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"Natale è ogni volta che ci incontriamo"

Lettera di saluto e di auguri natalizi da Padre Mariano Prandi, missionario combinano in RdC

Carissimi Amici del GIM,
desidero scrivervi per rinnovare la nostra amicizia e per presentarvi una testimonianza di vita. A fine settembre sono tornato in Italia per un po’ di vacanze e per i miei tre controlli sanitari, previsti a Brescia. Ho avuto occasione di passare brevemente, cioè, una mezza giornata, a salutare i confratelli comboniani di Padova. Poi ho continuato il mio viaggio e sono arrivato a San Giorgio di Piano (BO) per prepararmi a ritornare in missione, nella parrocchia di Santa Maria, Regina dei Martiri a Kisangàni, nella Repubblica Democratica del Congo.

Martedì 17 novembre ho fatto il tampone per poter poi presentare il risultato alla dogana di Kinshasa. Con mia grande sorpresa il risultato è stato positivo. Ho vissuto alcune ore di panico, di disagio e di sofferenza. Finalmente una famiglia amica mi ha accolto in un appartamento libero per poter fare la quarantena. Evidentemente ho fatto subito riferimento alla U.S.L. di Bologna e una dottoressa mi ha monitorato correttamente. Mi ha invitato a fare il tampone il 28 novembre. Il risultato è stato negativo. Ho tirato un gran sospiro di sollievo. Ora mi sto preparando a fare un altro tampone perché partirò, se Dio vuole, Domenica 13 dicembre. Fortunatamente io non ho avuto nessuno dei sintomi caratteristici del coronavirus. Incredibile ma vero. Si vede che ho avuto unaforma leggera del covid 19.

Ci siamo scambiati molti messaggi coi miei confratelli e vari amici della parrocchia a Kisangani. La gente ha cominciato a pregare per me. Alcune persone mi hanno detto che è meglio che io parta presto dall’Italia. Cosi in Congo staremo più tranquilli e non avremo paura del covid 19. Sto riflettendo sulla fragilità della mia persona e di ogni persona umana in questo tempo di pandemia. Sto pensando anche al Natale che si avvicina e mi è dispiaciuto sentire e leggere che alcune persone pensano che quest’anno non ci sarà un vero Natale a causa del virus. Negli incontri o nelle telefonate ho costatato che altre persone mi hanno chiesto come andrà il Natale quest’anno.
Io ho risposto dicendo che il Natale è la Festa della Nascita di Gesù che viene come l’Emmanuele, cioè, Dio con noi. Ho detto anche che Natale è ogni volta che incontriamo o ci lasciamo incontrare da Gesù, il Cristo; Natale è incontrare con amore, misericordia e fraternità le persone, particolarmente i poveri, i soffrenti, gli emarginati; Natale non sta nel fatto di spendere, di mangiare e bere troppo, o di perdere tempo nel chiasso e nel frastuono. Natale è festa del bambino Gesù, dei bambini, delle famiglie, delle comunità che si sentono famiglia dei figli amati dal Signore.
In questo periodo siamo tutti scossi e impressionati a causa dell’epidemia che sta facendo soffrire tanta gente nel mondo e anche in Italia. Nella Repubblica Democratica del Congo il covid 19 è entrato a Kinshasa il 15 marzo. Poi si è diffuso in altre regioni del paese. Le statistiche, verificate al 4 dicembre scorso, sono queste: 11.600 infettati, 322 morti e 9.850 guariti.

Cari Amici, desidero dirvi anche che due famiglie, cioè, etnie (o tribù come si diceva una volta) della mia parrocchia, si sono date battaglia, il 20 aprile 2020, per la questione della proprietà di alcuni ettari di terra. Ci sono stati feriti e morti. C’è stato l’intervento dei militari che hanno cercato di calmare le acque. Hanno messo in prigione 138 persone tra giovani e uomini della zona con l’intenzione di scoprire i facinorosi. Le donne, i bambini e gli anziani sono scappati nella foresta pieni di paura. I militari hanno fatto il resto, cioè, hanno saccheggiato tutte le case di quattro villaggi su un tratto di strada di 3 km. Io e il mio confratello parroco siamo andati poi in visita anche perché sono villaggi che si trovano sul territorio della nostra parrocchia anche se a 11 e 14 km dal centro. Abbiamo visto i militari e abbiamo parlato con loro. Abbiamo incontrato alcune famiglie che stavano rientrando dalla foresta. Quanta sofferenza e quanto panico sugli occhi dei bambini. Siamo poi andati a fare il rapporto dal Vescovo, Marcel. Così lui ha incontrato le autorità.
Il governatore della città di Kisangani ha chiesto al Vescovo di prendere la responsabilità per risolvere questa diatriba che è rischiata di diventare una battaglia. Fino al mese di agosto so che la disputa non era ancora risolta perché una delle due etnie non si è presentata al terzo invito dell’incontro col vescovo.
Questo è il caratteristico caso di razzismo tribale. Pensavo che la nostra parrocchia avesse superato questa sfida. Invece ci rendiamo conto che bisogna stare con la gente, incontrarla, ascoltare i loro problemi e cercare di affrontarli e risolverli con spirito di dialogo e di comunione fraterna.
Anche questo è un frutto del Vangelo di Cristo. Fa parte della Missione della Chiesa. Noi non possiamo tirarci indietro o fare finta che il problema non ci sia e magari poi vinca il più forte con la corruzione, con la dittatura e la mancanza di rispetto per le persone più deboli.

Se Dio vuole, io partirò, domenica 13 dicembre, per il Congo e per la mia parrocchia. Pregate per noi. Che Maria, la madre di Gesù, interceda per noi la pace vera presso Cristo suo Figlio e nostro Signore, Re della Pace. Anch’io vi ricordo e parlo di voi al Signore nella Messa.


Buon Natale a voi.
Un abbraccio. Ciao.
Padre Mariano Prandi
missionario comboniano
La mia e-mail: marianoprandi@hotmail.com

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