Quaresima-Pasqua 2001
di suor Angelina dal Mozambico
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QUARESIMA-PASQUA-2001 dal
Mozambico Carissimi
amici, in questi giorni di grazia, voglio condividere con voi la riflessione di noi Comboniane in Mozambico: punto e a capo. La pioggia e le inondazioni dei primi tre mesi dell'anno hanno messo e mettono tuttora a dura prova le popolazioni del centro del Mozambico, soprattutto lungo lo Zambesi e gli altri grandi fiumi delle provincie di Manica, Sofala, Zambezia, Tete. I telegiornali, i notiziari, le statistiche sono insufficienti a trasmettere e far capire l'indice di sofferenza umana a cui sono sottoposte migliaia di famiglie, la maggioranza delle quali sopravvissute, alcune per miracolo, alle inondazioni dell'anno scorso. Anche in questi giorni la corrente fa rovesciare canoe cariche di persone in fuga. Porta via case, alberi, persone... In molti campi di accoglienza manca l'acqua da bere, c'è poco cibo, tanta malaria, la minaccia del colera.... Si potrebbe continuare a lamentarsi senza fine di tante
miserie e, come le pie donne della Via Crucis, versare lacrime davanti al
Signore sotto il peso della croce. Ma le Sue Parole sembrano richiamarci
non alla commiserazione sugli altri, ma a guardare su noi stessi: « Non
piangete per Me, ma per voi e i vostri figli ». È come se dicesse: «
Non piangete per l'Africa », ma anche per l'Italia, l'Europa ecc. Le disgrazie degli altri, e tra queste quelli dei paesi
poveri e impoveriti, non sono tutte « calamità naturali ». In quella 8ª
stazione della Via Crucis sembra che il Signore dica: « Non piangete per
l’Africa. Piangete, lamentatevi, ribellatevi e fate qualcosa per chi ha
il coraggio o l'incoscienza di offrire all'Africa tonnellate di « mucca
pazza », milioni di bidoni di detriti tossici; alzate la voce contro le
ditte farmaceutiche che non vogliono abbassare il prezzo dei medicinali
per l'AIDS, per i capitali della cooperazione rimangiati in gran parte dai
donatori... Ci sono davvero tanti motivi per non piangere solo
sull'Africa, ma per scoprire il giro degli interessi e rompere il giogo
che incatena oppressi e oppressori. Siamo in Quaresima, la strada che porta alla Pasqua. Non
può essere la croce a farci paura, ma piuttosto i produttori di croci...
di armi, di cibi pazzi, di veleni, di sistemi economici e di poteri che
moltiplicano i poveri, le guerre, le calamità programmate... È vero che in Africa c'è tanta morte, ma in ogni
famiglia, strada, piazza, chiesa, trovi bambini che giocano, che ti
regalano un sorriso, ti salutano... Certo, la loro vita ha poche sicurezze, pochi diritti,
poco futuro. Ma intanto è lì a ricordarti che la vita è il dono più
grande, che vale più del vestito alla moda, di una carriera, che vale di
più dell'appartamento, dell'auto. Per una mamma africana un bambino è
tutto. E lei è felice. E per questo è anche forte nell'affrontare tante
disgrazie, tante ingiustizie, tante calamità.
Tanti bambini, ragazzi e ragazze continuano a studiare e a
sperare, grazie anche a chi, pur lontano, pensa a loro, David, il papà
vedovo con i 5 figli, Joanita, Lúcia, Cornelio, Alfredino... Anche a nome loro vi auguriamo una felice PASQUA!
Sr.
Angelina Zenti SUORE MISSIONARIE COMBONIANE MOZAMBICO <ircombmo@zebra.uem.mz>
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