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Mc 5,21-43: Gesù passò sanando e beneficando tutti

Gim Pesaro (dicembre 2008)

 

GESU’ PASSO’ BENEFICANDO E SANANDO TUTTI
Mc 5,21-43

Tre premesse
1. Quel Gesù che passa beneficando e sanando tutti è figlio di genitori, Maria e Giuseppe, che, come tanti altri,  non trovano accoglienza, e quando nasce il figlio non hanno un tetto, un rifugio, un riferimento. Maria e Giuseppe sono il simbolo, degli erranti, degli inascoltati, dei non accolti! Lui, Gesù, nasce mentre loro sono in viaggio, il viaggio del censimento, di quel censimento che era il modo per Roma di stabilire le tasse da pagare. Israele odiava i censimenti perché per Israele la terra è di Dio. Maria e Giuseppe non si ribellano come gli zeloti all’ordine del Cesare, non scendono come scribi ed erodiani al compromesso. Persone oppresse da Roma. Non accolti da ebrei come loro. Veri viaggiatori della vita, capaci di giungere a sentirsi a loro agio in una capanna. Persone che credono nella nonviolenza.
Colui che passa beneficando e sanando è l’uomo-dio compromesso totalmente con gli impoveriti della storia. Fino ad essere casa e rifugio per ognuno di noi.

Domande: A quando una Chiesa che include, che accoglie l'altro per praticare nella quotidianità della vita cosa è realmente l'amore? Sono convinto/a che dipenderà dalle mie scelte di oggi se passerò o meno nel mondo sanando e beneficando?
2. I miracoli raccontati nei vangeli sono una trentina di cui 15 sono guarigioni. Tra queste quella della donna con perdite di sangue (Mc 5,25-34). Tre miracoli sono risurrezioni: il figlio della vedova di Naim (Lc 7,11-17); la figlia di Giairo (Mc 5,25-34; l’amico Lazzaro (Gv 11,1-44) 
I miracoli indicano che Dio passa continuamente in mezzo al suo popolo in un continuo processo di liberazione. La relazione fra Dio e il suo popolo è una pasqua continua.
Miracolo è tutto ciò che non ha una spiegazione logica e razionale; un fatto che va contro le leggi della natura, un determinato fenomeno senza una spiegazione scientifica.

Domande: Il miracolo cosa manifesta?
3. La Parola ti mette in cammino (Mc 4,1-34), le paure raffigurate dal mare in tempesta ostacolano il cammino (Mc 4,35-41), l’esorcismo  raffigurato nell’indemoniato di Gerasa (Mc 5,1-20 libera e così si giunge a “toccare” Gesù (Mc 5,21-43). La comunione con Gesù vince la nostra malattia che è mortale (raffigurata nel perdere il sangue simbolo della vita) e la stessa morte (raffigurata nella ragazza morta).
Toccare è creare vicinanza. Toccare è la prima e fondamentale forma di conoscenza. Esiste un toccare esteriore e uno interiore che trasforma il cuore. Inoltre il toccare è sempre legato alla reciprocità: chi tocca e chi è toccato. Il toccare sprigiona la forza della vita. Al toccare si contrappone lo “schiacciare” che culmina sempre nell’impadronirsi e uccidere.

Domanda: Riusciamo a pensare la fede come un contatto diretto e personale con Dio in Cristo?

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Il libro del mese:
COMBONIANI. Istantanee della missione
oppure per chi già avesse già letta una biografia del Comboni, consigliamo:
CAMMINARE SENZA CONFINI
“Quando prendi un suo raggio / e con quello scrivi, / il sole ti fa visita / e ti regala un libro
Sherko Bekas, poeta del Kurdistan


