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Leggi il resoconto del Campo di lavoro e spiritualità organizzato dalla Famiglia comboniana dal 17 al 25 agosto 2017 a Gioia del Colle.

Rispettare le diversità è il cammino verso la pace

Testimonianza dal Campo di lavoro e spiritualità di Gioia del Colle

Capo Gioia del Colle 2017

"Rispettare le diversità è il cammino verso la pace" è stato il tema del Campo di lavoro e spiritualità organizzato dalla Famiglia comboniana dal 17 al 25 agosto a Gioia del Colle (prov. di Bari), a cui hanno preso parte undici giovani tra i 20 e i 35 anni provenienti da diverse regioni d'Italia.

 

Il lavoro

Questa dimensione l'abbiamo vissuta collaborando al mattino alle attività di agricoltura sociale (raccolta ortaggi, giardinaggio, preparazione conserve, vendita prodotti) svolte dalle cooperative sociali "Siloe" e "Tracce Verdi": sono due realtà del territorio pugliese che operano "per" e "con" persone che attraversano situazioni di fragilità esistenziale al fine, da un lato, di risvegliarle intellettivamente e dare loro l’occasione di avere un ruolo attivo nella comunità (nel caso delle persone affette da disabilità psichiche e motorie e da disturbi del comportamento); dall'altro lato di offrire loro occasione di riscatto sociale e di lavoro rispettoso della dignità umana (nel caso delle persone interessate da misure alternative alla detenzione ovvero che hanno terminato il periodo di detenzione). Lavorando al fianco di questi fratelli e sorelle abbiamo capito come la diversità, nel rispetto e nell'accoglienza delle capacità, dei ritmi e delle sensibilità di ciascuno, non sia di ostacolo al camminare insieme.

 

La spiritualità

Guidati da padre Ottavio (della comunità comboniana di Bari) e da suor Maria Rosa (della comunità comboniana di Roma) questa dimensione l'abbiamo vissuta nei momenti di preghiera del mattino (all'inizio, nel corso e al termine del lavoro) e nel pomeriggio (con la catechesi, la meditazione individuale, la condivisione, le dinamiche di simulazione, i segni, la Celebrazione Eucaristica). Le catechesi, soffermandosi sulle vicende di alcuni personaggi biblici, ci hanno fatto capire come la diversità possa essere fonte di ricchezza per la vita di una persona e delle comunità: Mosè, straniero in terra di Madian, difende le donne di quella comunità da un sopruso, conservando così l’umanità del suo cuore di migrante; Gesù, migrante fin dal grembo della Madre, risana la vita della donna cananea che gli chiedeva la guarigione della figlioletta; Rut, straniera in terra di Israele, è per sua suocera, la vedova Noemi, strumento per riaccenderle la gioia di vivere; Aquila e Priscilla, coppia di coniugi migranti/rifugiati politici sia a Corinto sia a Efeso, aprono la loro casa alle celebrazioni della Parola e dell'Eucarestia diventando Chiesa domestica e favorendone la crescita; Saulo di Tarso, nell'incontro con Gesù sulla via di Damasco, convertendosi diventa “diverso” da quello che era; Maria la Madre di Gesù, nelle diversità dei luoghi e dei momenti che hanno contrassegnato la sua esistenza, ha sempre agito in un'ottica di fraternità universale (ha accolto Gesù ed ha accettato di diventare madre della Chiesa sul Calvario e nel Cenacolo).

 

La testimonianza

Questa dimensione l'abbiamo vissuta da un lato nell'ascolto, in alcune serate, di esperienze di impegno sociale di laici (operatori di centri di ascolto, medici volontari in Burundi) e consacrati (nel settore educativo in Kenya e nel settore pastorale in Brasile); dall'altro lato nell'annuncio, per un'intera giornata, presso le comunità parrocchiali di Gioia del Colle (nel corso delle Messe che vi si celebravano e in alcune famiglie che ci hanno ospitati a pranzo), di quanto stavamo vivendo nei giorni di Campo; alcune serate iniziali sono state dedicate alla condivisione, all'interno del gruppo dei partecipanti al Campo, delle nostre esperienze e scelte di vita. Dall'ascolto delle testimonianze abbiamo capito come la diversità di vocazioni concorrano tutte all'annuncio evangelico; dalle esperienze di annuncio abbiamo capito che più ci esercitiamo nel dialogo, più ci sarà facile annunciare la nostra fede diventando testimoni veri e credibili.

 

I "Nuovi stili di vita"

Ci siamo altresì confrontati sulla tematica dei "nuovi stili di vita" da un lato avendo forte attenzione ad effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti durante il Campo, dall'altro lato vivendo alcuni momenti formativi (un incontro dedicato sui tre pilastri del cambiamento e cioè la quotidianità, la sobrietà e la tenerezza; un'attività dedicata a conoscere sulla propria pelle i meccanismi insiti negli scambi commerciali internazionali).   Possiamo dire che la diversità ha segnato le nostre giornate in tanti modi: la presenza di persone diverse al Campo, l’attenzione reciproca nei servizi della casa, modalità diverse di pregare e riflettere, ascolto e accoglienza dei numerosi ospiti che hanno voluto condividere con noi qualcosa. Il Campo ha segnato in maniera indelebile il cuore di tutti i partecipanti: corroborati da tutte le parole ascoltate, da tutti gli incontri vissuti, e da tutte le persone incontrate, il Signore "ci invia" nuovamente nelle realtà da cui proveniamo e sulle strade che ci inviterà a percorrere nel corso della nostra esistenza.

                                                                                                              Fabrizio, GIM Bari

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