Questi auguri hanno fatto una lunga strada
di Matteo Merletto dal Congo
> « Lelo o mboka ya Davidi Mobikisi wa biso abotami; ye azali Kristu Mokonzi ». > « Tous les gens de Saba viendront, apportant l'or et l'encens et proclamant les louanges du Seigneur ». > > > Festività natalizie dell'anno giubilare 2000 > > Kinshasa - R.D. Congo > > Mbote ndeko ya bolingo, > questi miei auguri ti giungono da molto lontano, hanno fatto molta strada... > un po' come quei magi che in quella notte santa di duemila anni fa, partiti > dalle periferie dell'allora mondo conosciuto e guidati da un astro > misterioso, giunsero a rendere un omaggio regale a un batuffolo di bimbo. > A questa piccola creatura offrirono oro, incenso e mirra. > Ed ho pensato bene di unirmi a questa carovana, a questo pellegrinaggio santo > che parte dai margini della terra per arrivare al Cuore del Mistero: > un bambino vulnerabile salvezza dei diseredati, un povero liberatore > dei poveri, un debole forza dei deboli, un vinto (la croce) > vittoria dei vinti (la resurrezione). > L'attitudine richiesta per fare parte della spedizione è la gratuità e la disponibilità a donare, come gesto di ringraziamento, quello che si è, non tanto quello che si ha. > Ma seguimi, non tardare, voglio mostrarti i doni che ho preparato nel corso > di questi mesi e che sto ancora incartando: l'oro della gioia, > l'incenso della preghiera e la mirra della tristezza. > > L'oro è la meraviglia che provo nello scoprire l'altro come miracolo > d'amore, attraverso una vita comunitaria densa, fatta certo di alti e di > bassi ma stimolo a non accontentarmi mai dei traguardi raggiunti in fatto > di fraternità. Gioia dello stare insieme a questi ventisette fratelli uniti > da un leitmotiv comune anche se i metodi per realizzarlo possono essere > molteplici. > Gioia, che è dono di questi ultimi tempi, del mio stare qualche ora alla > settimana con i ragazzi di strada del Centro di padre Frank. Gioia dei loro > volti (Kapé, Patrice, Blaise...), del loro vociare in lingala, dei loro scherzi > sul sottoscritto... Gioia che ho sperimentato un sabato pomeriggio giocando > con loro a pallone in una strada sabbiosa e fangosa, con addosso gli occhi > di quanti ancora fanno fatica a comprendere che non è il colore della pelle > che fa il giocatore, l'uomo. Gioia nello stare bene insieme proprio perchè diversi. > > L'incenso che sale a Tata dal mio cuore nella fedeltà dei nostri incontri, > a volte solo nel nostro silenzioso e intimo guardarci. > L'anno scolastico è proprio cominciato col desiderio di 'dimorare nel cuore > di Cristo' con l'illusione che fossi io a doverlo raggiungere, imitare... > e invece ho sperimentato come questo stare mi faceva conoscere il mio cuore > con i suoi desideri e distrazioni, sogni e limiti. L'incenso della preghiera > è allora sempre più un umile lasciar passare nel mio cuore, nei miei gesti, > parole, sentimenti... l'Amore che abita nel cuore di Dio. > E a Tata innalzo preghiere per questo paese africano, il Congo, che è ancora > in guerra, perché il suo sottosuolo è troppo ricco e questa guerra fa comodo a molti. > E lo prego per quel 60% delle ragazze tra i 14 e 18 anni che qui a Kinshasa > si prostituiscono perché la situazione è ormai al limite della sopportazione. > Lo supplico di accorgersi di Dudu, di Gabriel e di tanti altri giovani che > non possono più continuare gli studi dato il livello economico delle rispettive famiglie, calcolando che oggi un impiegato statale ha un salario di diciassette dollari al mese (quando è pagato!). > > La mirra della tristezza mista a rabbia che mi provoca la vista della > povertà delle mamme che incontro al mercato di Bandala, degli amici > di Kimbanseke, un quartiere alla periferia di Kinshasa, dei bimbi > abbandonati > e malati di AIDS accolti dalle Suore di Madre Teresa. > Ogni giorno ho sotto gli occhi i 'risultati' degli aggiustamenti strutturali > del Fondo Monetario Internazionale, della presunta ricchezza globale che > sviluppa la new economy, nulla di più vecchio come sistema per legalizzare > la truffa, che ha radici nell'impero romano 'proprietario' della Palestina > di Gesù, passando per il medioevo dei feudatari e le conquiste coloniali di > metà millennio (America) e del secolo scorso (Africa). > Immense periferie assediano le fortezze inespugnabili dei quartieri di lusso. > Il muro mondiale che separa quelli che hanno da quelli che vorrebbero avere è > ogni giorno più alto e massiccio. Quanti sono caduti e quanti cadono ancora > nel tentativo di saltarlo? Nessuno li ha contati e nessuno li racconta. > Tristezza per questo tipo di globalizzazione che penso voglia imitare un > valore che da sempre la Chiesa ha proposto: l'universalità. > Guarda, apparentemente sono due 'sistemi' simili: se entri in una chiesa in > Perù, in Congo, in Italia, ritrovi gli stessi rituali, gli stessi gesti per > rendere omaggio a Dio; allo stesso modo se entri in un MacDonald o in un > centro commerciale negli USA, in Sudafrica, in Fillandia, ritrovi gli stessi > oggetti e ti senti subito 'dappertutto a casa tua'. > La differenza allora tra i due 'sistemi' è che in uno, tu sei uno come tanti > altri e hai valore per ciò che compri; nell'altro tu sei unico e hai valore per ciò che sei. > Certo, la nuova religione economica attrae innumerevoli adoratori e la sua > 'nuova trinità istituzionale' (FMI, BM, OMC) ci detta le nostre libertà , > ma quel Cristo che ostinatamente rinnova la sua venuta tra noi viene proprio > a liberare la nostra libertà, facendosi dono e non mercanzia! > Nonostante l'economia, gli uomini e le donne di comunità ai margini sono > stati capaci di tenere viva un'altra logica, un altro insieme di regole. > In contrasto con l'economia, questa logica è immersa nella struttura sociale. > E' venuto il tempo di confinare l'economia nel suo posto più adatto: > quello marginale. Come hanno fatto i margini. > Questo 'nuovo' millennio allora non sarà forse diverso per la storia, > ma per noi è unico, perché noi (io, te e gli altri) lo stiamo sperimentando, > vivendo. > > Questi che ti ho mostrato sono i doni che porterò direttamente al cuore > di Dio in questo Natale 2000 e quello che spero vivamente è di averti > suscitato un po' di irrequietezza tanto da unirti a noi, preparando anche tu i tuoi doni. > Ma non voglio separarmi da te senza prima averti fatto notare un particolare > che penso non possiamo permetterci di tralasciare: il primo giorno del nuovo > 'anno-secolo-millennio' sarà un lunedì. Sì, proprio così, lunedì, il > 'giorno della luna' (dal latino 'lunae dies'). E la luna è simbolo del sogno come valore notturno! > Il nuovo millennio allora si apre con il 'giorno del sogno', > Sogno di Dio per un'umanità che sembra schiava della notte!!! > > Buon Millennio da Sogno, Matteo/Tiasma(1) > > > (1) Tiasma è il nuovo nome che mi hanno dato i ragazzi di strada. > > > MERLETTO MATTEO > Scolasticat des Missionnaires Comboniens > B.P. 724 - Limete - Kinshasa > République Démocratique du Congo > e-mail: theokongo@katamail.com |
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