ANALISI DEL TESTO

v. 22. Venne uno dei capi della sinagoga. In lui la fede è più forte della paura; l’amore per la figlia gli fa superare ogni ostacolo. 
 D. Sono giovane innamorato? Innamorato della vita, innamorato degli ultimi?
v. 23. La mia figliola sta per morire, è “alla fine”. Siamo tutti e sempre alla fine se non si aprono di fronte a noi nuovi orizzonti. Solo con Gesù puoi essere “all’inizio”.
D. Per i discepoli l’incontro con Gesù è stato l’inizio di una vita nuova e per me che cos’è?
v. 26 Una donna che aveva perdite di sangue… Chi pensa questo è una donna cui la vita sfugge (perdita del sangue = la vita). Questa donna emarginata, sterile e impura (Levitico 15,19-30) è figura dell’umanità incapace di vita e di generare vita. Aveva dilapidato tutto ciò che aveva. Chi si affanna per salvarsi affoga come, agitandosi, affoga chi è in mare. La donna si mette in cammino, prende l’iniziativa, ma Gesù la porta verso orizzonti nuovi dandole di più di quanto lei potesse immaginare
D. Hai mai pensato che Gesù ti dà più di quanto tu gli chieda? Il meglio te lo dà Lui.
28. “Se riuscirò a toccare anche solo le sue vesti, sarò salvata”. Passa dalla disperazione per la propria situazione alla fiducia nella potenza di Gesù. Lo tocca di spalle e giunge poi a un colloquio con lui faccia a faccia. È finita l’epoca della conoscenza di Dio “di spalle” (Es. 33,23); in Gesù Dio lo conosciamo faccia a faccia.
D. Cosa significa per me dire che in Gesù Dio lo conosciamo faccia a facca?
v. 33 Gli disse tutta la verità. Gli raccontò il suo male incurabile.
D. Prova a sentire Gesù a tuo fianco e raccontagli i tuoi mali incurabili, le tue ferite e paure.
v. 34 Figlia la tua fede ti ha salvata.  Quella fede che i discepoli nella tempesta non avevano. Quella fede che è comunione e dialogo. Quella fede che è cedere a Lui la nostra morte perché lui ceda a noi la sua vita. Con tenerezza Gesù la chiama “figlia”.
D. Con quale parola ti piacerebbe sentirti chiamare?
v. 36 Non temere, soltanto abbi fede. Una fede che si ferma di fronte alle difficoltà e di fronte alla morte non serve a nulla.
D. Quali sono gli ostacoli che mi fermano? Che  mi impediscono di sognare anche una vita donata per sempre alla missione, all’annuncio?
v. 39 Perché vi agitate e piangete? Sembra una domanda stupida. Gesù mette in discussione le cose più ovvie e dà i comandi più assurdi. Agitazioni e urla sono sempre segno di impotenza!
D. Quali i tuoi modi di pensare e di vivere che ritieni ovvi ma che Gesù mette in discussione?
v. 41 La prese per mano. Quasi a dire che la ragazza le appartiene. La parola usata è “ragazza da fidanzamento”. Gesù è lo sposo che vuole realizzare “alleanza sponsale” con l’umanità, con te.
D. Gesù è lo sposo che merita di essere atteso lo è anche per te?
v. 42 e subito la ragazza si alzò. “Risorse” e camminava per una strada nuova, per la strada della vita. La gente si stupisce, va in estasi. E infine, il compito di chi le è attorno è di darle da mangiare
D. Quali di questi atteggiamenti ti tocca maggiormente? Hai pensato che l’ordine di darle da mangiare, inserito in un cammino di fede, è l’ordine di evangelizzare, è l’ordine di dare l’Eucaristia?Ti senti responsabile degli altri?

 Spunti generali e riassuntivi di riflessione:
1 - Le mie emorragie sono tante ... Come reagisco???  Mi metto alla ricerca???  In ascolto???
2 - Ho il coraggio di fare tutte le peripezie che ha fatto questa donna per incontrare Gesu’???
3 - Ho il coraggio di rischiare proprio la mia vita per incontrare Gesu’??? e per mettermi in cammino con lui sulle strade del mondo???

 

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