Il popolo delle montagne di Guerrero
Lettera dal Messico del novizio Delio Montieri
Le feste sono spazi di vita per la gente: con esse si riallaccia la relazione al territorio che lasciarono i loro precursori; lo stesso territorio che oggi permette loro di vivere attraverso il mais, la legna, gli animali e gli altri elementi della natura che essi utilizzano; inoltre, in queste feste si nota bene come la religione imposta dagli spagnoli convive pacificamente con la religiosità indigena, che e’ custodita gelosamente dagli abitanti di queste terre. La assemblea e’ il centro decisionale che definisce la orientazione politica di ogni villaggio. Le decisioni prese nelle assemblee hanno carattere obbligatorio e si applicano a tutti i componenti della comunità; in questo ambito, più che la legge statale o federale, vale la legge che si da’ ogni comunità territoriale; ciò si nota bene nel matrimonio, che, nella maggioranza dei casi, si contrae in giovanissima età; l’accordo matrimoniale, infatti, ha valore giuridico solo per le due famiglie che si accordano e per le comunità che vi partecipano, ma non ha alcun valore per l’ordinamento messicano. Le autorità sono elette e rispettate e hanno il compito di facilitare la comunicazione tra i membri della comunità e il governo civile, ma anche di applicare le decisioni prese nelle assemblee; esse svolgono il proprio lavoro per un anno in maniera gratuita; tra gli incarichi comunitari, oltre a quello del commissario, responsabile politico della comunita’, c’e’ quello del “fiscal”, che si occupa delle attività legate alla chiesa ed e’ considerato l’incarico piu’ importante in dignità per ogni villaggio; c’e’ inoltre il ruolo del comandante, responsabile della sicurezza del villaggio; oltre ad essi ci sono i “principales”, che sono gli anziani; la loro parola conta molto nelle assemblee comunitarie; essi sono anche i fondatori delle comunità che hanno speso tutta la loro vita passando tra i vari incarichi. Infine il lavoro comunitario e’ uno dei pilastri fondamentali per realizzare i progetti dei villaggi. Molto spesso si tratta di servizi come: sistemare e riparare strade danneggiate a causa del vento e della pioggia, vigilare i boschi per non avere incendi e organizzare la pubblica sicurezza della comunita’, soprattutto quando ci sono feste. Da tutto ciò si nota come il popolo delle montagne mantiene una forte partecipazione alla vita della comunita’ e un forte senso di protezione del proprio territorio. Nell’ultimo decennio, tuttavia, e’ arrivata la occidentalizzazione tra gli abitanti di queste terre. Il governo ha cominciato a regalare televisori al plasma agli abitanti dei villaggi; ha anche cominciato a costruire strade asfaltate che hanno permesso la comunicazione tra i centri più importanti e strade sterrate percorribili con le automobili per collegare i villaggi. Insieme alle strade asfaltate, si sono aperte nelle comunita’ piccole botteghe che vendono soprattutto Coca-Cola e Pepsi-Cola. Ma insieme alle strade asfaltate si e’ aperta maggiormente la possibilità di commerciare la mampola, dalla cui gomma si ricava l’oppio e altri derivati. Oggi, infatti, a causa della situazione di povertà, molti abitanti di questi territori sono costretti a coltivare questa pianta per tirare avanti. Inoltre, sempre a causa della povertà e per mancanza di opportunità di lavoro, molti sono costretti a emigrare negli Stati Uniti o in altri stati del Messico. Molto spesso i nuovi migranti, quando ritornano nella propria terra natía, rifiutano la propria cultura e preferiscono parlare solo spagnolo. A tutto questo si aggiunge il fenomeno sempre piu’ crescente delle “pandillas”: molti giovani abbandonati a loro stessi durante la crescita, si aggregano per formare piccole organizzazioni criminali. Un altro fenomeno che si registra e’ anche quello del traffico d’organi; proprio nel febbraio di questo anno, un’organizzazione criminale ha tentato di sequestrare un bambino per questi tipo di traffico nel municipio di Metlatonoc; fortunatamente, il bambino e’ riuscito a scappare, pur essendo stato ferito alla gamba da un’arma da fuoco. Oggi, in conclusione, e’ il tempo per il popolo delle montagne di proteggere la propria lingua, le proprie tradizioni, la propria cultura, le proprie origini e il proprio territorio da tutti i processi di trasformazione sociale che stanno avvenendo. Il compito dei missionari comboniani presenti in queste terre e’ proprio quello di accompagnarli in questa protezione delle loro civiltà. Sicuramente l’orgoglio del popolo mixteco permetterà che questa civiltà ancora non si dissolva del tutto nel gran calderone della civiltà occidentale.
11 febbraio 2015
Delio Montieri.