Mt 4, 1-11: Successo, denaro: come uscirne?
Gim
“Successo,
onore e denaro: come uscire? - Mt 4,1-11
“ Siamo chiamati a porre segni di inversione di marcia,
ogni volta che il mondo assolutizza se stesso ”
I DIECI COMANDAMENTI del
“dio-quattrino”
I° - Produrre
senza fermarsi
II° - Possedere
sempre più
III° - Consumare il
più possibile
IV° - Apparire
, non essere
V° - Fare
carriera
VI° - Divertirsi
VII° - Pensare solo a se stessi
VIII° - Evitare
ogni sacrificio e rinuncia
IX° - Dominare
gli altri
X° - Violentare
la natura per i propri interessi
Gesù fu
condotto nel deserto per essere tentato da satana tre volte. Satana incoraggia
Gesù a trovare qualche altro modo per compiere la sua missione. E siamo solo
all’inizio...
Ci troviamo di fronte alle tentazioni delle “3 P”: PROFITTO, PRODIGIO, POTERE.
PROFITTO : “ Fa che
le pietre diventino pane ”
E’
ridurre tutto a economia, o ventre. Convertire anche i sogni in assegni
circolari. Niente fiori, solo denaro. Niente poesia, solo ricchezza. Niente
musica, solo profitto. Anzi, massimizzazione del profitto se perfino le pietre
devono diventare pane. Produzione. Teologia della produzione, mascherata,
magari, dall’ipocrisia di voler saziare la fame dei popoli. Il pane esprime
bene la tentazione dei beni materiali, pur non necessari. “Non di solo pane
vive l’uomo”, non vuol dire che il pane non è necessario per la
sopravvivenza: eccome! Vuol dire solo che non è sufficiente per appagare tutti
i desideri umani. Egli ebbe pietà delle turbe e moltiplicò i pani,
ma l’uomo ha bisogno anche della Parola di Dio, che è Parola d’amore che vuole
valori, fedeltà , servizio al prossimo... Vuole altro, già in questa vita! Tra
la proposta e la risposta, c’è di mezzo la libertà e la sua scelta.
PRODIGIO : “ Gettati
dall’alto: lui ti salverà “
Ecco
la tentazione del prodigio. Il distorcimento della religione a scopi
d’interesse. Un Dio utile. Di cui ci si serve. Funzionale ai miei progetti. Che
legittimi le mie follie. Come è comodo un Dio che ratifichi il mio disimpegno e
mi sostituisca nelle scelte decisive. E’ il desiderio di magia sul pinnacolo
del tempio: Buttati! Gli angeli ti sorreggeranno! E’ delirio di onnipotenza;
è la tentazione della magia, è la religione sbagliata, che crede di poter
disporre di Dio. Gesù chiamò razza adultera quella di coloro che chiedevano
miracoli. Non vi sarà dato altro miracolo di quello della Resurrezione.
POTERE : “ Ti
darò in mano tutti i regni del mondo “
Ecco
la tentazione del potere. Crescere salendo sulle spalle dell’altro. Schienare
il prossimo perché dipenda da me. Togliergli l’aria, perché deve prenderla dalle
mie bombole. Negargli la dignità perché sia io a conferirgliela col contagocce.
Costituirmi metro della sua libertà , usurpando un diritto che anche Dio
esercita con pudore. La vera alternativa, quindi, è qui: o diamo il
primato all’amore, e il potere diminuisce; o diamo il primato al potere e
l’amore va a farsi benedire. Questa adorazione del principe del potere è il
vero peccato umano. “Sarete come Dio!”. E’ il dominio sull’uomo.
Stringi stringi, tutte le tentazioni si riducono
a questo triplice modulo.
COME
USCIRNE ? L’ALTERNATIVA PRASSICA di GESU’
PAROLA : “ Non di
solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio “
Tra
il pane che entra nella bocca dell’uomo e la Parola che esce dalla bocca di
Dio, la seconda è più importante. Perché il pane ti fa camminare, ma è la PAROLA
che orienta i tuoi passi. Il pane, quindi, non è tutto. Anzi, non è
nulla se non si sa per quale scopo bisogna mangiarlo. Ebbene la Parola ci
dice che noi dobbiamo mangiare per aiutare il prossimo a trovare il suo pane e,
con esso, il gusto di vivere. “Dall’amore riconosceranno che siete miei: se
porterete gli uni i pesi degli altri”. Non se porterete sulle spalle i pesi
delle mie statue in processione! Portare gli uni i pesi degli altri IN-CON-PER
AMORE è la logica del dono totale per far scendere i crocefissi di oggi
dalle migliaia di croci innalzate. Il nostro sonno non può essere tranquillo
finché nel mondo ogni anno muoiono 40 milioni di persone per fame; finché
applaudiamo, fuori dalle basi NATO, le azioni belliche legittimate; finché
rimaniamo apatici al povero che chiede aiuto.
Spezzare
il pane significa che se hai una casa vuota, facci entrare chi è sfrattato
altrimenti che serve parlare di Giubileo? Occupati degli ammalati, di chi è
diverso da te, di chi non ha avuto fortuna. Tratta bene gli immigrati e se puoi
dona un po’ del tuo sangue o i tuoi organi perché il fratello viva. Non
abbuffarti da solo. Fai scendere gli altri al banchetto della vita. Ma con te.
Forse la gente ha più bisogno di una tovaglia di convivialità che del pane che
ci sta sopra.
Cioè:
non rinunciare a progetti storici precisi, in cui si chieda impegno,
fatica, intelligenza. Vuoi la pace?
Non invocarla solamente, disegna possibilità concrete di attuazione.
Vuoi impegnarti? Decidi di farlo, non attendere e mentre lo fai non
coprirti di rugiadose emozioni: la carità è giustizia. Non usare Dio, mai,
neppure per scopo di beneficienza. Non pretendere miracoli da Lui, laddove
l’unico miracolo da chiedere è che tu esca dalla tua cappa di vetro in cui
rischi di imprigionarti forse anche in nome della fede.
E’
conosciuto che il deserto è il luogo privilegiato in cui Dio si manifesta, ma
allo stesso tempo sembra pure che sia pieno di aspiranti al ruolo di Dio: bisogna
smascherarli senza paura. Per questo c’è da combattere tutti i tentativi di
spostare la fiducia dell’uomo dal versante di Dio (che è “mio rifugio
in cui confido”) a quello di ben altri scudi. Bisogna opporsi ai vitelli
d’oro della produzione e dei mercanti di morte; opporsi ai despoti che
impongono genuflessioni alla povera gente. Oggi più che mai siamo chiamati a
contrastare il peccato delle strutture che opprimono i popoli e a smontare
anche le strutture di peccato che opprimono TE. Prega, perché Dio ti preservi
dal “peccato che è accovacciato alla tua porta” e pentiti ogni volta che
ti accorgi che una sfilza di signorotti intermedi e di idoli di bassa lega,
hanno sostituito nel tuo povero cuore l’unico Signore che meriti di essere
adorato.
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Per la riflessione personale
1) Il mondo che ti circonda che modelli ti offre?
2) Quale pensi che sia la TENTAZIONE a cui vendi
troppe volte il tuo pensiero, la tua mente, il tuo cuore? In quali delle tre
tentazioni ti identifichi di più?
3) Ma a pensarci seriamente... ci tieni così tanto
ad uscirne o stai palleggiando con la tua vita?
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