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Proteste in Colombia

SOS Colombia

Cosa sta succedendo in Colombia? Perchè protestano i colombiani in piena pandemia e in una crisi di collasso sanitario?

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Le proteste per il “Paro Nacional”, sciopero nazionale, continuano in tutta la Colombia e sono arrivate alla diciottesima giornata. Anche questo sabato, 15 maggio 2021, ci sono state marce e manifestazioni in diverse città della Colombia e in diversi luoghi di Bogotà, ed è previsto per domenica 16 maggio il secondo incontro tra il governo e il comitato nazionale del Paro (sciopero), per la negoziazione dei diversi punti che hanno portato l’intero popolo colombiano a ribellarsi per ottenere il rispetto dei propi diritti negati e calpestati.
Cosa sta succedendo in Colombia? Perchè protestano i colombiani in piena pandemia e in una crisi di collasso sanitario?
Il 28 aprile migliaia di colombiani escono a protestare in uno sciopero nazionale contro la riforma tributaria che fa pressione sul ceto medio e ceto basso, aumentando l’IVA sui beni di prima necessità, non toccando invece gli interessi delle grandi imprese, dei paradisi fiscali e dei ricchi presenti su tutto il territorio. Anche se siamo in piena pandemia per la terza ondanta, migliaia di colombiani sono usciti a manifestare non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli centri e in oltre, in varie parti del mondo dove vivono molti connazionali, per sostenere la propria gente in questa lotta anche se lontani.
Vari movimenti sociali hanno partecipato insieme al movimento della guardia indigena, al movimento studentesco e a tantissima gente comune di tutte l’età. Però, già dalla prima giornata si sono verificati scontri e violenze che hanno portato un gran dispiego della polizia e dell’ESMAD (Squadroni antisommossa) che vengono impiegati in situazioni particolari, ma che già in passato si sono resi protagonisti di episodi di violenza e violazione dei diritti umani; infatti, durante il Paro Nacional del novembre del 2019, hanno ucciso uno studente di 19 anni che manifestava pacificamente.
Durante quasi tutte le proteste, i manifestanti hanno subito abusi e violenze brutali da parte della polizia, infatti la polizia ha sedato le proteste con l’uso di gas nocivi e armi da fuoco. Le Nazioni Unite hanno condannato gli atti della polizia e del governo colombiano per l’uso eccessivo della forza e della violenza contro manifestanti pacifici ed inermi. Nonostante ciò, Alvaro Uribe, ex-presidente molto contestato che sta dietro all’attuale presidente Ivan Duque ha twittato che “I polizotti avevano il diritto di usare le proprie armi contro la popolazione civile per difendersi”. E da lì c’è stata una escalation di violenza che ha portato ad una militarizzazione del paese con carri armati ed esercito nelle grandi città come Bogotà, Cali eMedellin.

Il primo maggio la riforma tributaria è stata ritirata, il ministro dell’economia si è dimesso, ma non si sono fermate le manifestazioni, perchè la gente sta protestando anche per cambiare la riforma sulla salute, che prevede ulteriori privatizzazioni un pò come su modello statunitense, quindi ulteriori privazioni del diritto alla salute delle persone più povere. Inoltre sta manifestando per le dimissioni dell’attuale governo e soprattutto per fare chiarezza sui tanti abusi di potere. Molte sono le denunce di varie violenze sessuali e tantissimi sono i desaparesidos, persone portate via dalla polizia  arbitrariamente e forzatamente che non sono più comparse e le stanno cercando. Con queste manifestazioni si richiede per di più di fermare gli assassini dei leader sociali avvenuti anche in questi giorni; lo scioglimento delle forze antisommossa; la riforma dell’istruzione; la riforma delle pensioni; la riforma delle istituzioni armate dello stato; fermare la devastazione dei territori protetti operata nel nome degli interessi delle aziende petrolifere; fermare la disinfestazione delle colture con glifosato, sostanza chimica che produce gravi malattie nella popolazione contadina.
Il rischio più grande è quello che il governo decreti uno stato di emergenza e che dia il via libera a quello che già sta succedendo che i militari prendano possesso delle città per schiacciare i diritti dei cittadini.

Saluti da Filomena, gimmina di Bari

che in questo periodo vive in Colombia

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