto nel cuore una frase che già conoscevo ma che ha
assunto per me un significato sempre più preciso e intenso alla vigilia di un
impegno africano così coinvolgente: “Far strada ai poveri e non farsi strada
con i poveri”. E’ una promessa e un impegno vero che ho già cercato di
vivere sia in Africa che qui e che desidero continui a crescere
purificandolo…con la stessa com-passione con la quale Gesù e i suoi discepoli
incontravano le folle e soprattutto i poveri. GENOVA: un mondo
diverso è “ancora” possibile! Eravamo
partiti in 11 da Padova in furgone e macchina….pieni di speranza e desiderio
di far festa con migliaia e migliaia di persone venute da tante parti del
mondo. Condividere un sogno che miliardi di uomini e donne possano vivere
meglio, con giustizia, pace e solidarietà nei loro paesi. Dire
ai potenti riuniti in quella città marinara che la globalizzazione si può
governare in maniera più equa e giusta per tutti….e non solo per pochi! Con
proposte concrete e non solo a parole o con la violenza! E
la festa c’è stata giovedì 19 …..il corteo dei migranti registrava la
presenza di quasi 50 mila persone….. Una bellissima camminata in città,
insieme a vari colori, danze, musiche e slogan di tutti i tipi….ma sempre
nella logica della convivenza e dell’invito ad esserci. Anche i genovesi
partecipavano dalle loro finestre prima con titubanza e poi con la biancheria
stesa, i saluti, i sorrisi. E
il giorno dopo…… La facce “nere” della globalizzazione…… Tra noi
si mischiavano quelle dei black blocks venuti solo per essere contro
tutto e tutti soltanto con la violenza e la codardia di non affrontare a campo
aperto i loro “nemici”…nascondendosi tra la folla pacifista e propositiva.
E dall’altra parte la facce “nere” della polizia ed esercito, con i loro
innumerevoli corpi. Alcuni di loro si riveleranno davvero di un certo stile
fascista e dittatoriale. Ho
visto…abbiamo visto in tanti…. l’atteggiamento delle forze
dell’ordine…di strategie comunque studiate, non lasciate al caso. Ancora
oggi continuo a farmi domande che trovano alcune risposte…ma ne aprono altre. La
morte di un giovane e le violenze dei black blocks sono stati il centro di tutta
la cronaca mass-mediatica di quei giorni….ma Genova non è stato solo questo.
Ci sono state centinaia e migliaia di persone che hanno pregato e digiunato per
due giorni in varie parti della città, quattro giorni di contenuti
interessantissimi durante il Public Forum organizzato dal GSF, l’incontro con
tanta gente che con tanta buona volontà continua a camminare nella propria
quotidianità a lottare per un mondo diverso e più giusto. Ed è questo che fa
paura ai potenti, ai G8 ….la gratuità di un’azione, la lotta sincera e vera
per la giustizia sociale….che sempre più diventa globale…..proprio grazie
alla globalizzazione della solidarietà, della comunicazione, di un tam-tam che
diventa sempre più incessante. Dovrei raccontare ancora di più di Genova ma
questo te lo racconterò quando ci vedremo presto a quattr’occhi …perché è
importante raccontarci “l’altra Genova” non solo quella che ci hanno
mostrato i mass-media. Ora è vero che bisogna interrogarsi come movimento…per
avere una linea comune, strategie nonviolente sempre e comunque, ammettere le
proprie colpe, ritornare ai contenuti e portarle avanti…..ma la gente c’è e
questo deve essere la nostra speranza. E’
fondamentale incoraggiarci a vicenda….dialogare con tutti, con le proprie
diversità e credo. E’ solo partendo da questo che sapremo guardare oltre e
“osare un futuro diverso”. Da
Genova siamo tornati stanchi e delusi, soprattutto perché ancora una volta noi
gente del Nord del mondo avevamo tradito le aspettative dei popoli del Sud. Ci
