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La novità delle Beatitudini

Campo estivo 2002, Porretta

La novità delle
Beatitudini
La pace nelle nostre mani
Porretta (BO), agosto 2002

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Le beatitudini sono anzitutto lÂ’annuncio di una buona novella perché proclamano beati coloro che non necessariamente sono consapevoli di esserlo: secondo Gesù, la vita felice non é soltanto quella di domani, nellÂ’al-di-lá, ma va scoperta e conosciuta sin dÂ’ora. Gesù  non concepisce che si possa essere suoi discepoli senza essere felici nel mondo...

Le beatitudini si riferiscono innanzitutto a Gesù e poi a tutti coloro che lo vogliono seguire. Eppure non vi e` altra pagina nel vangelo come quella delle beatitudini che abbia saputo toccare il cuore e la mente di tanti non cristiani, perfino atei. Gandhi, per citare l’esempio piú famoso, considerava il discorso della montagna di Gesú una delle pagine piu´ alte di spiritualitá che siano mai state scritte nella storia dell’umanitá. E lui ha saputo incarnare in maniera straordinaria lo spirito delle beatitudini. Il linguaggio di Gesú é semplice, non confessionale, di una freschezza che resiste allo scorrere del tempo. E’ come se le beatitudini fossero state scritte oggi, non duemila anni fa, per le donne e gli uomini di tutti i tempi. Le beatitudini saranno sempre un messaggio di felicitá e speranza in un mondo che lotta, che cerca la sua propria forza nella sua propria ricchezza umana.

 

Come ci situiamo nel contesto nel quale viviamo? Perché saper leggere il messaggio delle beatitudini? Puó il “manifesto politico” di Gesú divenire una sorta di vademecum della pace? Che senso ha la pace e come la si promuove?

 

La pace è una condizione necessaria per permettere cambi verso la realizzazione della giustizia, la liberazione e quindi il superamento della povertá, della discriminazione, dell’intolleranza per la realizzazione di tutti i diritti umani.

 

VEDERE: analisi della realtá – le notti del mondo, le notti della non-pace:

-         notti internazionali: la macchina di produzione delle armi; il divario N/S: il Nord comprende circa un miliardo di persone (22% dellÂ’umanitá) che consuma lÂ’80% delle materie prime. Il Sud comprende lÂ’88% della popolazione con il 20% di usufrutto); le ingerenze politiche ed oppressive dei “padroni del mondo”; la fame cronica del Sudan; i 30 e piú conflitti tuttÂ’oggi in atto; gli assolutismi dittatoriali; gli sfruttamenti e dominazioni per lÂ’accumulo e la difesa delle risorse... e il massacro dei poveri;

-         notti nazionali: scandali italiani; disoccupazione; la legge sullÂ’immigrazione; lÂ’usura; la mentalitá tossica; lÂ’etnocentrismo e razzismo locale; i giochi di potere...

-         la notte della Chiesa: nelle divisioni che oscurano il Cristo; lÂ’insensibilitá al radar della chiamata a vivere in pienezza come figli e fratelli; il passaggio dalla primavera del Concilio Vaticano II allÂ’inverno nordico della dimenticanza e della disattenzione; lÂ’eccessiva preoccupazione per il potere a scapito dellÂ’opzione fondamentale e privilegiata per i poveri; quando censura e querela i profeti; nei tramonti di fede di molte persone;

-         la notte delle famiglie: dove non c’é sorriso perché non c’é comprensione; dove i genitori non fanno mancare niente ai loro figli... ma fanno mancare la comunicazione dei valori autentici;

-         la notte del cuore dellÂ’uomo: che spesso da le dimissioni da se stesso e diviene una caricatura macabra o, simile ad unÂ’automobile, corre allÂ’impazzata nella notte a fari spenti.

 

GIUDICARE: quale novitá di beatitudine ha bisogno questo mondo? A questo punto é possibile dire che pace è solamente sinonimo di assenza di guerra? Da cosa dobbiamo liberarci per sprigionare la speranza?

 

- liberarci é partire da noi stessi, dal desiderio insano di essere felici da soli attraverso il piacere, il trattenimento dispersivo e consumistico;

- dobbiamo liberarci da un cristianesimo consumistico, pigro, inerte, puramente sentimentale, intimista e consolatorio che non tocca la STORIA e le sue sfide;

- dobbiamo liberarci dalla logica della fuga nel privato, nella protezione consolatoria del piccolo gruppo chiuso;

- dobbiamo liberarci dallÂ’individualismo che ci rinchiude nella melanconia delle pasticche;

- dobbiamo liberarci dalla sclerotizzazione dello Spirito che non ci permette di cogliere il polline che passa nell’aria come occasione di feconditá

 

AGIRE: come costruire la pace, non solo con la lotta dei poveri? Come sostenere che la pace é veramente nelle nostre mani? Alcuni appunti di come l’alternativa puó diventare realtá.

 

1)      Nella societá dellÂ’avere, del sistema basato su false sicurezze, il giovane amante del sogno di Gesú, vive la dimensione contemplativa della vita nella preghiera, nellÂ’ascolto della Parola per proclamare la speranza che viene da Dio e che la sua forza liberatrice vale piú dellÂ’efficienza quantistica;

2)      Nella societá della massificazione, il giovane amante del sogno di Gesú si conserva interiormente libero per percepire che il Signore che passa negli avvenimenti e per essere coscienza critica contro il potere, la ricchezza accumulata, il sapere manipolatore e classista;

3)      Nella societá dellÂ’individualismo che emargina chi non produce, il giovane amante del sogno di Gesú, vive la comunitá come: luogo privilegiato per vivere lÂ’umanitá; partecipazione, corresponsabilitá e fraternitá; accoglienza degli ultimi; condividere i valori del Regno di Dio; nella societá dellÂ’ingiustizia che fabbrica esclusi-poveri a livello mondiale, il giovane amante del sogno di Gesú, vive la povertá nella solidarietá e coinvolgimento concreto con il mondo e la vita degli esclusi; da voce al grido soffocato degli oppressi (una politica di giustizia) e vive la dimensione sociale dei beni (unÂ’economia dÂ’uguaglianza).

 

Le piccole comunitá ecclesiali, le sacche di resistenza del Sud sono da anni coinvolte e occupate in questa responsabilitá di prolungare il Sogno di Dio... e ci precedono lí dove sembra che la morte vinca. Sono esse ad insegnarci che la speranza é l’ultima a morire nella misura in cui si é disponibili a condividere lo stesso sogno e scegliere il Regno e la sua giustizia.

 

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