Prima lettera dal Messico
di fr. Simon Della Monica dal Messico
PRIMA LETTERA DAL MESSICO
Hno. Simon Della Monica
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Cochoapa el Grande, 21 febbraio 2003 Oggi compio 34 anni! Cari
Amici
Ormai
da due mesi mi trovo di nuovo in Messico e spero poter condividere un
poco
con voi questa esperienza.
Come
prima cosa vorrei dire che é stato bello rincontrare molte persone e
poter dialogare di ció che ci interessa, di ció che ci sta a cuore.
Sempre c’é il bisogno di comunicare le nostre esperienze e
contradditoriamente sembra che in questa societá delle comunicazioni
diventa piú difficile parlare di noi, di ció che ci succede, dei
nostri
sogni e desideri. Voglio
anche riconoscere il vostro interesse per conoscere cosa succede in
questa
piccola parte del mondo dove vive il popolo Mixteco con i propri
limiti,
necessitá ma anche con la propria riccheza humana. Vi ringrazio per la
vostra solidarietá e aiuto spontaneo che permette a me e ai miei
compagni
di comunitá di continuare la nostra presenza in queste villaggio, e
spero
presto di tradurre in realtá qualche progetto. Mi
ha aiutato molto dialogare con persone diverse, rivedere un po’
la mia storia, le mie radici italiane dopo alcuni anni di
assenza,
soprattutto perchè adesso mi trovo in un contesto socio-culturale
molto
diverso ed é importante che io sia consapevole di questa diversità per
non imporre le mie idee ma per dialogare. Scopro
che sono mondi diversi pero anche con molte cose in comune. Molto
interessante ascoltare il racconto di alcuni anziani di Albosaggia, la
loro storia di fatica e lavoro, di situazioni di vita precarie un poco
simili all’abbandono che vivono certe comunitá indigene. Vedere come
le
valli e le montagne della Valtellina sono disseminate di chiese e come
anche qui ogni piccolo centro abitato o villaggio costruisce la sua
chiesetta per sentire che Dio é vicino a loro. Non
é facile fare una sintesi. Anche i problemi macro economici e sociali
che
vi preoccupano sono gli stessi. Alcuni li chiamano globalizzazione,
altri
neo-liberalismo, fatto sta che la privatizzazione dei servizi non é
solo
un problema dei paesi del sud del mondo ma stá arrivando anche nella
industrializzata europa. La etica del mercato o un mercato senza
etica. La
cuestione degli Organismi Geneticamente Modificati, la perdita o
distruzione della diversita biologica, le sementi costruite se per il
contadino messicano sono una cuestione di sopravvivenza per la propria
alimentazione e di poter ricavare le sementi dopo il raccolto per
l’anno
successivo, anche per coloro che coltivano l’orto in Italia será un
piccolo problema.
Sono solo riflessioni in voce alta.
Ritornando alla missione mi sto mettendo al corrente di ció che
é
successo in mia assenza, si sono effettuate alcune riunioni di
valutazione
e programmazione a livello diocesi e comunitá. Come comunitá stiamo
vivendo un momento di dolore, sabato scorso, 15 febbraio, all’etá di
70
anni é morto il papá del P. Jorge Garcia, superiore della
comunitá.
Vi posso raccontare di una lunga camminata per visitare una
comunitá
che si chiama Lazaro Cardenas. Alle 7.00 del mattino partenza, un’ora
in
pick-up, 2 ore e mezzo a piedi .. in discesa. La piccola comunitá di
circa dieci famiglie si sta appena formando, la gente ha scelto di
vivere
qui per stare vicina alle terre che coltivano, la strada sterrata per
le
auto non é transitabile a causa di varie frane. Il p. Camillo, tre
persone che ci accompagnavano ed io siamo arrivati alle 11.00 poi un
po’
di dialogo e conoscenza della comunitá e la celebrazione della prima
eucarestia nel posto.