sembrava di aver perso un’altra occasione di mostrare al mondo che anche le
proposte della gente comune possono essere ascoltate dai “potenti del G8”
per il bene di tutta l’umanità. Il
viaggio di ritorno era un cercare di “dimenticare per un momento” ciò che
era successo…lunghi silenzi…… Ma dobbiamo rialzarci in piedi più di prima
e meglio di prima…perché è qui che la lotta diventa più dura…..ma tu
insisti di più! “In piedi popolo della pace…” diceva l’indimenticabile
don Tonino Bello! Mi
gira per la testa una frase di frere Roger: “ Unito al Cristo, sai che lotta e
contemplazione hanno una sola e stessa origine: se preghi, lo fai per amore, se
lotti per ridare un volto umano all’uomo più maltrattato, lo fai pure per
amore.” E per noi cristiani questo deve essere la cartina tornasole del nostro
vivere e operare! Qui e a migliaia di kilometri di distanza…sempre e ovunque. TOGO-BENIN…PERU’…BRASILE:
quando il Sud chiama…..! Nel
frattempo tra un campo e l’altro in Italia, la banda di 17 personaggi…molto
interessanti, suddivisi in tre gruppi e accompagnati da Mosè, Gaetano e Sr.
Mariagrazia, verso la metà/fine luglio sono partiti….per il Sud. La
condivisione nella preghiera e nel ricordo di chi restava per altri campi e
impegni in Italia è stata costante. Beati loro diceva qualcuno! Ed era vero….perché
è stata sicuramente un’esperienza importante per la loro vita e ascoltandoli
di ritorno vedevo brillare nei loro occhi la voglia di una condivisione più
vera e più profonda con tutti i poveri e la bellissima gente del sud del mondo.
D’altronde non può essere diversamente….non sono stati “viaggi
turistici” anzi! Inserimento e condivisione con la gente, i missionari, i
laici, con la realtà quotidiana che vivono miliardi di persone in tante parti
del mondo, molto diversa dalla nostra ma arricchente e provocante. Insomma un
“viaggio nel viaggio”…..quello più difficile…quello dentro di
noi….perché poi è lì che si vuole arrivare. Alla meta del capire il nostro
esistere per chi e per che cosa in continuità con il proprio cammino. Un sogno
che Lui ci accende dentro! Insomma scegliere da che parte stare! Comprendere che
è necessario lasciar cadere tanti nostri pregiudizi e paure interiori per
incontrare la semplicità dell’altro diverso da noi, di un sorriso, di una
stretta di mano, di un invito a condividere il poco che si ha…ma soprattutto
ciò che si è! Auguri ragazzi….ora tocca “veramente” a voi! CAPODARCO: Insieme
agli altri! La logica dell’utopia….. Credo
che davvero abbiamo sfiorato e toccato l’utopia…..! Che ne dite amici del
campo? Una
comunità di accoglienza per disabili mentali e fisici che vivono in posti
stupendi delle Marche! Il panorama della natura, del mare, delle colline e dei
colori che ci circondavano aiutava ancora di più a sentirci in sintonia totale
con il creato e il Creatore. L’intensità d’amicizia e fratellanza, di
ascolto reciproco e servizio, vissuta con gli ospiti della comunità di
Capodarco è stata veramente fortissima. Ogni giorno cresceva la profondità dei
rapporti con tutti….con i responsabili e operatori, gli ospiti e amici di
passaggio….e un segno davvero grande è stato che durante le catechesi e
deserto del pomeriggio iniziato il primo giorno solo con il nostro gruppo di 33,
si aggiungevano ogni giorno sempre più persone della comunità…per finire poi
con la presena di tutti l’ultimo giorno. Abbiamo toccato con mano cosa
significhi veramente “insieme…” 24 ore su 24 !! Tutti ci siamo sentiti
coinvolti in questa proposta di vita, seppur breve. Esperienze che abbiamo
profondamente bisogno di vivere per renderci conto che a volte i sogni e le
utopia sono realizzabili…se ci si crede e ci si affida a Qualcuno. Ho sentito
