Es (7, 17 – 11, 5): Le catastrofi ecologiche del nord del mondo
Gim 2000/01
Le catastrofi ecologiche del
Nord del mondo: <<Da questi fatti capirai>>
(cfr. Es 7,17 – 11,5) “Secondo
il racconto della Genesi, Dio
contempla il mondo e trova che è buono. Non è il
mio caso. Il mondo
così com’è, non lo amo affatto: è buono solo per soffiarcisi il naso” (Mendel di Kotzk). L’inversione del racconto della creazione si può riscontrare anche nell’Esodo, quando si parla delle piaghe d’Egitto. Le piaghe d’Egitto possono essere oggi le piaghe di un Nord del mondo arrogante e opulento come l’Egitto del faraone. Come allora il faraone capì soltanto da quei fatti, dalle piaghe, così oggi il ricco Nord sembra capire di dover cambiare rotta al proprio modello di sviluppo soltanto da questi fatti ,dalle catastrofi ecologiche, e non dall’impoverimento del Sud del mondo. Rivediamole, le piaghe d’Egitto, attualizzandole e paragonandole alle catastrofi ecologiche che caratterizzano il nostro tempo e che coinvolgono i quattro elementi del cosmo (acqua, terra, aria, fuoco) e gli stessi viventi che sono in essi. L’acqua
Prima
piaga: lÂ’acqua mutata in sangue
“Aronne alzò il bastone e percosse le
acque che erano del Nilo…Tutte le acque…si mutarono in sangue”(Es 7,20). Il corrispondente della prima piaga della
Bibbia può essere oggi l’eutrofizzazione, cioè la crescita abnorme delle
alghe e la conseguente morte dei pesci. L’acqua è piena di alghe e
mucillagini , si colora di rosso-marrone, le alghe tolgono ossigeno ai pesci,
che muoiono. EÂ’ lÂ’eutrofizzazione dellÂ’Adriatico, causata dagli scarichi
ricchi di fertilizzanti delle agricolture padane, fatti confluire nel Po e di lì
nellÂ’Adriatico. EÂ’ lÂ’eutrofizzazione dei laghi canadesi, svedesi e
tedeschi. Ma possono essere anche tutte le altre
piaghe legate allÂ’acqua: le piogge acide determinate dagli scarichi
industriali che distruggono i boschi, la mancanza di acqua nelle metropoli e il
suo “ingabbiamento” in acque minerali da mercato, è l’acqua inquinata, è
il pericolo delle acque potabili troppo ricche di cloroÂ… Seconda
piaga: le rane “Stendi
la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni, e fa uscire le
rane …” (Es 8,1). E’ la rottura della piramide ecologica
relativa alle rane e ai predatori che le mangiano. Questi ultimi, per una
manomissione o una circostanza esterna, diminuiscono, facendo così cresce
smisuratamente il numero delle rane. Analogamente, ad esempio,
se per qualche manomissione dei cicli naturali diminuiscono i serpenti, che
mangiano i topi e sono quindi a un livello superiore della piramide ecologica,
si verifica allora una crescita smisurata di topi, come avviene oggi nelle
metropoli. La
terra Terza
piaga: le zanzare “Stendi il tuo bastone, percuoti la
polvere della terra: essa si muterà in zanzare…” (Es 8,12). La malaria è uno dei più grossi flagelli
dell’umanità , anche perché, e oggi lo si sa, non può essere debellata
mediante la bonifica delle paludi, dove le zanzare prolificano, perché le
paludi, zone umide, sono ricche di vita, sono il grembo della terra, luogo della
nascita di molte specie animali, sono come il liquido nel quale vive il feto
nella pancia della mamma, e non può essere sterilizzato, questo grembo, con la
bonifica e la disinfestazione. Prima del 1939 la malaria era responsabile
di più della metà dei decessi in tutto il mondo. Può addirittura aver contribuito al
declino e alla caduta dellÂ’antica Roma. Nella seconda guerra mondiale, nel
Sud-Est asiatico, morirono più soldati di malaria che in battaglia. Quarta
piaga: i mosconi “Le case…saranno piene di mosconi e
anche il suolo…” (Es 8,17). Sono le catastrofi causate dai pesticidi,
allÂ’origine di tumori e di altre gravi malattie, con cui lÂ’uomo cerca di
debellare i parassiti delle piante. Una vera e propria catastrofe, per esempio,
