Il
primo miracolo riportato da Giovanni è quello fatto alle nozze di
Cana. Gesù comincia e finisce con un momento importante di festa
e convivialità : Cana e l’ultima cena.
Questo
fatti risulta molto importante per Giovanni: Gesù è venuto ad
stringere una nuova alleanza con il suo popolo ed è lui che dÃ
il vino nuovo, lui stesso.
Il
tema del banchetto si ritrova spesso nella Bibbia, Abramo e i tre
ospiti, Gesù invitato da un fariseo, Gesù a pranzo da Zaccheo,
… anche nella tradizione “umana” il momento del pasto spesso
è importante e significativo, momento di incontri decisivi, di
passaggi importanti, di alleanze.
Il
fatto che sia anche un banchetto di nozze non è indifferente: è
il luogo della festa per eccellenza; ricordo che in Congo la festa
del “kokanga lopango”, il momento cruciale del matrimonio, è
forse secondo solo alla “matanga”, la veglia funebre, sia per
partecipazione sia per impegno profuso dalla famiglia per
esprimere la festa dello stare insieme e dellÂ’evento.
In
questo brano diventa importante mettersi alla scuola di Maria,
come lo fanno i servi:
Attenzione
alla realtÃ
Maria
è la prima, e per il racconto l’unica che si accorge che manca
il vino. È capace di guardarsi attorno, di leggere la realtà che
la circonda, di accorgersi delle necessità di chi vive con lei,
negli eventi importanti sa accorgersi delle piccole cose
necessarie. Saper guardare attorno a noi, sia per ciò che ci è
vicino, sia per ciò che riguarda le dinamiche mondiali diventa
uno dei primi passi indispensabili per permettere ala vita di
vincere; il non conoscere, in non rendersi conto preclude già a
questa possibilità .
·
Vivo
ancora in un mondo di bambagia, o sono attento al mondo e alla
vita dell’umanità ? Come mi faccio attento?
Chiedere
a Dio
Maria
va subito ad avvisare Gesù, primo per avvisarlo, secondo per
interpellarlo, terzo perché è lui che può dare una risposta
concreta alla situazione. Sono tre atteggiamenti che dovrebbero
caratterizzare il nostro agire:
-
avvisare: certo Dio sa già ciò che accade attorno
a noi e nel mondo, a noi sta rendere cosciente gli altri di ciò
che abbiamo visto, sentito; il compito di informare un mondo
tecnologico, con grandi mezzi di comunicazione, ma che ascolta
solo ciò che gli fa comodo
-
interpellare: è la preghiera di intercessione è
sempre necessaria sia perché ci ricorda il primato di Dio sulla
vita, sia perché è segno di amore e attenzione ai fratelli e
sorelle. Ma accorre anche interpellare la società e chi la
governa perché dia una risposta ai bisogni di vita dell’umanità ,
specialmente a quella che è privata della vita
-
ricordarsi che è Dio il Signore della vita, una
vita da chiedere ogni giorno, e di cui ringraziare
quotidianamente.
·
Che tipo di preghiera caratterizza il mio vivere?
Una preghiera egocentrica o aperta a Dio, agli altri e al mondo?
·
Come mi faccio carico delle istanze dei più
poveri per farmene portavoce? Se mi è già successo porto degli
esempi
Non
scoraggiarsi
La
risposta di Gesù è dura nei confronti della madre (anche se la
chiama ancora donna sotto la croce per farla madre dell’umanità ;
inoltre molte volte mi è capitato di constatare, specialmente a
Kinshasa, ma non solo, che la perseveranza è “donna”). Però
Maria non si scoraggia, non rinuncia, e continua sulla sua strada,
certo la sua fede è messa alla prova: deve credere in Gesù anche
se non ha ricevuto una risposta esplicita della possibilità di
esaudire sua richiesta; deve credere che Lui è il Cristo che
porta la vita, il vino nuovo. Spesso anche noi ci scoraggiamo di
fronte allÂ’insuccesso, ad un NO forte che ci viene dalle persone
o dalla realtà che viviamo; la perseveranza di Maria ci sfida
alla fede, e a porre quei gesti che la confermano e la realizzano.
·
Fare il bene spesso è difficile, e non ha una
gratificazione immediata, anzi spesso trovo molti ostacoli e
insuccessi; come reagisco? Dove e come trovo la forza di
continuare? Quali sono le motivazioni che mi fanno andare avanti
Fidarsi
“Fate
quello che vi dirà ”. Maria ha gia fatto quest’atto di
fiducia, ora lo chiede ai servi: la mia fede e perseveranza è
contagiosa, da un lato interpella gli altri, dallÂ’altro fa
crescere anche loro. Se la fede di Maria è chiara a questo punto
dobbiamo riconoscere che anche i servi si sono fidati della parola
di Gesù, perché servire dell’acqua a tavola il giorno delle
nozze avrebbero rischiato per lo meno un bel rimprovero. Fidarsi
della Parola, perché come ci ricorda Isaia la sua Parola è
sempre efficace: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal
cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza
averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al
seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita
dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver
operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui
l’ho mandata.” (Is 55,10-11)
·
Quanto mi fido della Parola di Dio nella mia
vita? Quanto credo che sta agendo nella mia vita anche quella che
sto pregando adesso? Come mi rendo docile al suo agire?
Gesù
vuole che la vita lÂ’abbiamo in abbondanza. Le giare contenevano
circa 80/100 litri l’una; quindi il vino che Gesù ha donato è
in abbondanza, non fa le cose a metà , non ci dà solo un po’ di
vita per accontentarci; inoltre le giare erano vuote e Gesù le fa
riempire: le realtà di morte e di non vita le cambia in vita e in
vita abbondante.
Gesù
stesso diventa il vino nuovo di cui l’umanità ha sete.
L’annuncio liberatore di Cristo è ancora urgente e necessario
ed ha bisogno di “Marie” che si rendano disponibili ad uscire
dalla folla degli invitati per annunciare e realizzare questa
proposta di vita.
Tale
azione è da un lato annuncio di una persona, di una Parola,
dall’altra è dare la possibilità a tutti di partecipare al
banchetto della vita, della festa, come accesso alle risorse, alla
conoscenza, alla dignità personale e di popolo. Ancora troppi
sono gli esclusi, quelli che non hanno accesso al banchetto,
costretti a sopravvivere invece dÂ’essere invitati a vivere;
lasciati fuori dalla porta, oppure fruttati per garantire ili
benessere di un piccolo gruppo. Annunciare e condividere diventano
allora due esigenze inderogabili!!
·
La
mia vita la vivo in abbondanza? E so anche donarla in abbondanza?
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