fortissima la Sua presenza in quei giorni….da tanti segni e dalla grandiosa
collaborazione ricevuta da tutti…..Non faccio nomi perché non vorrei
dimenticare nessuno….ma siete stati tutti GRANDI!! Il
lavoro vario, la presenza nelle comunità vicine, il concerto musicale del
sabato sera con gli amici di “Nuova Civiltà”, le testimonianze ascoltate,
l’animazione sul “lungomare e sui treni……!”, l’andare a cercarsi il
pranzo a due a due nelle famiglie della zona, la partita di calcio….vinta o
persa dipende dai punti di vista…..l’incontro con tante persone durante le
giornate ascolane…. Guardate
che quello che abbiamo fatto e vissuto sono “sogni ad occhi aperti”….che
invece sono diventate realtà. Ci sfidano ad osare l’accoglienza, a sporcarci
le mani, ad incontrare chi consideriamo disabile “diversamente abile” per
scoprire un mondo davvero ricco di suggestioni, di aspettative, di sofferenza ma
anche di speranze e sogni! E ce lo hanno dimostrato in tanti modi…insegnandoci
anche linguaggi che sono diversi da quelli convenzionali e che usiamo fra
persone “normali”. D’altronde il linguaggio dell’Amore è quello che
tutti possono comprendere se vissuto nell’autenticità e sincerità di cuore.
L’importante è buttarsi…rischiare nella vita! Costi quel che costi……..
Tornando a casa….dove è sicuramente più difficile rivivere in totalità
tutto ciò che abbiamo apprezzato….dobbiamo ricordare che l’utopia che
abbiamo rincorso l’avevamo quasi raggiunta….ma lei si è già spostata più
avanti….per stimolarci e provocarci a rincorrerla ancora. Ed è
possibile……proviamoci “insieme” e ancora! TAIZE’: vivere
l’insperato! E
dulcis in fundo……(in fondo… solo per le date programmate…) il campo a
Taizè….in quel piccolo paesino della Borgogna che ci ha ospitato insieme ad
altri 4000 giovani. Noi eravamo 55 e vi confesso che pensavo che avremmo avuto
qualche problema “per gestire” questo groppone così diverso, di provenienza
così disparate da tante parti d’Italia e soprattutto molti di loro
“nuovi” ad un’esperienza con noi. E pur dentro la “confusione-ordine”
di Taizè invece l’insperato si è avverato. Siete stati grandi e stupendi nel
vostro impegno di servizio, lavoro, preghiera, animazione missionaria che
abbiamo vissuto anche lì durante tutta la settimana ma soprattutto negli
incontri a tema che abbiamo organizzato ed incontrato giovani di varie
provenienze parlando di missione, globalizzazione, microcredito e altro. Erano
tutti contenuti di vita da portare nella nostra preghiera personale e
comunitaria. Ho visto accendersi volti e cuori, aprirsi mani e stringerne altre,
desiderio di riconciliazione, giovani in ricerca di un senso profondo alla loro
vita e aperti a questo Insperato che può davvero tutto! Lì
ho salutato gli amici che partivano per ritornare in Italia…..Io invece
rimanevo ancora per due settimane per continuare la mia esperienza di Taizè ma
soprattutto di Dio e con Dio, rileggendo un po’ della mia vita vissuta. E’
stato un momento molto intenso, bello e molto significativo per me. Certo che mi
mancate e mi mancherete tutti cari amici e amiche ma è ora di lasciare gli
ormeggi e di ripartire per la missione che ho sempre sentito forte e che mi
manca. Osare un tempo nuovo abbiamo sempre detto….. Ora tocca a me!! Ho
percepito che questo tempo che ho vissuto questa estate così intensamente e
questi cinque anni pieni erano anche il mio saluto più bello che potevo donare
con la mia vita a voi tutti…con l’aiuto di mio papà. Ora è tempo di
voltare pagina….ma voi avete e avrete sempre un posto privilegiato nel mio
cuore e nel cuore della gente alla quale sarò mandato….perché statene
certi….parlerò a loro anche di voi! FINALMENTE AFRICA!!