è stata quella provocata da un parassita della patata, la peronospora, che colpì
nel 1845 il raccolto irlandese, causando nei successivi quindici anni più di un
milione di morti per fame e un milione e mezzo di emigrati negli Stati Uniti. La peronospora del tabacco, colpì nel 1960
il 65% della produzione europea. Con la rivoluzione
cosiddetta “verde” e la conseguente produzione di ibridi, grandi aree sono
coltivate con lo stesso tipo di pianta, vulnerabile quindi agli stessi
parassiti; senza che ci siano coltivazioni che si alternano per frenare
l’espandersi dei parassiti. Oltre a ciò, la metà dei raccolti è perduta, a
causa di parassiti, in fase di magazzinaggio. Quinta
piaga: mortalità del bestiame “Ecco, la mano del Signore viene sopra il
tuo bestiame…”(Es 9,3). I calliforidi sono mosche che colpiscono il
bestiame. Nel 1976, in Gran Bretagna, la perdita di
pecore a causa di calliforidi ammontò ad un valore di 860mila sterline e in
Australia a un valore di quattro milioni di sterline. Le manomissioni
nell’ambito del mondo animale oggi portano alla catastrofe della “mucca
pazza”, ma anche alla perdita di molte specie animali. L’aria Sesta
piaga: le ulcere “Procuratevi una manciata di fuliggine di
fornace: Mosè la getterà in aria…Essa diventerà un pulviscolo diffuso su
tutto il Paese…e produrrà sugli uomini…un’ulcera con pustole” (Es
9,8-9). La
fuliggine.- L’“effetto serra” derivata dalla fuliggine, ovvero
dallÂ’anidride carbonica liberatasi nellÂ’atmosfera a seguito della
combustione di combustibili fossili (petrolio, carbone). Essa è aumentata del
30% dal 1850 al 1980 e si prevede che aumenterà del 75% fino al 2060. Ciò
produrrà in media un aumento di temperatura di tre gradi , e in particolare di
sette gradi ai poli, con il conseguente scioglimento dei ghiacciai e lÂ’aumento
del livello del mare di circa cinque-sette metri, con lÂ’effetto che molte
delle città costiere ne saranno ricoperte.
Il pulviscolo.- Può essere di
origini naturale (vulcani) o di origine umana. In questo secondo caso è causato
dalla sospensione di particelle solide e liquide (aerosol) in gas prodotti
dallÂ’industria (clorofluorocarburi per bombolette spray, frigo, smacchiatori,
cloroformio, fertilizzanti azotatiÂ…). EÂ’ di origine umana anche il pulviscolo
causato dalla pratica del “taglia e brucia” in agricoltura, soprattutto in
Amazzonia e nelle foreste pluviali, e quello causato dai Boeing
quando sorvolano i poli. LÂ’aerosol e il pulviscolo provocano un raffreddamento
del clima e uno strappo nello strato di ozono, la sottile pellicola che ricopre
lÂ’atmosfera. La riduzione dello strato di ozono provoca ulcere, cancro cutaneo
e riduzione della crescita dei vegetali. Settima
piaga: la grandine “Faccio cadere…una grandine
violentissima…” (Es 9,18). Undicimilaseicento anni fa, un’ondata
glaciale distrusse forse Atlantide (si pensi al diluvio del racconto biblico e a
quello dellÂ’epopea di Gilgamesh). Prima del 1200 d.C., gelate eccezionali si
abbatterono sul Mediterraneo: il Tevere e il Nilo gelarono. Tra il 1550 e il
1850 ci fu una piccola era glaciale, forse causata dallÂ’assenza di macchie
solari o forse da un’intensa attività vulcanica. Le gelate causarono carestie
in Islanda, Scozia, Scandinavia, Francia. Tra il 1690 e il 1700, le gelate
causarono grandi carestie in tutta Europa. Nel 1693 un terzo della popolazione
finlandese morì. Attualmente c’è una tendenza al raffreddamento, una piccola
glaciazione, che potrebbe forse compensare il riscaldamento dellÂ’effetto
serra.. Ottava
piaga: le cavallette “Ecco io manderò le cavallette sul tuo
territorio…Divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna” (Es
10,4-5). L’aumento delle cavallette è causato
dalla rottura della piramide ecologica (come per le rane, di cui si è parlato
sopra), ma anche dalla siccità e dall’irrigazione .
