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Cos'è il Noviziato

di Antonio dall'Italia

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 Venegono, Novembre 2000

 

 

Carissime amiche e carissimi amici,

                                                            Mi faccio vivo, dopo un po’ di tempo, con questa disordinata lettera, per raccontarvi qualcosa dell’esperienza del Noviziato e anche per farvi gli auguri di Natale, ormai alle porte.

Per prima cosa vorrei ringraziare coloro che mi hanno scritto o si sono fatti sentire telefonicamente; è sempre bello poter sentire delle voci amiche o leggere delle belle notizie nei vostri riguardi.

Le telefonate e le lettere sono segno di una amicizia che rimane, anzi si approfondisce nonostante la distanza ed il tempo; sono segno di un’amicizia che si sta via via costruendo su basi ben più profonde di una semplice simpatia e questo credo sia un dono prezioso di Dio.

Non vi ho ancora chiesto come state perché sono sicuro che tutto procede per il verso giusto e anche per questo ringrazio il Signore.

Non voglio rubarvi minuti preziosi per cui passo subito a sviluppare il primo dei due punti che mi ero prefissato all’inizio di questa lettera e cioè l’esperienza di Noviziato.

 

Che cosa è il Noviziato?

 Rispondere a questa domanda può essere, se lo vogliamo, abbastanza semplice: basta prendere la Regola di Vita dei Missionari Comboniani e al n° 92 troviamo scritto che:

“Il Noviziato costituisce la prima esperienza profonda del modo di vita dei Missionari Comboniani e ha lo scopo di preparare il candidato alla consacrazione a Dio per il servizio missionario”.

Semplice no?

Poi se ci si ferma un attimo e si leggono attentamente queste poche righe si scopre che ogni singola parola racchiude in sé riferimenti biblici, riferimenti a Daniele Comboni e riferimenti al carisma comboniano, alla storia dell’Istituto e alla storia dell’Istituto dentro la storia, la tradizione, della chiesa.

Non vi preoccupate, non voglio farvi il riassunto degli incontri di catechesi sul Noviziato che io e i miei compagni abbiamo fatto sino ad oggi.

Credo di poter tranquillamente affermare che si capisce cosa è il Noviziato se lo si vive, se si è dentro; e credo di poter tranquillamente affermare che ognuno vive e capisce gli aspetti di vita che compongono il Noviziato con ritmi, con sfaccettature e con modalità differenti rispetto agli altri compagni di viaggio anche se insieme si forma una comunità.

Forse è proprio l’insieme di queste diverse modalità di comprensione e di vita del Noviziato che alla fine fanno il Noviziato.

Allora è forse meglio cambiare la domanda iniziale e farla diventare:

 Che cosa è per te oggi il Noviziato?

 Bene, credo che adesso si possa procedere con più ordine e dire che per me oggi il Noviziato significa tempo.

Già! Il Noviziato è esperienza di tempo.

E’ esperienza di tempo perché è cronologicamente determinato (è iniziato ufficialmente il 10 Ottobre 2000 e terminerà, se Dio lo vorrà, il giorno della Prima Professione Religiosa).

In questo spazio temporale, canonicamente determinato, il Noviziato è esperienza di tempo.

Nel Kronos dello spazio temporale siamo chiamati a vivere il Kairos della presenza di Dio.

Il Noviziato è esperienza unica per scoprire il tempo della presenza di Dio.

Non vi preoccupate, questa non è pura e semplice filosofia ma diventa concretezza quando si traduce ogni giorno in:

-   Preghiera personale quotidiana che diventa il tempo privilegiato della presenza di Dio perché esperienza di ascolto di una Parola che ogni giorno ti viene donata. Diventa quindi tempo di silenzio, di ascolto, di assimilazione, di dialogo e di conoscenza di Dio che ogni giorno ha qualcosa da dire alla tua vita, al tuo stile di vita.