Korogocho….. Credo
che sia inutile descrivervi Korogocho perché ormai tutti voi conoscete questa
immensa baraccopoli di Nairobi tramite gli scritti di p.Alex Zanotelli, servizi
televisivi, articoli di riviste o giornali, testimonianze. Oltre 100.000 persone
confinate in un’area di 1km e mezzo per 2 dove si lotta per la vita
quotidianamente: per la terra che non appartiene a loro, per il lavoro che non
c’è, per la violenza, la delinquenza, l’alcolismo, la prostituzione che
crescono in modo esponenziale. Eppure
dentro questa realtà c’è la VITA, c’è la SPERANZA, la voglia di RISCATTO,
il saper SOGNARE! Dio è già lì…profondamente incarnato nelle loro lotte e
aspirazioni! Nella loro povertà e miseria…..perché Lui sa da che parte
stare! E vedi tanti piccoli segni di speranza e rinascita……. Alex ci vive da
ormai 12 anni e davvero ha fatto un grandioso lavoro di presenza ai limiti della
sofferenza e di vita condivisa con la gente. Lì ritroverò lui che considero un
amico e un fratello prima ancora che confratello comboniano. Chiederò proprio a
lui e alla gente stupenda di Korogocho di guidarmi e accompagnarmi in questa
nuova missione affidatami che conosco avendoci vissuto. Sento di aver bisogno di
mettermi in umile e vero ascolto alla scuola dei poveri per cercare insieme i
cammini del Suo Regno. L’amicizia con Alex viene da lontano perché ci
incontrammo quasi vent’anni fa, quando ancora lavoravo nel gruppo Mani Tese di
Gallarate e lo invitavo a fare incontri pubblici di sensibilizzazione sui
problemi del sud del mondo…quando ancora era direttore di Nigrizia. Ci siamo
incontrati in altre occasioni e l’amicizia e collaborazione è cresciuta ….specialmente
dopo che ho cominciato la formazione comboniana. In Kenya ci sono stato 4 anni
per completare i miei studi teologici e la mia esperienza missionaria è stata
soprattutto nelle baraccopoli di Nairobi: Kibera e Korogocho. Due tra le più
grandi baraccopoli della capitale Keniana. Esperienza con i giovani a Kibera e
nella comunità di Korogocho con gli amici dei Kindugu ( ex alcolisti e ladri).
Esperienze che mi hanno segnato profondamente il mio stile di vita, la mia
spiritualità e visione della missione. Sin da quando mi è stato chiesto dai
superiori di tornare qui in Italia a vivere la mia presenza
con i giovani, sono sempre stato disponibile a ritornare a Korogocho per
restarci e vivere la missione e vita con la gente degli slums che sento
particolarmente come sfida alla mia vita, alla mia vocazione. Insieme
ad Alex, troverò un altro comboniano che si chiama anche lui Alex…Matua. E’
ugandese, giovane e da qualche mese e arrivato lì. Lui lavorerà con i giovani
e i bambini di strada. Insieme alla comunità comboniana vivono e condividono il
lavoro e la presenza a Korogocho, Gino Filippini un laico che è una colonna
portante nella baraccopoli da ormai 8 anni. E’ un personaggio davvero molto
prezioso e con una esperienza africana immensa…ormai da oltre 33 anni vive in
Africa e ha scelto così la sua vita. Non è religioso e non legato ad organismi
vari, ma è una persona che prega e paga di persona. Scegliere di stare con la
gente……può costare ma dona un senso alla propria vita davvero intenso! E
Gino e Alex me lo testimoniano…..da tanto tempo! Ci
saranno anche Monica e Claudina, due giovani donne che hanno scelto di donare 3
