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Gv 8, 31-32: Sul film Dead Man Walking

Gim

“Liberi per partire...........”

A servizio di una Risurrezione da condividere!!

 

 

Dinamica interattiva del film “Dead Man Walking”

 

 

1.  Scheda del film

Tratto dal libro autobiografico di Sister Helen Prejean: “Dead Man Walking”

Sceneggiatura e regia: Tim Robbins

Interpreti principali: Susan Sarandon (Suor Helen Prejean); Sean Penn (Matthew Poncelet); Raymond J.Barry (Earl Delacroix); Scott Wilson (Cappellano Farley); Roberta Maxwell (Lucille Poncelet).

 

2.  La struttura del film

* Il racconto inizia con una didascalia che spiega il titolo originale del film, tratto da una vicenda vera. “Uomo morto in marcia” è il grido con cui, nello stato della Louisiana, il secondino annuncia il passaggio del condannato a morte che si avvia alla esecuzione.

*  C’è poi una introduzione che serve a presentare il personaggio di Sister Helen. Alcuni flash-backs rievocano la sua consacrazione religiosa. Helen viene da una famiglia facoltosa, ma ha scelto di fare dono ai poveri di quell’affetto che lei pensa di avere ricevuto in abbondanza.

Rispondendo alla lettera di Matthew, un giovane condannato a morte per stupro e omicidio di una giovane coppia, va a trovarlo nel penitenziario.

Non c’è alcun particolare entusiasmo, ma una grande naturalezza nel suo modo di essere e comunicare. E’ interessante notare la risposta che Helen dà al cappellano del carcere, che le chiede come mai venga a trovare un detenuto in attesa di esecuzione: “Un’attrazione morbosa? Pietà per le anime dannate?”. E lei risponde semplicemente: “Mi ha scritto, mi ha chiesto di venire”.

*  Il corpo centrale del film esprime sempre di più e sempre meglio la modalità di comunicazione tra Helen e Matthew, sostenuto da alcuni flash-backs, che rimandano al terribile delitto compiuto da Matthew e dal suo compagno “Vitello”....Queste immagini, all’inizio in bianco e nero, sembrano le immagini mentali di Helen di fronte a ciò che le viene raccontato (funzione soggettiva); in seguito diventeranno a colori, per visualizzare ciò che veramente accadde (funzione narrativa).

In questo corpo centrale del film possiamo individuare due filoni narrativo-strutturali:

- Gli atteggiamenti di varie persone verso Helen e la pena di morte;

- La serie di incontri tra Helen e Matthew.

 

A.  Gli atteggiamenti: analizziamo brevemente questo aspetto, interessati a cogliere e chiarificare le modalità della comunicazione.

* gli incontri con il cappellano del carcere P.Farley, formalista e con una forte concezione del potere ecclesiastico;

* i contrasti e le incomprensioni all’interno della famiglia di Helen;

* lo scontro duro frontale con le famiglie delle vittime, in particolare con il Signor Delacroix, padre del ragazzo ucciso. Qui emerge un elemento di grande importanza comunicativa e tematica. Sr. Helen afferma: “Sto cercando di seguire Gesù e le sue parole.....ogni persona vale di più delle sue peggiori azioni”.

* la partecipazione di Helen alla funzione protestante e alla veglia di preghiera davanti al carcere.

* il suo confronto con un paio di guardie del carcere;

* la incomprensione e una certa freddezza della comunità religiosa di Helen.

 

 

B.  Gli incontri tra Helen e Matthew:

Qui si incentra la maggior parte della nostra analisi circa la comunicazione tra i due protagonisti e la sua progressiva evoluzione umana e spirituale.

* lo stupore di Matthew e la sua “recita” di innocenza, nel tentativo di impietosire Helen;

* la ricerca di aiuto da parte di Matthew, una volta conosciuta la prossimità della data dell’esecuzione

* le prime “comunicazioni vere e liberanti” di Matthew, una volta conosciuta la prossimità della data dell’esecuzione.

* la richiesta ad Helen delle motivazioni per cui si è fatta religiosa; qui emerge la meschinità e l’ambiguità di Matthew, e la sua arroganza: “Perchè dovrei rispettarla?” “Perchè sono una persona”  dice Helen.

* dopo la negazione della grazia, tra i due nasce un rapporto nuovo e sempre più coinvolgente. Matthew le chiede di fargli da “consigliere spirituale”. La comunicazione si fa schietta, spontanea e sempre più intensa.

