giovaniemissione.it

La Vita è più forte di sconforto e disperazione

p. Raffaello Savoia. Colombia, Pasqua 2009

Lettera di Pasqua 2009 di Padre Raffaello Savoia
(le prime righe alludono al fatto che è
tornato a lavorare in Colombia, dopo essere stato minacciato di morte dai paramilitari in Equador)

Spero che la Pasqua del Risorto sia Pace, unione e voglia di Vita.
Con alcuni siamo già in contatto, con altri dopo l’interruzione forzata non siamo più riusciti a ristabilire il dialogo, per questo vi do al finale alcune indicazioni utili per riprendere.
Mi trovo bene con i miei compagni comboniani di comunità e anche la salute per la mia età (!) è accettabile. Mi hanno chiesto di continuare a lavorare con i gruppi afrodiscendenti della città, che sarebbero circa seicentomila, su 7 milioni. In Colombia secondo il censimento del 2005 nel quale si era data la possibilità che uno dichiarasse il suo auto-riconoscimento etnico-culturale il 10,62% si sono riconosciuti afrodiscendenti e il 3% indigeni. Senz’altro sono di più. Addirittura nel Plan Nacional de Desarrollo de la Población Afrocolombiana del 1998 raggiungerebbero il 27%.
Quelli che stanno peggio sono i desplazados, dei quali fanno parte molte famiglie nere. Sabato pomeriggio ho visitato la famiglia di Mariana, una signora afro di 30 anni con 4 figli. Una casa in affitto. "Muoio dal freddo qui dentro (Bogotà è a 2600 metri di altezza). Sono preoccupatissima perché non trovo lavoro. Me ne avevano offerto uno per centocinquantamila pesos mensili (circa 70 euro) in un asilo infantile, avrei dovuto lavorare otto ore al giorno nel tenere puliti i bambini, far da mangiare e le pulizie. Un lavoro pesante e di grande responsabilità, non sufficientemente rimunerato. Pensi che solo per tenermi il bambino più piccolo, mi chiedono come minimo centomila pesos mensili! Come faccio a tirare avanti? Confesso che oggi ho potuto dar da mangiare solo al più piccolo, perché quando ha fame piange e strilla a non finire, per il resto è anche troppo buono". E quelle strilla me le porto dentro.
Sono passato anche dalla mamma di Maicol il ragazzo di 12 anni che non studia. E’ in pensieri e mi dice: “Finalmente ho trovato un lavoro, ma devo uscire al mattino alle cinque per tornare alle cinque di sera. Non posso controllarlo. Va sempre in giro nel quartiere, che è pericoloso. Ha già dei compagni, incluso più grandi poco raccomandabili e ormai pare che si siano messi con la droga. Mi devo rassegnare a metterlo in un internato. Mi può aiutare?”. Faremo quello che si potrà, ma rimane una situazione complicata.
Più avanti, un signore mi ha messo in guardia, perché un giovane afro dei più conosciuti del settore sarebbe a servizio dei ‘Paramilitari’. E chi sarà a servizio delle FARC? Altri problemi in vista? E’ certo che non li cerco e non li voglio. Ma per essere un segno di speranza come Cristo lo è per noi, bisogna dare una mano a chi porta la croce anche per me e per te. “La passione di Cristo continua lungo i secoli nel corpo dei crocifissi. Gesù agonizzerà fino alla fine del mondo”, scrive un teologo latinoamericano, “fin che uno solo dei suoi fratelli continui a pendere da una croce”.
Sono passato verso sera anche alla casa (che voi chiamereste baracca) di Augustina, con Alfred un amico comboniano del Chad. Una marea di figli, nipoti e pronipoti e parenti e amici e amiche di famiglia. Musica e anche qualche birra. Lei è venuta a salutare strofinandosi le mani: “Scusate sto lavando. E’ l’unico momento libero che ho, dato che mi hanno dato lavoro per trecentomila pesos al mese (meno di settanta euro), e non ho altro tempo. Vedete che compagnia!”. La musica era alta. Alcuni ballavano, anche i bambinetti, come la ‘blanca’, una negretta bellissima. E mi ha colpito che la stessa Augustina ad un certo punto, ancora con le maniche rimboccate, sorridendo, per qualche istante si mosse al ritmo della musica.
Sorriso e musica fan pensare che la Vita è più forte dello sconforto e della disperazione. La speranza dà nuove energie. Anche a me, che di fronte ai loro problemi, vedo i miei piccoli, piccoli e forse anche voi. Sono segni di Pasqua di Risurrezione. Auguri.

Rafael

Indirizzo: P.Rafael Savoia - Misioneros Combonianos – Calle 42 n.13-50  - Bogotà  (Colombia).
Tel. ( 00. 57. 1 ) 2454754 -  Posta elettronica e-mail: calua08@yahoo.com

Condividi questo articolo:

Registrati alla newsletter

giovaniemissione.it

BARI

Via Giulio Petroni, 101
70124 Bari
Tel. 080 501 0499

ROMA

Via Luigi Lilio, 80
Roma, 00142
Tel. 06 519451

VERONA

Vicolo Pozzo, 1
37129 Verona,
Tel. 045 8092100

PADOVA

Via S. G. di Verdara, 139
35137 Padova
Tel. 049/8751506

NAPOLI

Via A. Locatelli 8
80020 CASAVATORE (NA)
Tel. 081.7312873

VENEGONO

Via delle Missioni, 12
21040 Venegono Sup. (VA)
Tel. 0331/865010