anni della loro vita alla gente del sud del mondo. Ormai è già passato un anno
dal loro arrivo e si sono inserite molto bene nei progetti di sviluppo che
esistono a Korogocho. Sono contento anche di ritrovare Monica, una ex gimmina
che alla fine del cammino gim ha deciso di partire come volontaria per un
periodo di tempo. Come vedi si lascia il GIM per ritrovare qualche….frutto da
qualche parte in questo mondo. E poi…..proprio a Korogocho. Davvero
grande…… E
poi ci sarà la gente, maestra di vita che ho conosciuto in quegli anni di
permanenza e di condivisione. Molti di loro sono ormai tornati alla casa del
Padre. Molti giovanissimi….ragazzi e ragazze…continuano a camminare e
intercedere per noi e a sostenerci. Mi torna alla mente il giorno dei miei voti
perpetui che ho vissuto proprio a Korogocho…..un “battesimo dei poveri”
che sento ora di dover ridonare con la mia vita e il mio tempo. Sarò in grado
di vivere tutto ciò che mi aspetta? Non lo so….so solo che è una grande
responsabilità e sfida! Sento anche che non posso confidare solo sulle mie
forze fisiche, intellettuali, spirituali, salute…perché sarei davvero un
somaro come diceva Comboni. Confido in Lui perché so per esperienza che non mi
abbandona e non mi ha mai abbandonato. E Lui “userà” le persone giuste e i
momenti giusti per potermi parlare cominciando da Alex e Alex, dalla comunità,
dai poveri. Sono certo di una cosa che…..”solo insieme” a Lui e a tutti
gli uomini di buona volontà si cammina e quindi su questo gioco la mia vita.
Per ripartire sempre dalla Parola e dalla preghiera vissuta. Avremo tempo di
continuare questa condivisione di vita direttamente da lì….ve lo prometto! E ORA…… ci siete
voi! Mentre
vi sto scrivendo è ormai passato quasi un mese dall’inizio di questa lettera
e devo scusarmi se nel frattempo le pagine sono aumentate via via….ma visto
che in questi cinque anni d’Italia non ho più scritto la “lettera agli
amici” come facevo invece regolarmente dal Kenya….ho pensato che una sintesi
“ruminata” e piano piano condivisa fosse il mio modo di “recuperare” e
farmi perdonare. Vi proporrei questo se ci state…..: consideratela come due
pagine scritte…per ogni anno che non l’ho fatto!!!! Mi immagino già le
vostre facce….!! Ma vi prometto che non lo farò….più!!! Dal Kenya cercherò
di essere più regolare (all’incirca 4-5-6 mesi…va bene??). Voi poi siete
tanti e ho tentato in questi anni di rispondere anche personalmente ad ognuno di
coloro che mi hanno scritto….! Ce l’ho fatta….ma con i miei tempi….!!
Scusatemi anche di questo! In
questo mese e mezzo che sta passando velocemente prima della partenza voglio
salutare anche te! Ho già visitato tante persone in varie parti d’Italia.
Continuerò a visitare parenti, amici, gruppi e associazioni, parrocchie,
parrocchiani e tante persone conosciute che pregano per i giovani, per Korogocho,
per l’Africa, per la missione, per me. E’ questa la prima solidarietà e
vicinanza che vi chiedo di vivere e di portare sempre nel cuore. Questo è un
grande dono del quale ringrazio il Signore…..e mi meraviglio a pensare alla
rete di relazioni che mi ha permesso di intessere e di vivere in tutti questi
anni prima e dopo questa esperienza italiana. Vuol dire che Lui c’è….perché
è Lui che lavora attraverso tutti noi e ci apre ad un “mondo diverso e di
fraternità”. Basta crederci….!