* Helen cerca la profondità: gli chiede se legge la Bibbia, gli parla di Gesù lo invita ad assumersi le proprie responsabilità, divenendo protagonista della propria redenzione.

* Matthew ha sempre più bisogno di Helen, le parla di come avviene l’esecuzione e la comunicazione esprime sempre di più il reciproco mondo dei sentimenti. La vicinanza umana e spirituale viene espressa, in immagine attraverso il gioco dei volti che si riflettono sul vetro che li divide: non sembrano uno di fronte all’altro, ma fianco a fianco, uniti da un legame spirituale sempre più intenso.

* La negazione dell’ultima domanda di grazia portano Matthew a sentirsi senza speranza ed Helen ad essere totalmente sconvolta e a chiedere intensamente l’aiuto di Dio. L’evoluzione spiritiuale non si arresta.

Matthew telefona alla mamma e le dice, per la prima volta, il suo affetto. Egli si confessa davanti ad Helen, assume le sue responsabilità e si avvia alla morte.

Qui il dialogo fra i due non è affatto di molte parole ma soprattutto di gesti, di silenzi, di occhi che si scrutano e si incontrano.....

Ancora una volta il gioco dei riflessi sul vetro esprime l’unione profonda e spirituale tra Matthew e Helen.

Il montaggio parallelo finale, in una sequenza vibrante e angosciante tra l’esecuzione di Matthew e le immagini del duplice omicidio, è sconvolgente, ma rappresenta il punto culmine dell’esito di una “comunicazione purificata e spirituale” tra i due protagonisti, con la stupenda citazione di Isaia 43, 1-5: “Non temere, io ti ho chiamato per nome e ti ho liberato....Tu sei prezioso ai miei occhi...”.

* l’epiologo finale, nell’incontro tra Helen e Delacroix, rappresenta un nuovo momento di partenza di una comunicazione che da difensiva diviene propositiva di speranza: “Trovare insieme una via d’uscita all’odio che c’è nel cuore”.

E i due si intravvedono insieme, nella piccola chiesa, a pregare....

 

C.  Valutazione: pur con qualche concessione particolare di tipo patetico sia sul piano narrativo che semiologico (le immagini del film e i loro accostamenti), è un’opera ricca di spunti a livello valoriale e anche comunicativo.

La proposta etica del film va oltre lo stile consumistico e spesso superficiale, spesso tipico dell’attuale cinema americano: qui si esalta il valore della persona umana, la carica redentiva di un amore che sa farsi parola, presenza, incoraggiamento e comunicazione profonda e libera, perchè capace di donarsi e di alimentarsi ad una sorgente di Fede in Dio che è forte e feconda.

 

Per la tua riflessione/preghiera

Passi Biblici:

 

                                                           Is 43, 1-5          Gv   8,31-32

 

- Quale/i tipo/i di relazione/comunicazione “vivi” con gli altri?

- Che tipo di relazione/comunicazione nella fede “vivi” con Dio?

- Suor Helen afferma: “Sto cercando di seguire Gesù e le sue parole....ogni persona vale di più delle sue peggiori azioni”. E’ una persona che ha compreso di essere al Servizio di una Resurrezione da condividere. E’ Gesù così importante per la tua scelta di vita, fede e servizio?

 

Per la discussione

 

1. Una prima parte del lavoro può essere dedicata a leggere il film (con l’aiuto della scheda e dei propri ricordi di immagini e parole), attraverso una griglia comunicativa.

* Quali i momenti in cui si manifesta una comunicazione utilitaristica (tesa ad ottenere dei vantaggi per se stessi)?

* Quando c’è una comunicazione difensiva (che cerca di salvare, spesso in maniera arrogante e cinica, la propria stima di sè?

* Quando una comunicazione di conoscenza (che cerca di approfondire il rapporto in dimensioni nuove)?

* E quando invece questa comunicazione si fa propositiva di valori?

 

2.  Una seconda modalità di approccio è di cogliere le modalità difensive e propositive della comunicazione presente nel film con molteplici sfaccettature:

* narcisistica e/o onnipotente (fa emergere un immagine di sè forte e prepotente)

* proiettiva (la colpa è sempre attribuita agli altri)

* dominante (fa emergere una lotta per portare la comunicazione là dove più è conveniente)

* razionalizzante (nel cercare di giustificare ogni azione)

* sentimentale (si gioca in gran parte sul filo delle emozioni e dei sentimenti)

* intima (è capace di svelarsi e mostrare il vero volto di una persona)

* spirituale (riesce a far emergere dei valori di senso e di fede).

                       

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