La comunitá condivide con noi un pranzetto a base di tortilla e
capretto in brodo e poi bisogna tornate ... ed é quasi tutta salitá
...
un sentiero dove solo passano le capre ... un po di esercizio fa bene
ma
non sono allenato. Arrivando a San Cristobalito, la comunitá dove
abbiamo
lasciato il pick-up, la gente ci aspetta per la celebrazione della
messa.
Una piccola cappella dove ho preso un paio di testate contro le travi
di
legno che sostengono il tetto. Terminando ci offrono un po di frittata
per
cena e ripartiamo per arrivare a casa alle 8.00 di sera .. una
giornata
piena di fatica, di incontri e di allegria, siamo stanchi ma con P.
Camillo ci tratteniamo commentando gli incontri, la voglia della gente
di
riunirsi e la mancanza di qualche catechista o “cantor”, come lo
chiamano qui, che possa riunire la comunitá, pensando come visitare in
futuro questa comunitá ed altre che pure si trovano distanti.
Ieri abbiamo concluso un breve corso di 2 giorni e mezzo
proprio
per i “cantores” che aiutano le comunitá a riunirsi in preghiera e
acconpagnano i giorni di festa o la preghiera del rosario nel
novenario
dei defunti.
Credo che é stata una bella esperienza. P. Lius, P. Camillo,
Suor
Silvia della congregazione di San Vincenzo de Paul ed io abbiamo
preparato
diversi temi come, liturgía, Bibbia, lettura della realtá, Gesú e la
Chiesa, la Quaresima. Con 22 assistenti di etá compresa fra i 10 e i
65
anni, abbiamo realizzato questa convivenza oltre al contenuto
condividendo
il servizio di cucinare, lavare i piatti e mantenere in ordine i
locali
della casa parrocchiale. Non pensiate in nessun oratorio .. le
riunioni le
facevamo all’aria aperta sotto un telone per proteggerci dal sole, per
mangiare con un tavolo dove ci starebbero giusti giusti 10 pranzavamo
in
22 piú noi 4 dell’organizzazione. Per la cucina ho imparato ad
accendere il fuoco e cucinare un po’ lottando contro il fumo e senza
scottarsi ... un’avventura ... altro che scout!
La prima mattina alle 7.00 era la preghiera e l’incaricato di
aprire la chiesa non é arrivato .. preghiera all’aperto dunque con
circa 5 gradi ... il nostro alito sembrava fumo d’ incenso, preghiera
grata a Dio commentando la parola del vangelo di Luca dove Gesú
insegna
ai suoi discepoli a pregare e dice loro che dove “due o tre sono
riuniti
nel suo nome egli é presente”.
Vi dicevo dell’importanza della lingua infatti tutto il corso
si
é svolto con traduzione alla lingua locale con prova di canti tradotti
e
ora anche il Padre Nostro = Tata yuva.
La gente non conosce la Bibbia perche non la possono comprare o
fanno fatica a leggere spañolo e poi il contenuto, il contesto per noi
stessi a volte é difficile peró si sforzano. Nella valutazione finale
alcuni hanno detto che era stata un po’
difficile la preghiera perché chiedevamo loro di leggere e
commentare il vangelo, peró ne é valsa la pena.
Come vi dicevo il clima in questi giorni é freddo ma senza
precipitazioni. Ci prepariamo alla cuaresima che é un tempo di
celebrazioni in molti villaggi cosí marzo e aprile staremo girando per
valli e montagne.
Auguro a tutti voi un buon cammino per la realizzazione dei
vostri
progetti e dei vostri sogni tenendo presente le necessitá del mondo
iniziando con la pace e una nuova logica. La logica dell’ultima cena
dove Gesú il maestro lava i piedi ai suoi discepoli, la logica del
servizio, la logica della croce che assume la sofferenza per
liberare.
Come sempre aspetto vostre notizie per continuare il
dialogo. Con amicizia Simone
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