OSARE IL FUTURO: Mosè,
Anna Maria, Dario….. E
come potrei concludere questa lettera senza ringraziare le persone con le quali
ho condiviso più intensamente passioni, sogni, sofferenze, incomprensioni,
avventure, novità, intuizioni, discernimento, tempo, lavoro……e tante altre
sensazioni. Devo dirvi profondamente GRAZIE DI CUORE! Vi assicuro che non è
retorica e lo sapete già. Ho cercato di vivere intensamente ciò che sentivo
nel cuore e nei cammini che intuivamo insieme. Magari a volte ho sbagliato, ho
poco ascoltato, sono andato avanti senza magari capire che forse non eravate
d’accordo o non capivate. Anche il carattere…conta a volte! Vi chiedo scusa
per tutto questo……ma proprio in questo tempo sto gustando ciò che abbiamo
vissuto intensamente insieme in tutti questi anni di convidisione. E’ stato
davvero un tempo “nuovo”, straordinario…..per me, per noi e per le
iniziative proposte che ci rigeneravano, per tanti giovani e adulti che abbiamo
visto passare e visitare le nostre comunità. Anche questo è Presenza di
Lui……attraverso quello che ci ha fatto incontrare e superare Insieme.
Attraverso la vostra testimonianza! Grazie
Mosè per la tua grande amicizia e ascolto, per il tuo grande amore per la
missione e arriverà presto il tempo di tornare là. Tutto questo credo che lo
abbiamo fatto trasparire anche attraverso ciò che è stata la nostra voglia di
“costruire sempre…nonostante tutto”. Continuiamo la lotta e la missione
anche se a distanza…..ce ne è bisogno. Grazie Anna Maria per la tua
delicatezza e pazienza, per il tuo sentirti a volte “inadeguata” e invece ci
mostravi come stavi già osando il futuro, perseveravi in un lavoro che ci
coinvolgeva sempre di più e scoprivamo come fosse importante la tua sensibilità
femminile. Grazie
Dario per la tua voglia di imparare e di “esserci”. Non ti conoscevo, se non
per nome, prima che ci incontrassimo qualche mese fa proprio nella condivisione
della partenza di tuo padre per la casa del Padre che poi sarebbe diventata
esperienza comune qualche mese dopo anche per me. Sono
molto contento che tu sia qui….così come sei stato con noi in questi primi
mesi anche se so che desidereresti essere in Brasile. Sento che sei la persona
giusta per i giovani del gim, per continuare il lavoro in equipe e per tutte le
persone che incontrerai in questa esperienza di vita. Mi è piaciuta la tua
passione per la vita, per la missione, per Gesù….. Sono
certo che farai e farete un grande lavoro Insieme! Ora
il nuovo titolo di quest’anno GIM sarà Osare il futuro. Lo sento anche
profondamente mio….per questa mia nuova avventura. Ma sono convinto che questo
Futuro…lo possiamo Osare…perché abbiamo già dei testimoni che ci dicono
che non è solo Utopia….ma che è già realtà questo futuro. E’ vero che il
miglior giudice di ciò che sognamo è il tempo! Ma il tempo vale se ci sono
stati testimoni che hanno saputo e sanno spendere la loro vita per qualcosa di
vero, hanno desiderato sognare insieme ad altri e ci hanno già indicato la
strada. E
siete già voi, Mosè, Dario, Anna Maria con la vostra vita, la vostra dedizione
alla missione qui, con il vostro cuore là…a Sud dove ritornerete presto….ma
è anche qui che si costruisce un futuro diverso, in un Nord del mondo che ha
bisogno di ritrovarsi e di ritrovare senso alla vita….quella vera! Insieme
ai vostri vorrei aggiungere tantissimi nomi che sulle orme di Gesù ci danno e
ci hanno mostrato una Speranza sicura di questo futuro…… Helder Camara, Abbè
Pierre, Madre Teresa, Falcone, Borsellino, La Pira, Gandhi, M.L.King, p. Alex,
don Ciotti, Francuccio Gesualdi, don Puglisi, Chico Mendes, Ezechiele Ramin,
tantissimi martiri …….e tutti coloro che, sconosciuti ai più, continuano
ogni giorno quotidianamente nel nascondimento ad operare donando gratuitamente
tempo, servizio, beni e spezzano la loro vita con i poveri di tutto il mondo….
