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La bullo-politica, minaccia alla pace mondiale

Riflessione di Fr. Alberto Degan sull'attuale situazione politica internazionale.

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La vita politica - nazionale ed internazionale - non è qualcosa di completamente separato dalla nostra vita quotidiana. Ultimamente continuano a salire alla ribalta della cronaca episodi di bullismo, soprattutto tra gli adolescenti. Ma se noi guardiamo alla scena politica internazionale, non vi vediamo il trionfo di quella stessa logica?

Ormai sulla scena politica mondiale prevale la bullo-politica, e l’esempio ce lo danno i capi di stato delle nazioni più potenti del mondo. Pochi giorni fa Trump ha sganciato sull’Afghanistan la MOAB, cioè la ‘madre di tutte le bombe’, che probabilmente, oltre ai miliziani dell’ISIS, ha ucciso molti civili (non sapremo mai quanti). Gli analisti concordano nel dire che questa bomba avrà degli effetti insignificanti dal punto di vista militare e strategico, e che Trump l’ha sganciata soprattutto a scopo mediatico. E di fatto il presidente ha affermato: “Non abbiamo ancora usato tutti gli strumenti a nostra disposizione, finora ci siamo frenati" come dire: forse non tutti hanno capito come siamo forti, e allora adesso ve lo voglio dimostrare. Insomma, l’aver sganciato questa bomba non determinerà l’esito della guerra in Afghanistan; ma a Trump questo non interessa: lui ha buttato quella bomba semplicemente per fare mostra dei suoi muscoli, con un tipico atteggiamento da bullo.

A questa provocazione da bullo ha risposto Putin, dicendo: “Se voi avete la ‘madre di tutte le bombe’ (MOAB) con 11 tonnellate di esplosivo, noi abbiamo il ‘padre di tute le bombe’ (ATBIP), che è quattro volte più potente”. Insomma, la politica internazionale è ridotta ad un confronto tra bulli.

Questa bullo-politica, comunque, non è solo un’innocua competizione tra adolescenti cresciuti, ma risponde a precisi interessi economici. I trafficanti di armi, infatti, vogliono che le armi siano usate, perché in questo modo se ne producono altre. Senz’altro, dietro tutto ciò che sta succedendo in questi giorni, un ruolo fondamentale, coma ha denunciato Francesco, lo giocano i signori della morte, che vogliono assuefare l’opinione pubblica mondiale all’uso di queste armi massive.

Qualche anno fa aveva destato scalpore la notizia che Obama, ogni settimana, stilava una “kill list”, cioè una lista di terroristi o presunti tali che il presidente ordinava di uccidere. Al di fuori di ogni legalità, il presidente americano si arroga il diritto di ammazzare – senza processo e senza bisogno
di prove – qualsiasi persona lui ritenga scomoda o pericolosa. Anche questo è un atteggiamento da bullo, che usa violenza senza dover rendere conto a nessuno. La bullo-politica, dunque, non l’ha inventata Trump, anche se in Trump ha forse trovato il suo interprete più genuino.

Ecco come commentava questa notizia Il Manifesto: “Il presidente degli Stati Uniti si arroga l'insindacabile diritto di vita o di morte su qualunque essere umano di questo pianeta". Ma ancora più terrificante del fatto in sé è la sua accoglienza da parte dell'opinione pubblica mondiale. Siamo ormai tutti assuefatti, non ci stupisce più nulla. Che altro ci serve per darci una sveglia?”.

E’ questo, dunque, il terreno su cui possiamo fare qualcosa: gridare la nostra opposizione alla bullo-politica, non rassegnarci alla “crudeltà umanitaria” come strumento normale e feriale di politica estera, non accettare che il bullismo diventi il modello di comportamento dei nostri politici.

Alcuni criticano i musulmani perché, dicono, non prendono una posizione netta e pubblica contro il terrorismo. Come Chiesa, credo che è urgente condannare in maniera chiara e inequivocabile la bullo-politica di cui si fanno protagonisti alcuni capi di stato che si definiscono ‘cristiani’. A questo proposito, mi sembra più profetica e attuale che mai questa dichiarazione del compianto card.

Lercaro - uno dei quattro moderatori del Concilio – a proposito delle armi di distruzione di massa: “Rispetto alle armi di potenza distruttiva e indeterminata la Chiesa non deve limitarsi a deprecarne un eventuale impiego: il possesso di quelle armi è già in sé un’immane concentrazione di violenza…Quelle armi sono già in sé qualcosa di demoniaco, un attentato temerario contro Dio. La Chiesa deve dire a tutti i possessori di quelle armi che non è lecito produrle e conservarle e che hanno l’obbligo categorico di giungere assolutamente e subito alla distruzione simultanea e totale di esse”.

Ricordiamoci che Gesù dice: “Tutti quelli che prendono la spada periranno di spada” (Mt 26,52). Quindi mi aspetto che il patriarca di tutte le Russie e i vescovi statunitensi dicano ai loro presidenti: ’Possedere la madre o il padre di tutte le bombe è una vergogna nazionale e un peccato mortale. Costruire e possedere armi così distruttive è un atto terroristico contro Dio e contro i suoi figli. Usare quelle armi è un crimine contro l’umanità. In nome di Gesù vi esortiamo e vi ordiniamo di eliminare assolutamente e subito queste armi sataniche, ricordandoci che tutti coloro che prendono e sganciano la madre o il padre di tutte le bombe periranno nella spirale di violenza messa in moto da queste armi. Come cristiani dovremmo gareggiare non a chi costruisce la bomba più mortifera ma a chi prepara ed attiva le politiche di pace più belle e più durature’.

Gridiamo tutti, credenti e non-credenti: NO ALLA BULLO-POLITICA!

di: Fr. Alberto Degan

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