Alcuni di voi ricordano l’inizio di quest’anno con l’inizio di Mc. Siamo così arrivati alla fine del cammino ma in realtà ci si accorge che non è così… Sembra piuttosto che il cammino dei discepoli sia stato un fallimento completo. Qualcuno si è scandalizzato di come finisce il brano di oggi, eppure… questa è il vero finale di Mc. La Chiesa ha poi pensato di aggiungere una finale simile a Mt e Lc, col mandato missionario.
Grida Vita!
Catechesi Gim 1 Venegono - Giugno 2015 - Mc 15,33-41;16,1-8
E’ importante che la fine del cammino GIM di quest’anno con le attività estive si concluda con un mandato, che riceveremo nella Messa del pomeriggio e anche con questo testo che contiene una catena di testimonianze. Anche se la Pasqua sembra ormai lontana torniamo a quegli eventi fondanti della nostra fede su cui non mettiamo ombra di dubbio. Il kerygma: Cristo è morto, Cristo è Risorto, Cristo tornerà! Primo punto: Morto. Perché è così importante?
Ed ecco l’insistenza dettagliata sulla passione atroce di Gesù (leggiamo i simboli): nel suo massimo splendore il sole si spegne (il SOLE si spegne); Gesù che prega il salmo 22 (23) su cui di eresie ne son state dette tante. Il momento in cui Gesù manifesta la Sua fede totale nel Padre, altro che dubbio! L’aceto dato all’agonizzante per lenire il dolore. Gesù che rende lo Spirito con un grande grido (impossibile): una nuova creazione! Di cui si rende conto solo il soldato pagano, l’unico che pur non avendo fatto il cammino catecumenale darà testimonianza a Gesù. Ormai Dio è vicino all’uomo (il velo del tempio distrutto). Gesù deposto in quel lenzuolo che a Torino testimonia per sempre la morte ma anche la Resurrezione.
Gesù entra nel riposo dopo ore agonizzanti in cui condivide la sorte degli schiavi che non hanno e non fanno storia. Pilato si stupisce che fosse già morto. Informato dal centurione…L’unico che parla di Lui!
Si arriva al capitolo 16 col suo lieto fine. E invece no… la scena è patetica: le donne (più brave dei maschietti) coraggiose eppure impaurite, non all’altezza del loro ruolo: abituate a preparare i morti, ma non QUEL corpo che non appartiene loro in tanti sensi! Loro vecchie e stanche, ombre di una creazione ormai finita si spaventano di un giovane baldanzoso che da loro la notizia più sconvolgente di sempre che loro RIFIUTANO. Fuggirono dal sepolcro pieno di stupore per annunciare a tutti che Gesù era risorto. Ops scusate, mute come pesci. La constatazione gioiosa di Mc è che chi ha vissuto con Lui non è più fortunato di noi che siamo venuti dopo, tutt’altro. Non basta vedere il Gesù fisico per comprenderlo. La provocazione di Mk è per noi, per cristiani perseguitati (i cristiani di Roma?) a cui viene lasciato questo pungolo: tutti i discepoli hanno fallito (con duplice negazione: NON dissero NULLA a NESSUNO, voi dovete essere migliori di loro! Consolante, no?
Mi viene sempre a mente il rebuke della mia gente in Africa: ci avete messo 2000 anni per portarci il Vangelo?