Prova a pensare se ne conosci anche tu qualcun altro……sono certo di sì….!
E allora ….non è già questo un Osare il Futuro ?? e poi ci sei
tu……….meglio di così!! 12
SETTEMBRE 2001: the day after! Che
senso ha “osare il futuro” dopo l’11 settembre 2001…giorno in cui sembra
che tutto nel mondo sia cambiato? Dalla storia, alle comunicazioni, dai mass
media, alle guerre, alle libertà riconosciute, alle sicurezze,
all’economia………. Pochissimi si sono chiesti: “Perché questa violenza
inaudita? Da dove deriva tutto ciò?” Cercare di scoprirne le vere cause…. Che
assurdo gridare alla “guerra” quando lo siamo già da decenni…..
Condanniamo giustamente tutte le violenze e
le morti assurde di un terrorismo che colpisce gli innocenti e inermi, ci
indigniamo per ciò che è successo….. Ma chi si indigna di 20-30 milioni di
morti ogni anno di fame, di quelli che muoiono di AIDS e di tante malattie
curabilissimi nel sud del mondo, di violenze fisiche, sessuali e psicologiche
che bambini e donne subiscono perché costretti alla prostituzione, al lavoro
sfruttato, alla strada,all’alcolismo. A quelli costretti ad emigrare dalle
campagne alle città sapendo che non troveranno molte speranze…..ma
soprattutto miseria e morte? Questi
sono milioni….gli “altri” qualche migliaia….ed è giusto che si pianga,
si solidarizzi….ma la bilancia della giustizia, quella umana è falsa!!! Non
sono guerre già dichiarate queste?? Senza parlare poi di quelle militari ancora
in atto in tanti Continenti….ma sottaciute perché “non interessano
economicamente” oppure lasciate continuare “per interesse dell’intera
umanità…..” quando si tratta di rapinare e sfruttare paesi, nazioni,
continenti per mantenere lo “status quo” dei potenti della terra che possono
continuare così a vivere come viviamo……in un assurdo consumismo che uccide
e ci uccide. A
Sud con la vita fisica nel lavoro sfruttato, per la terra, per i diritti umani,
per la vita…… A
Nord ti uccide interiormente con il
nonsenso, la solitudine, le nuove malattie, l’anoressia, abulimia, eutanasia,
aborti, droga, alcolismo…… Con
le Twin Towers sono cadute due torri simbolicamente importanti dell’impero
americano e mondiale: finanzia ed economia. E ne vedremo le
conseguenze……soprattutto a Sud del mondo. Come sempre…! Intanto
gli States si sono riguadagnati ciò che gli stava sfuggendo piano piano da
tempo: l’egemonia mondiale militare, politica, economica. Ora stiamo tutti
legittimando ogni loro azione, di ogni tipo…..! Per
me con quel crollo sono cadute simbolicamente due torri che erano già cadute da
tempo: PACE E GIUSTIZIA! E’
da lì che dobbiamo ripartire per costruire un mondo più giusto. Ricominciare a
lavorare, a sporcarci le mani. In ogni ambito: politico, educativo, nel proprio
stile di vita, associazionismo, parrocchiale,
scuole, fabbriche, comunità religiose, università e chiese, internet, mass
media….. Con ogni uomo di buona volontà…perché è soltanto nel dialogo e
nella ricerca della Verità che sapremo ripercorrere cammini autentici di Pace
che è solo figlia della Giustizia e che ci porta a scoprire la Solidarietà, la
Nonviolenza e Libertà. La guerra è davvero un’avventura senza ritorno! Per
troppo tempo non abbiamo voluto affrontare il grande muro che divide il “Nord
dal Sud”. E’ ora che iniziamo a metterci le mani….per sgretolarlo e
