Lettera di Hno Claudio da Tumaco
15 gennaio 2012
Fusagasugà 15-01-2012
Carissimi/e dell’equipe e giovani del GIM2, con sorpresa ho ricevuto alcune settimane fa la vostra lettera.
A dire proprio la verità l’ho letta in fretta in una specie di cabina internet. Penso che di voi conosco almeno tre persone: una molto bene Hmo. Alberto, altre due un pochetto Francesca e Hns Lorena.
Da cinque giorni tutti noi 20 Missionari Comboniani presenti in Colombia siamo riuniti in preghiera, ci voleva proprio, una boccata di ossigeno puro regalata da Gesù.
Il mio rientro dalle vacanze in Italia è coinciso con la partenza di padre Gordon (sudafricano), così ai servizi che già coordinavo se ne sono aggiunti altri all’interno della parrocchia; però non vi preoccupate, non è nulla di eroico.
A Tumaco la comunità comboniana è divisa in due “ali” distanti non molto a circa 25 minuti di camminata l’una dall’altra.
Quando rientreremo a Tumaco, il prossimo 21 gennaio p. Daniele (che suppongo tutti voi conosciate) traslocherà proprio nella casa in affitto dove vivo con p. Michele (che però andrà in vacanza).
Dal marzo 2002 fino a settembre 2007 sono stato membro dell’equipe GIM a Padova, così comprendo a fondo le inquietudini, i sogni, le perplessità, le intuizioni e le disillusioni.
Vi condivido ciò che tentiamo di trasmettere a chi ci ascolta la domenica sera nel programma radiofonico “Prohibido desanimarse”, ovvero “vietato perdersi d’animo”. IO e la prof Welly sempre diciamo che “Prohibo desanimarse”, non dev’essere uno slogan ma uno Stile di Vita.
In mezzo a tanta precarietà a Tumaco gridiamo assieme al Dios de la Vida, “Prohibido desanimarse”, accompagnando così tanta gente che vive in condizioni tra l’umano e ciò che è disumano.
Assieme al Dios de la Vida ed a migliaia di Tumaqueños vi confido “Prohibido desanimarse”.
Un giovane o una giovane giunge al GIM2 con il suo vissuto e proprio lì “Gesù li chiama a sé e li invia”.
Dio non risolve i problemi ma dà la luce e la forza per affrontarli.
Sabato 26 Novembre 2010, come tutti i sabato mattina abbiamo condiviso l’incontro di Infanzia e Adolescenza Missionaria. La tematica di quella mattina era: “saper ringraziare”. Alla domanda: “Quando e chi ringraziamo durante le nostre giornate?”, Rocìo (quasi 11 anni) rispose: “Io ringrazio Dios tutti i giorni per il pane che mi regala”. Io provocatoriamente chiesi: “Rocìo, dimmi com’è che Dio ti regala pane tutti i giorni?” Con calma la ragazzina mi disse: “Fratel Claudio ti confido ciò che avviene in casa mia, Dio dà la forza a mia mamma per poter lavorare, ogni due settimane riceve dei soldi e con quelli compriamo il pane.” Rocìo c’insegna che la fede incarnata permette di affrontare le sfide dell’oggi e del domani con tanta sapienza.
Coraggio equipe e giovani del GIM2, il mondo che abbiamo costruito noi adulti chiede d’essere migliorato da voi!!
Un abrazo misionero.
Hmo Claudio P.