-   Celebrazione Eucaristica quotidiana che diventa il momento privilegiato per l’incontro con il Dio che si fa condivisione, condivisione di Parola e di Vita e diventa momento privilegiato (insieme alla preghiera comunitaria della Liturgia delle Ore) di condivisione e di preghiera delle esperienze, degli incontri, delle relazioni.

-   Vita comunitaria fatta di quotidianità e di diversità; fatta di momenti di festa e di momenti di silenzio; fatta di rapporti personali, di relazioni intense e difficili; fatta dalla fatica dell’attenzione; fatta dalla condivisione e dalla materialità.

-   Tempo di studio e di incontro con Daniele Comboni e con la missione. Tempo fatto di silenzio, di ascolto, di testimonianza, di confronto, di dialogo, di discussione.

-   Tempo di apostolato (per me è la parrocchia di Albiolo) che diventa un tempo forte di presenza, di incontro, di relazione, di impegno concreto e di animazione missionaria.

 

In tutto questo siamo chiamati a scoprire, a vivere e a gustare la presenza di Dio.

Le dimensioni che ho ricordato sopra rappresentano la totalità del tempo di Noviziato e quindi si può allora concludere che il Noviziato è quindi il tempo, per scoprire, vivere e gustare la presenza di Dio (forse è meglio dire l’Amore di Dio) nella propria storia quotidiana.

Non si può essere missionari se prima non si è chiamati a stare con lui:

“Chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici perché stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni” (Mc 3, 13b-15).

Il Noviziato è questa esperienza forte dello stare con lui. E’ stare con lui, come dice il gesuita Silvano Fausti, con tutte le nostre facoltà e capacità: cuore, mente, occhi, mani, orecchie, piedi.

E’ soltanto vivendo in modo pieno questo tempo di presenza di Dio che si può liberamente dire SI alla chiamata missionaria di Dio per la vita: è soltanto vivendo in modo pieno e totale il tempo dell’Amore di Dio nella propria vita che poi la si può condividere con i fratelli.

Non voglio stancarvi più di tanto, vi chiedo soltanto di continuare ad essermi vicino con la preghiera e con la vostra amicizia.

 

Mi ero ripromesso di utilizzare questa lettera anche per farvi gli auguri di Natale e vorrei farlo partendo dalle parole di una canzone di alcuni anni fa di F.Baccini in cui si diceva che:

“…ma è sempre Natale anche il Ventisei”.

Credo che in queste poche parole sia nascosta una verità:

Natale non termina allo scoccare della mezzanotte del 25 Dicembre; Natale è il tempo della presenza dell’amore di Dio che si manifesta nella vita, nella vita del Bambino di Betlemme e in ogni altra vita.

Credo sia importante guardare anche a come si manifesta questo mistero di Amore:

a Betlemme, fuori dalla città, in una stalla, avvolto in fasce, deposto nella mangiatoia.

L’Amore di Dio, il Dio della Vita, si manifesta nella semplicità, nella povertà e lontano, fuori dalle mura che circondano e “isolano”.

Queste sono allora le condizioni che ci permettono di incontrarlo ancora oggi, ma queste sono anche le condizioni attraverso le quali si manifesta oggi l’Amore di Dio, il Dio della Vita.

 

Buon Natale allora, buon Natale mistero di rivelazione, buon Natale mistero di incontro, buon Natale mistero di accoglienza, buon Natale mistero di relazione…

                                                                        Buon Natale e che il Dio della Vita

                                                                                    il Dio semplice, il Dio povero, il Dio umile,

                                                                                    il Dio silenzioso

                                                                                    accompagni ogni tuo passo,

                                                                                    carissima amica e carissimo amico,

                                                                                    perché tu lo possa incontrare

                                                                                    nella semplicità, nella povertà, nell’umiltà,

                                                                                    nel silenzio

                                                                                    di ogni vita

                                                                                    che il suo amore metterà sul tuo cammino.

 

Un abbraccio ed un sorriso

Antonio

 

MISSIONARI COMBONIANI

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