scoprire che il Sud ci porterà nuova Vita. Questi
“venti di guerra” devono spronarci non ad avere paura ma ad osare di più….a
pregare di più perché ci siano più Operatori di Pace, cominciando da noi e
dai nostri rapporti quotidiani fino a giungere a saper essere critici
costruttivi anche dei rapporti internazionali. Crediamo insieme che i “venti
di guerra” possano essere trasformati in aratri e falci….come qualcuno
sognava qualche millennio fa….ma che molti di noi continuano a sognare ancora
oggi. Segni ci sono già di questa “Utopia” vissuta e realizzata. Forse
dirai che sono un sognatore…..e ti do ragione! Ma se non siamo più capaci di
sognare in una società in cui la realtà sorpassa anche la fantasia (vedi
questo atto terroristico) allora siamo già morti! Io credo che bisogna credere
nello Spirito che trasforma i “venti di guerra” in “brezza lieve” per
sentire dove ci parla Dio, l’umanità ferita, la voglia di rinascere per
miliardi e miliardi di persone. Ricordiamo il sogno di frere Roger…iniziato
durante la seconda guerra mondiale salvando migliaia di profughi ed ebrei, è
oggi una realtà nella comunità di Taizè. La lotta vera è nel cambiare le
regole di un sistema malato, nell’assumere una nuova mentalità e soprattutto
una conversione dei nostri cuori. Abbiamo tanto lavoro amici….cominciamo a
rimboccarci le maniche della camicia……di macerie e di ostacoli sulla strada
ce ne sono tanti da togliere insieme ma vinceremo. E allora scorgeremo
all’orizzonte l’arcobaleno, segno e alleanza della nuova Pace. Un’alleanza
che accomuna tutti gli uomini di questa terra, bianchi e neri, rossi e gialli,
coloro che Lui ha creato, scelto e amato che sono già il Suo arcobaleno: il
popolo dell’Arcobaleno di Dio. E noi ne siamo già parte da tanto tempo!! c’è
il tramonto, c’è
il fiore nel prato, c’è
l’essere amato
c’è
la nascita, la morte, la
vita appena colta, la
speranza, la pena
e
qualche volta, (Luciano
De Giovanni) SASA NAKUSALIMIE! Ora
ti saluto! E
ora passo ai saluti! Grazie della tua pazienza se sei riuscito/a ad arrivare
fino a qui! Vuol dire che hai davvero perseverato. Scusa se sono stato così
lungo ma avrei ancora tante cose da dirti….come vedi cinque anni sono tanti e
….si cresce dentro! Io
cercherò di salutarti personalmente….e proprio per questo sarò a Padova il 7
ottobre, nella mia parrocchia celebrerò l’eucaristia il 21 ottobre e sabato
27 ottobre sera riceverò il crocifisso d’invio durante la veglia missionaria
diocesana. E poi finalmente si parte…..!! Spero
che ci vedremo e sentiremo presto……tu qui, io là,
ma in piena comunione. Kwa-heri
na tutaonana mapema!! Mungu
akubariki wote!!! p.
Daniele Ti
lascio anche i miei indirizzi nei prossimi mesi: FINO
al 29 Ottobre giorno della mia partenza: P.
Daniele Moschetti Via
C.Battisti 119 21043
CASTIGLIONE OLONA (Va) 0331/824383 dagli
inizi di Novembre sarò per 1 mese e mezzo in Tanzania per “rinfrescare” la
lingua kiswahili: Fr.
Daniele Moschetti C/o
Kiwanja cha ndege Parodia p.o.
box 1218 DODOMA
– TANZANIA 00255/26/2302813 Da
Natale in poi a: Fr.
Daniele Moschetti Kariobangi
Catholic Church Comboni
Missionaries P.O.
Box 47714 NAIROBI
- KENYA combonikario@clubinternetk.com 00254/2/791734
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