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Una nuova definizione di AGAPE

Risonanze dal Social Forum di Tunisi

Risonanze dal Social Forum di Tunisi 

È ormai tradizione in occasione del Forum Sociale Mondiale: anche le missionarie e i missionari comboniani partecipano, offrono le loro proposte e idee, si incontrano per comprendere i nuovi cammini della missione.

Quest'anno il Forum convocato a Tunisi negli stessi giorni della Pasqua ci sembrava una contraddizione: temevamo di perdere l'intensità della settimana santa. Al contrario, sono state scritte per noi pagine di vita nel sapore della Pasqua e del martirio.

Abbiamo aperto il nostro incontro in terra maghrebina proprio nel giorno della memoria dei martiri di Tibhirine, monaci che non hanno voluto abbandonare il popolo algerino nei giorni della rivolta fondamentalista del '96.

E abbiamo concluso sette giorni di riflessione, articolazioni, definizione di strategie ed impegni pregando nel luogo dove due martiri della prima chiesa cristiana tunisina sono state uccise: Perpetua e Felicita, che consideravano il loro martirio come "il grido di un altro", il Crocefisso. E noi, nell'arena del loro sacrificio, abbiamo rinnovato il nostro impegno assoluto ad essere grido di tante vittime dell'ingiustizia.

 

C'è una carica spirituale in molte persone che partecipano al forum. Nell'ultima edizione, un'indagine he definito che il 70% dei partecipanti riconoscono di fondare il loro impegno per la pace e la giustizia proprio su un riferimento spirituale.

E così anche noi missionari ci siamo sentiti confermati nel cercare di scoprire il vento dello Spirito che anima questi movimenti. Abbiamo incontrato segmenti interessanti anche nella nostra chiesa, presente in modo ancora disarticolato, ma attiva ed in ricerca.

Per non perdersi nell'andirivieni di proposte e nel pluralismo di ideali e lotte, occorreva affermare continuamente, in noi, due degli atteggiamenti chiave dello stesso Gesù di Nazareth: orecchie aperte al dialogo e cuori aggrappati ai poveri.

In questo contesto, i tre giorni della Pasqua hanno acquistato un sapore nuovo.

Giovedì Santo Gesù spezza il pane e fa memoria della vita intera condivisa con i discepoli. Anche noi, in questi giorni, ci siamo cercati e raccolti per mettere in comune le nostre vite. Ciascuno con l'umiltà di voler imparare dagli altri, immagine della comunità dei discepoli in cerca di senso ed incerta sulla missione che li attendeva.

Al forum abbiamo incontrato una nuova definizione di AGAPE: Alternative Globalization Adressing People and Earth. Questa globalizzazione alternativa, attenta alla gente e alla terra, è uno dei nuovi nomi del cenacolo attorno a cui possiamo incontrarci tutti.

Il Venerdì Santo è giorno di sconfitta e di morte. Risuonano in noi situazioni apparentemente irrisolvibili, come il conflitto fra Israele e Palestina, assurdamente ingiuste, come la guerra per la gestione dei beni comuni in Mali, o preoccupanti per le voci degli amici missionari che le soffrono sulla pelle, come il recente colpo di stato in Centrafrica.

L'aggressione ambientale globale è come un aereo in fase di decollo, dice Leonardo Boff: abbiamo già superato, nella corsa, il punto limite e non ci si può più fermare. O ci solleviamo in volo, cambiando pertanto radicalmente il modello di vita, economia e finanza, oppure andremo rapidamente a schiantarci.

La notte del sabato Santo non è una vittoria schiacciante della vita sulla morte. Troviamo, piuttosto, piccoli segni che ci lasciano intuire che c'è speranza. Sono, per esempio, i sogni di questo piccolo gruppo di missionari: più inseriti, più semplici, più radicali nella priorità del servizio a Giustizia, Pace e Cura del Creato. È la primavera araba che abbiamo respirato un poco. È l'amicizia profonda di chi si sta impegnando per la vita e si riconosce nella lotta dell'altro.

Dire "un altro mondo è possibile" è un altro modo di affermare "Cristo è vivo tra noi": due maniere di testimoniare la resurrezione e prepararla, di nuovo, sulle strade della nostra gente e nella memoria dei nostri martiri.

P.Dario Bossi

 

Approfondimenti sul Social Forum di Tunisi dal sito di Combonifem:

Dignità, un altro mondo è possibile

C'è aria di primavera in Tunisia

Una leggera brezza di dignità

Osare cammini nuovi

Riprendere il cammino della dignità

 

 

 

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