Esistono cinquemila specie di cavallette. Uno sciame può ricoprire mille
chilometri e contenere quaranta miliardi di esemplari, che consumano ognuno una
quantità di cibo vegetale pari al proprio peso (due grammi). Pertanto
uno sciame può consumare in un solo giorno il cibo sufficiente a nutrire per un
anno intero una città di quattrocentomila persone. Le migrazioni di cavallette
colpiscono un ottavo della popolazione mondiale in sessanta Paesi diversi.
Grandi opere di irrigazione possono anche
creare condizioni che ne fanno aumentare il numero. Il
fuoco Nona
piaga: le tenebre
“Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul Paese…” (Es
10,21).
Le tenebre possono essere causate sia da variazioni nellÂ’albedo, ovvero
dalla minore riflettività del sole provocata dalla presenza di troppo fumo e
polvere, sia dal fuoco, (emissioni) delle industrie.
LÂ’albedo.- Una parte delle
radiazioni solari intercettate dalla Terra viene immediatamente riflessa nello
spazio dalle nubi, dalle molecole dellÂ’aria, dalla polvere e dalla superficie
terrestre bianca (ghiacciai e nevi): pertanto, ritornando in alto, non riscalda
il pianeta. La riflettività della Terra, chiamata albedo planetaria,
restituisce allo spazio circa il 30% dellÂ’energia solare, mentre il restante
70% viene assorbito dallÂ’atmosfera e dalla terra, e riscalda il pianeta. Se
l’albedo è alterata da eccessivo fumo e polveri, si hanno le tenebre, ovvero
minore riflettività . In questo caso, la temperatura terrestre subirebbe
modificazioni e potrebbe provocare lo scioglimento delle calotte polari.
Il fuoco tecnologico.- EÂ’ la
produzione di energia che si accompagna allo sviluppo industriale. Al centro
delle grandi città industriali, la temperatura è superiore a causa dell’
“effetto isola termica” causato dal fuoco delle industrie.
LÂ’inverno nucleare.- Nel caso
di esplosioni atomiche, il fall out successivo
allÂ’esplosione, ovvero la caduta delle polveri causate dalla distruzione,
provocherebbe un oscuramento (tenebre) e un abbassamento della temperatura. LÂ’uomo Decima
piaga: la morte dei primogeniti
“Morirà ogni primogenito nel Paese…” (Es 11,5).
Dal 1347 al 1380 le pestilenze prevalsero come causa di morte
nell’Europa occidentale (in meno di venti anni morì metà della popolazione
europea). LÂ’epidemia di influenza del 1918-19 fu forse la peggiore malattia
infettiva che abbia mai colpito l’umanità ( dai venti ai cento milioni di
morti).
Oggi, la morte dei primogeniti è la morte per droga, per AIDS, per
incidenti stradali. Ma è anche la morte del Primo mondo, dell’Europa e dei
Paesi occidentali, a causa della senilizzazione, lÂ’invecchiamento del Nord del
mondo, come nel Nord dÂ’Italia, dovuto a una crescita zero della popolazione, e
cioè a una forte riduzione del numero di nati, che non apre futuro, non
consente un ricambio generazionale. Voi
dovete insegnare ai vostri figli che
il terreno sotto i loro piedi è
la cenere dei nostri antenati. Affinché
rispettino la terra, dite
ai vostri figli che la terra è
ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate
ai vostri figli Quello
che noi abbiamo insegnato ai nostri, che
la terra è nostra madre. Qualunque
cosa capiti alla terra capita
anche ai figli della terra. Se
gli uomini sputano sulla terra, sputano
su se stessi. (Capriolo
Zoppo, nazione indiana dei Duwamish, 1854).
Di Giuliana Martirani
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