giovaniemissione.it

2020-vitacoronavirus-intestazione.jpg

La vita al tempo del coronavirus

Riflessione di Federico Sartori, animatore Gim-Verona

2020-vitacoronavirus-contenutodx.jpg

Sono alcuni giorni, che vorrei scrivere qualcosa, ma non sapevo da dove partire, poi ci ho pensato: perché da buon gimmino non partire dai noi pilastri?

E quindi trovo corretto partire dalla Parola, in particolar da quel vangelo di oggi che parla del cieco nato. Questo brano del Vangelo di Giovanni, mi fa un po’ pensare a tutti noi cristiani che preghiamo per il miracolo di guarigione da questo virus e attendiamo impotenti, un poco come lo sfortunato cieco non può fare nulla, eppure come il Signore invita il non più cieco a credere anche noi non dobbiamo pensare ad un Dio che ci guarirà (se non ci guarisce non ci ama? E Bergamo e Brescia con il loro enorme numero di morti sono le nuove Sodoma e Gomorra?), ma ad un Dio che ci manda il suo Spirito per farci credere, per farci resistere, per farci sopportare le difficoltà, anche ricordando che nonostante la morte la vita fiorisce, lo fa nel risveglio della natura, lo fa nelle nascite che ogni giorno ci sono in Italia (se non lo sapete esistono ancora le maternità) e sarebbe un forte segno di speranza se nei bollettini oltre a parlare di malattia e di morte si parlasse anche di vita.

Se penso all’accompagnamento credo invece che in questi giorni ognuno di voi viva una forte esperienza di accompagnamento, non solo spirituale. Sento forte in tanti il desiderio di un confronto di un ascolto sulle grandi tematiche e se forse, io per primo, ci sentiamo bloccati in un’assenza di programmazione di vita che nasce dal non sapere cosa succederà domani, però abbiamo bisogno di sentirci connessi e tanti amici ed amiche si mettono in contatto con ciascuno di noi per sapere come stiamo, i gruppi si animano i videochiamate che sono momenti di comunione e preghiera, i nostri sacerdoti, almeno alcuni, cercano un modo per entrare in comunione con la comunità. Credo che quando tutto ciò finirà dovremmo mantenere questo ritorno all’importanza della persona, al confronto che per forza di cose in questo momento è diventato uno ad uno, per crescere come comunità accompagnati dal fraterno senso di amicizia e comunione che nasce dal desiderio di conoscere e comprendere come ciascuno stia vivendo la propria vita e l’incontro con il Signore.

Credo che in questi giorni stiamo riflettendo sull’informazione, da quell’orario che è diventato così familiare: ore 18.00 bollettino della protezione civile, momento che tutti aspettano con trepidazione e speranza, e che è informazione senza filtri, senza riletture, in cui ognuno prova a prendere il dato per lui significativo. Ci troviamo però in una realtà in cui lo stesso governo ci sconsiglia di cercare troppe notizie sul coronavirus e di limitarsi all’ascolto di un telegiornale. Siamo tornati ad usare la tv come fonte d’informazione e a rigettare internet che molto spesso è causa di odio (quanti post ancora sui migranti quali possibili untori!) e di fake news (da notizie false su casi, a decreti pubblicati ma non ancora completi che creano il panico). Forse tutte e tutti ci stiamo rendendo conto della forza dell’informazione e della comunicazione di cui sia opportuno saper leggere con mente critica ciò che accade e come viene raccontato. La comunicazione si sta svolgendo in vari modi, dal pressante invito a #restareacasa, fatto da medici ed infermieri con la mascherina, dai sindaci a volte con un linguaggio più da bar che da tribuna politica, dalle radio, per arrivare agli improvvisati flashmob, che sicuramente come tutto sono criticabili, ma alla fine vogliono solo essere un segno di umanità, un segno di resilienza, un segno che INSIEME vogliamo gridare il nostro SI' alla vita e alla ripresa; poi in privato piangeremo, rideremo e pregheremo per i nostri cari e per tutte quelle persone che non conosciamo ma che in questi tragici giorni hanno lasciato la vita terrena.

Pensare al servizio in questo tempo di coronavirus e isolamento fisico dagli altri, mi porta a due considerazioni sul lavoro: c’è chi, come me, finora è andato ancora a lavoro, ma come parte del sistema economia, quindi come fabbrica che deve produrre o il camionista che deve portare le merci. Da un lato ti chiedi perché io e anzi ti arrabbi sul senso di non poter vedere i tuoi cari ma i colleghi sì; dall’altro pensi che comunque in qualche modo stai sostenendo l’economia del tuo Paese e pensi/speri che questo possa aiutare il tuo popolo, la tua gente a poter acquistare strumenti utili per la propria salute, per la propria sopravvivenza. C’è chi invece lavora in ospedale, nelle case di riposo, nelle varie comunità di accoglienza, il loro compito credo sia più arduo, perché ben più di noi sono consci dei pericoli che corrono, ma aver scelto una professione che ha un significato sociale oltre che economico impone alla tua coscienza di dare il meglio di te!

Ci sono infine persone che pur potendo stare a casa mettono a disposizione il loro tempo per aiutare chi altrimenti non sopravvivrebbe al virus e penso ai volontari dei servizi ai senza fissa dimora, ai volontari del primo soccorso, a chi aiuta i migranti, a chiunque pur consapevole dei rischi di questo periodo tende una mano, dà un aiuto ad un fratello in difficoltà.

Voglio concludere con due immagini: nel corso della mia ultima passeggiata ho visto un piccolo torrente di campagna che correva placido e, sopra, un albero in fiore; l'altra immagine è quella di Gesù in croce. Da una leggo che anche oggi, anche adesso, la vita procede e noi dobbiamo viverla a pieno; dall’altra è che questa vita senza amore non ha senso e quindi non dobbiamo dimenticarci, ora più che mai, di avere attenzione per il fratello e la sorella vicini a noi (seppure ad 1 mt di distanza), e fare un piccolo sorriso con gli occhi dietro la mascherina per ricordarci che #andràtuttobene.

Federico Sartori

animatore Gim-Verona

Condividi questo articolo:

Registrati alla newsletter

giovaniemissione.it

BARI

Via Giulio Petroni, 101
70124 Bari
Tel. 080 501 0499

ROMA

Via Luigi Lilio, 80
Roma, 00142
Tel. 06 519451

VERONA

Vicolo Pozzo, 1
37129 Verona,
Tel. 045 8092100

PADOVA

Via S. G. di Verdara, 139
35137 Padova
Tel. 049/8751506

NAPOLI

Via A. Locatelli 8
80020 CASAVATORE (NA)
Tel. 081.7312873

VENEGONO

Via delle Missioni, 12
21040 Venegono Sup. (VA)
Tel. 0331/865010