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I bambini riportano la vita nelle nostre case

Lettera dal Sud Sudan - Fratel Nicola Bortoli

 

 

Carissimi/e,

vi scrivo per rendervi partecipi degli ultimi sviluppi della mia esperienza in Sud Sudan dal mio ritorno a Juba. Quando sono stato in vacanza in Italia vi ho sentiti molto interessati alle vicende mie e del popolo Nuer e vi ringrazio di cuore di questa vicinanza che mi ha riscaldato il cuore. Finalmente ho potuto riabbracciare gli amici che avevo lasciato qualche mese fa. Da lunedì 16 a mercoledì 18 giugno con P. Daniele Moschetti, nostro superiore provinciale, sono andato a Leer per verificare direttamente com'era la situazione al momento. Per me è stata un’emozione fortissima, non ho saputo trattenere le lacrime nel vedere che la gente più vicina alla missione era lì ed era ancora viva.

Siamo stati accolti con grande affetto, la nostra casa e tutte le proprietà della Chiesa (asilo, centro catechisti, sala dei giovani e quella delle donne) sono diventate ricovero per molte famiglie. I bambini che corrono e giocano hanno riportato la vita nella nostra casa, che è abitata dai catechisti con le loro famiglie e utilizzata da organizzazioni non governative, l’Unicef, la Croce rossa, l’Unimiss e altre. Stanno distribuendo cibo, zanzariere, coperte, pentole,… ma soprattutto stanno portando avanti una campagna di vaccinazione contro il morbillo e la poliomelite.

I bambini malnutriti sono tantissimi I Medici senza frontiere stanno distribuendo una bevanda apposita da dare ai piccoli. Molte persone stanno soffrendo la fame ed alcune sono morte. Almeno al mercato c’è qualche segno di rinascita: qualche negozietto vende ciò che è rimasto dopo i saccheggi, ma a prezzi esorbitanti.

Abbiamo incontrato il commissioner (sindaco) che ci ha aggiornato sulla situazione: Leer è ora sotto il controllo dei ribelli ma, fortunatamente, non c'è guerra, le truppe governative, che si trovano a Bentiu, sembrano rispettare l'ultimo trattato di pace e la stagione delle piogge contribuisce a mantenere calma la situazione poichè le strade sono ormai impraticabili. Molta gente, dopo che le truppe governative sono state cacciate, è ritornata a Leer e si calcola che ci siano circa 6000 famiglie accampate anche nei dintorni.

Siamo andati a visitare la scuola professionale e l’abbiamo trovata come l'avevamo lasciata a febbraio: vuota. I nostri lavoratori hanno riparato la recinzione che era stata abbattuta nell’ultimo saccheggio, tutto sommato le costruzioni sono in piedi e non hanno subito gravi danni, nonostante qualche buco da mitragliatrice.

Abbiamo avuto un incontro con i catechisti e sentito le loro esigenze. Ciò che chiedono di più, oltre alla nostra presenza fissa a Leer, è il cibo. Così abbiamo deciso di organizzare un carico di alimenti da distribuire alle persone più bisognose; io tornerò Leer per rimanervi circa 3 settimane, poi partirò per Juba dove ci sarà un incotro provinciale. Se tutto andrà bene, ritornerò a Leer con altri due confratelli e torneremo ad essere presenti e a disposizione di chi ne avrà bisogno.

Un caro saluto.

Fratel Nicola Bortoli (sud Sudan)

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