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Da una lettura di questo fenomeno e dei suoi dati abbiamo provato a pensare in che modo possiamo impegnarci anche noi

Giubileo Gim: riflessioni sulla tratta degli esseri umani

sfruttamento lavorativo, sfruttamento sessuale, accattonaggio, traffico di organi, matrimoni forzati

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Al giubileo GIM, uno dei laboratori sviluppava il tema della tratta degli esseri umani, per interrogarsi sulle possibili azioni di impegno nei confronti di questo fenomeno. Si tratta di un’area importante a cui si è voluta dare attenzione come uno degli aspetti caratteristici del carisma e della spiritualità comboniana. Daniele Comboni era, infatti, rimasto, sconvolto dalla pratica della schiavitù e ha lottato con grande impegno per combatterla e per affermare la libertà e la dignità delle persone e delle popolazioni africane. L’interesse verso la tratta degli esseri umani costituisce, quindi, la continuazione di questo impegno, poiché la tratta rappresenta una forma moderna di schiavitù.

 

Attraverso il laboratorio condotto da suor Yamileth si è voluto innanzitutto prendere consapevolezza di questo fenomeno per poi interrogarsi sulle possibilità di “impegno missionario” in questo ambito, cercando di conoscere alcune realtà attive nel contrasto della tratta.

 

Nella prima parte del laboratorio abbiamo, quindi, condiviso le nostre sensazioni, positive e negative, rispetto a questo tema e sono stati presentati alcuni dati relativi alla tratta, sia a livello mondiale che nazionale. E’ emerso stupore e indignazione per l’enorme diffusione del fenomeno: rappresenta il secondo business a livello mondiale per le organizzazioni criminali e interessa praticamente tutti gli Stati come un vero e proprio commercio. Si declina in diverse forme: sfruttamento lavorativo, sfruttamento sessuale, accattonaggio, traffico di organi, matrimoni forzati. Colpisce prevalentemente le donne e i minori, anche se i dati raccolti non riescono a dare un quadro fedele alla realtà del fenomeno, che resta per la maggior parte sommersa.

 

Abbiamo, quindi, provato a immedesimarci nelle vittime di tratta, attraverso diversi articoli e racconti, in modo da far emergere le emozioni che possano provare e quelle che a noi suscita questa realtà. C’è stato un ampio spazio per il confronto e la condivisione di esperienze e informazioni: il racconto di situazioni e attività a cui abbiamo partecipato e delle realtà che conosciamo, è stato molto arricchente ed ha fatto emergere quanto sia urgente impegnarsi per sensibilizzare più persone possibili su questo tema.

 

Proprio per proporre delle modalità concrete di impegno contro la tratta, nella seconda parte del laboratorio, abbiamo ascoltato alcune testimonianze di tre gimmine che svolgono o hanno svolto un servizio in associazioni o realtà attive nell’ambito. Elena ha raccontato dell’attività di insegnamento della lingua italiana che svolge presso “progetto Miriam”, un’iniziativa portata avanti dalle suore francescane dei poveri a Padova, per accogliere e assistere alcune vittime di tratta. Beatrice ha presentato la realtà dell’Associazione Mimosa e dell’Associazione TuIo, che organizzano le unità di strada per incontrare alla sera le donne costrette a prostituirsi. Giulia ha condiviso la sua esperienza, sia come insegnante di italiano nei centri di accoglienza per i richiedenti asilo, sia come casco bianco con la comunità papa Giovanni XXIII in Albania, dove il fenomeno è molto diffuso.

 

Sono emerse, quindi, molteplici attività e associazioni in cui è possibile spendersi, oltre all’aspetto fondamentale della formazione e dell’informazione, che ciascuno può impegnarsi ad approfondire e diffondere.

 

ElenaOvidi

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Per ulteriori informazioni:

http://www.osservatoriointerventitratta.it/

http://www.pariopportunita.gov.it/wp-content/uploads/2017/12/DATI-SIRIT-2016.pdf

http://www.associazionemimosa.org/

http://www.apg23.org/

www.progettomiriam.it

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